Giovanni Muzio sviluppa qui i temi principali dei suoi progetti per gli edifici sacri in cui ricorrono la pianta libera e la copertura a cupola. Il progetto preliminare, del 1956, verrà modificato più volte fino ad arrivare alla soluzione definitiva del 1959, anno d'inizio dei lavori di edificazione. La copertura delle navate ha soffitto piatto e inclinato e una serie di portali in cemento armato, con travi reticolari e pilastri interni anche visibili sul fronte esterno superiore, lungo la superficie in mattoni a faccia vista. La grande cupola con loggiato assume conformazioni complesse e rappresentazioni simboliche quali la somiglianza con le sfaccettature del giglio, fiore considerato caro alla Madonna. L'interno della lanterna è dipinto con fasce di colore rosso, digradante dallo scuro sino al chiaro della sommità da cui proviene la luce. L'altare maggiore e i due laterali, poligonali in pianta, hanno piloni e arcate in cemento armato, che sorreggono il tiburio e grigliati in cotto a vista nelle cantorie (allusione ai grigliati delle cascine lombarde). La cripta, più austera, è composta tuttavia con caratteristiche simili al tiburio. Il complesso è realizzato interamente con un sapiente uso del mattone a vista che ben si adatta alla ricercatezza dei piani, angoli e bucature che lo caratterizzano. La soluzione adottata per la casa parrocchiale consiste in un corpo con pianta a C, posto lateralmente alla chiesa e in continuità con gli isolati limitrofi; un piccolo campanile è posto in zona absidale ed emerge dal perimetro della chiesa.

La chiesa sorge nella zona di Ponte di Pietra, dove nel 1928 fu organizzata la posa della prima pietra di un santuario dedicato alla Madonna di Caravaggio, essendo tutta l'area densamente popolata, ma priva di edifici di culto: si tratta infatti di una parte della città che era ancora agricola fino agli anni '30. Gli anni a ridosso del secondo conflitto mondiale videro un rapido processo di industrializzazione nella zona con il conseguente popolamento (nacquero gli stabilimenti della Necchi Campiglio, il Risificio Noè-Traverso, i Magazzini Generali Gaslini). I lavori per una nuova chiesa, dell'architetto Emilio Carlo Aschieri e dell'ingegnere Eliseo Mocchi, presero avvio nel 1944, ma non furono realizzati. Gli anni Cinquanta videro l'area crescere ulteriormente, in estensione e numero di abitanti. Archiviata l'idea di sviluppare il progetto di Aschieri, ci si rivolse a Giovanni Muzio.

Credits

Compilatore: Premoli, Fulvia (2014); Servi, Maria Beatrice (2014)
Responsabile scientifico testi: Boriani, Maurizio