In occasione del cinquantesimo anno di vita del Gruppo C.F. Gomme viene commissionato a Dante Benini un edificio all'ingresso del complesso con funzioni di rappresentanza, in quanto simbolo dell'identità industriale in espansione, e per contenere spazi destinati ad usi diversi (dalla portineria all'infermeria, alle sale riunioni, ai nuovi uffici direzionali e agli spogliatoi per i dipendenti). L'edificio è sostanzialmente diviso in tre fasce; la prima è di filtro tra interno ed esterno e si presenta come un portico con una parete realizzata in vetro strutturale. La seconda, interna, in acciaio e vetro, contiene l'atrio, la reception, l'infermeria e al livello superiore la sala riunioni. La terza è un corpo curvilineo interamente in mattoni che contiene gli uffici del personale. Tra l'edificio e la fabbrica è stata creata una vasca che si presenta come una fontana ma in realtà è una riserva di 660 metri cubi d'acqua come richiesto dalle normative antincendio. La giustapposizione di volumi diversi nella tipologia e nei materiali conferisce all'edificio, seppur di piccole dimensioni, il ruolo di nodo spaziale non solo per il complesso produttivo ma anche per l'area limitrofa, riscattandola dall'anonimato proprio delle zone suburbane a destinazione artigianale.

Dante Benini è stato allievo di Carlo Scarpa, dal quale riceve la prima formazione professionale, che continua in Inghilterra e si completa in Brasile, dove si laurea nel 1979. Collaboratore nello studio di Frank O. Gehry in California, apre a San Paolo la "Dante Benini Ingex Architecture" che negli anni a seguire trasferisce anche a Milano. Nel 1990, in occasione di un incarico professionale negli Stati Uniti, conosce Richard Meier del quale diviene successivamente partner in Italia per il progetto del "Ponte Cittadella" ad Alessandria. Il padiglione C.F. Gomme è vincitore al Premio IN/ARCH edizione 1999.

Credits

Compilatore: Premoli, Fulvia (2014); Servi, Maria Beatrice (2014)
Responsabile scientifico testi: Boriani, Maurizio