L'edificio, di modeste dimensioni, si erge su un bancale in pietra nera di Varenna a picco sul lago, prendendo forma dall'esiguo spazio tra l'acqua e la strada provinciale, intagliata nel pendio a monte. La pianta, rettangolare, è improntata a una distribuzione flessibile, all'occorrenza trasformabile in open space. Molto attento è l'inserimento nel paesaggio, per i materiali scelti, le forme sobrie, i volumi non emergenti dalla quota stradale e l'ampia apertura sul panorama lacustre. In quest'opera la riconosciuta attenzione di Minoletti al tema delle "preesistenze ambientali" come definite da Ernesto Nathan Rogers all'indomani del Secondo Dopoguerra (e come ricordava Matilde Baffa nel suo intervento al convegno "Giulio Minoletti architetto e designer all'Ordine" - Ordine Architetti di Milano e Provincia, 15/04/2011), non si applica solo nei confronti del tessuto storico urbano, ma anche del contesto naturale: qui, il verde e l'acqua. Il rapporto di integrazione che di consueto l'autore instaura tra l'arredo dell'abitazione e lo spazio architettonico in open space, si riflette qui a più vasta scala nella continuità tra l'edificio e il lago, con quel suo affacciarsi sul dilatato spazio dell'acqua e dei monti grazie ad ampie vetrate continue e al protendersi sullo specchio lacustre con una terrazza che duplica all'aperto l'area del living, esprimendo l'acuta consapevolezza di un ruolo dell'Architettura come interprete solidale della Natura.

La piccola villa sul lago di Como è progettata per l'amico Paolo Hasenmayer e, iniziata nel 1940, è probabilmente già compiuta nel 1942, anche se non si può escludere che i lavori abbiano subito un'interruzione per eventi bellici; è pertanto ragionevole collocarne la fine della realizzazione al 1945. L'edificio, molto defilato rispetto alla vista dalla strada Lecco-Colico, appare in ottimo stato e ancora in uso.

Credits

Compilatore: Premoli, Fulvia (2014); Servi, Maria Beatrice (2014)
Responsabile scientifico testi: Boriani, Maurizio