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Sala cinematografica
Tavazzano con Villavesco (LO)

Indirizzo: Via Garibaldi 11 - Tavazzano con Villavesco (LO) (vedi mappa)

Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; cinema-teatro

Caratteri costruttivi:

  • strutture: calcestruzzo armato
  • facciata: finitura a intonaco
  • coperture: soletta in calcestruzzo
  • serramenti: in legno e in metallo

Cronologia:

  • progettazione: 1956
  • completamento: 1958
  • data di riferimento: 1956

Autori:

Uso:

  • (attuale) sala polivalente
  • (storico) sala cinematografica

Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico

Descrizione

Sala originariamente di circa 350 posti, dotata di platea e galleria, inaugurata nel 1958. Si tratta di un piccolo edificio, proporzionato alla dimensione demografica del paese (oggi conta circa 6.000 abitanti), il cui semplice impianto consentiva una flessibilità di utilizzo sia come cinematografo che come teatro. L'edificio è alquanto modesto: un parallelepipedo a due piani intonacato e forato da aperture accuratamente composte e dotate di avvolgibili oscuranti, una liscia facciata che termina verso l'alto con un saliente centrale alleggerito da due brevi balaustre; la parola "CINEMA"(ora rimossa lasciando evidenti tracce), senza ulteriore specificazione, rivela che all'epoca si trattava dell'unico cinema del paese. Il linguaggio architettonico è ancora intriso del Moderno che, negli anni della guerra, si era come cristallizzato nelle sue forme; la sperimentazione progettuale proiettata verso un'attenzione alle "preesistenze ambientali" stava dando i primi frutti solo nei centri più dinamici del Paese. Oggi l'edificio, per anni sede di un magazzino delle ACLI locali, è gestito dalla parrocchia di San Francesco ed è stato quasi completamente ristrutturato: cambiati gli infissi al piano terra, rifatto il pavimento, riparati e intonacati i muri; manca il ripristino della facciata, cui si provvederà non appena vi saranno sufficienti risorse economiche.

Notizie storiche

Pure nella sua modestia, questo edificio ha un indubbio valore testimoniale legato a quella stagione, quando fu punto di riferimento di un'erogazione di svago e cultura proiettata in un futuro finalmente di pace. L'evoluzione tecnologica della cinematografia e dello svago via mass media, con le dinamiche economiche conseguenti, hanno destituito di ruolo questo come molti altri cinematografi di provincia, abbandonandoli a un destino di degrado, forse non ineluttabile nel momento in cui, riconoscendone la valenza come segno di memoria diffusa, fosse incluso in un programma di valorizzazione di carattere eco-museale. Il caso di questo ex-cinema, che ora dopo il recupero viene utilizzato come spazio di socialità legato alla parrocchia e non solo, è un esempio positivo di presa in carico da parte di una comunità locale. Arno Depoli (1915-1997), si laurea a Milano e nel 1942 consegue l'abilitazione alla professione presso l'Ordine degli Architetti di Milano. Nell'immediato dopoguerra collabora con l'Ufficio tecnico del Comune di Lodi ed è docente di Costruzioni e Topografia nel locale Istituto Tecnico. La sua attività progettuale si focalizza soprattutto nel campo della tecnica e della statica, che lo vedono impegnato in restauri statici, consolidamenti e fondazioni speciali.

Bibliografia

Ordine Architetti Provincia Milano, Cinquant'anni di professione 1941/ 1991, Arno Depoli, Settimo Milanese 1992

Credits

Compilatore: Premoli, Fulvia (2015)
Responsabile scientifico testi: Boriani, Maurizio