Il complesso fa parte dei numerosi interventi strategici attuati a Lecco con l'obiettivo di riqualificare i vasti spazi ex-industriali della città: qui siamo in quella che fu l'area siderurgica del Caleotto. Rispetto alle origini del progetto, nato per dotare la città di un luogo di interscambio gomma-ferro nei pressi del centro, la "Meridiana" è invece un sistema di spazi terziari, residenziali, ricettivi, di servizio e commerciali corredato da un parco urbano (32.000 mq) con piante d'alto fusto radicate su un terrapieno e aperto alla città. Il nuovo assetto della viabilità e il vasto parcheggio in quota e in sottosuolo (2.000 posti-auto) rappresentano una soluzione efficace al problema dell'accessibilità stradale, assicurando il necessario raccordo urbanistico tra centro e periferia e tra quote urbane diverse, trattandosi di terreno in pendio. Il carattere di "cerniera", di "elemento osmotico" del luogo si annuncia nella forma stessa della sua pianta: attorno all'invaso centrale della piazza circolare si organizzano tre torri di dieci piani dai fronti vetrati, collegate ai livelli più bassi da due ballatoi continui di pubblico accesso, raggiungibili "da monte", attraverso il centro commerciale e "da valle", dalla strada che immette direttamente nella piazza. In questa, e lungo i ballatoi, si dispongono i negozi del centro commerciale conferendo all'insieme un assetto urbano che contrasta con la inaccessibilità dei piani superiori, riservati invece a un'utenza accreditata. Sul tetto delle torri sono collocate, su indicazione di Renzo Piano, le vele rotanti dello scultore giapponese Susumu Shingu: suggestivi segnavento all'insegna di un dialogo tra architettura e arte. Merita segnalare che l'impiantistica degli edifici è improntata a soluzioni tecnologiche avanzate, soprattutto in relazione alla climatizzazione e alla minimizzazione delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera. Temi progettuali impegnativi, soprattutto in considerazione della complessità del luogo: la notevole diversificazione nella destinazione d'uso degli spazi e la presenza di fabbisogni termici contemporaneamente opposti negli edifici vetrati con differente esposizione solare, hanno richiesto applicazioni dedicate.

Nel 1946, con l'unificazione di porzioni di territori prima appartenenti agli ex comuni di Acquate, Germanedo e Castello, nasce il nuovo quartiere "Caleotto", toponimo un tempo della sola area circostante la celebre villa appartenuta alla famiglia di Alessandro Manzoni. Oggi il nome è riferito a tutto il quartiere che si estende in una zona anticamente rurale, ma fortemente urbanizzata e industrializzata a partire dalla fine del XIX secolo e per tutto il Novecento, dove fiorirono le più importanti industrie del ferro a livello nazionale. Chiave di lettura del progetto "Meridiana", come leit-motiv del suo autore, è che il mix funzionale tipico della città storica europea è la formula vincente per dare sostanza e attrattività abitativa e produttiva anche alle periferie e in generale alle aree riqualificate. Il risultato complessivo è di discreto interesse, pure non attingendo agli alti livelli in cui la sigla RPBW si attesta solitamente nel panorama internazionale. È in corso la manutenzione dei rivestimenti pavimentali che collegano il parco pubblico con il portico di accesso alla corte commerciale.

Credits

Compilatore: Premoli, Fulvia (2015)
Responsabile scientifico testi: Boriani, Maurizio