Il corpo di fabbrica, ad un solo piano su livelli diversi, segue la pendenza del terreno, stabilendosi sul lotto come una realtà in sé conclusa sebbene aperta alla città. Il forte spessore del corpo di fabbrica, vicino ai 30 metri comprese le parti di copertura, consente un buon rapporto parametrico tra superficie coperta e pareti esterne, con conseguente contenimento del costo a metro quadro. Gli spazi didattici sono improntati all'ottimizzazione dell'esposizione eliotermica e della flessibilità. Tutte le aule infatti sono affacciate sia a est che a ovest e tutte comunicano direttamente con il giardino mediante ampi serramenti scorrevoli. È inoltre prevista la loro aggregabilità mediante pareti anch'esse scorrevoli. L'illuminazione naturale è inoltre integrata mediante due alti lucernari continui posti al centro del corpo edificato, che caratterizzano fortemente anche l'aspetto dell'edificio richiamando l'immagine dello shed di tante architetture industriali, quasi a voler istituire una connessione visiva tra studio e lavoro, ovvero tra luogo in cui si apprende e luogo in cui si mettono a frutto le conoscenze acquisite. Anche la materia costruttiva, il calcestruzzo a vista, conferisce al complesso il carattere di un luogo attento alla sostanza e scevro di ornamenti, dove il vivace azzurro degli infissi in ferro verniciato introduce un festoso ammiccamento.

Marco Albini progetta nel 1973 la nuova scuola elementare Vigna Monti, completata nel 1978, nell'ambito dello Studio milanese di Architettura fondato nel 1930 dal padre, Franco Albini, uno dei nomi più prestigiosi dell'architettura moderna in Italia. Lo studio si arricchisce nel tempo della associazione con Franca Helg (1952), Antonio Piva (1962), Marco Albini (1975) e infine Francesco Albini (2004). L'impronta originaria dell'approccio progettuale, perpetuata nel tempo, interpreta l'opera di architettura come "tradizione artigianale mediata razionalmente dalla produzione industriale". La ricerca costante per il rinnovamento del linguaggio figurativo tramite lo studio dei materiali e delle nuove tecnologie, l'importanza data al dettaglio come valore progettuale che conduce dal particolare al generale, sono ancora oggi tra gli elementi fondanti di un'attività non solo professionale, ma anche di formazione culturale, in cui si coniugano tradizione e innovazione, cultura scientifica e cultura umanistica, tecnica ed estetica.

Credits

Compilatore: Premoli, Fulvia (2014); Servi, Maria Beatrice (2014)
Responsabile scientifico testi: Boriani, Maurizio