L'edificio è posto sull'angolo di un importante crocevia di accesso al centro storico, angolo che l'architetto ammorbidisce tagliandone in diagonale il vertice e conferendo alla facciata tre lati su strada. La facciata esibisce l'impianto strutturale della casa nelle paraste binate corrispondenti ai pilastri e nei marcapiano corrispondenti ai diversi livelli delle solette, trattati come elementi di cemento decorativo. La griglia così ottenuta inquadra, in ogni modulo, una finestra o una porta-finesta corredata da un breve balcone, praticando nella superficie compatta del muro una serie di aperture con scansione regolare. Unica eccezione: i tre balconi sovrapposti che si aprono sul lato d'angolo, corredati da colonnine angolari che ne ribadiscono l'importanza compositiva. L'impianto tipologico appare improntato a una tradizione pre-moderna, come cortina continua che esprime una relativa indifferenza rispetto alla destinazione funzionale degli spazi all'interno. Nel paesaggio urbano di Sondrio quest'opera si inscrive nella ricerca di un linguaggio nuovo per l'epoca, anche se appare in bilico tra memorie novecentiste e post-funzionaliste.

Ugo Martinola (1890-1957) si laurea in ingegneria al Politecnico di Torino. Dopo la guerra Grande Guerra intraprende una fiorente libera professione, di cui rimangono molti segni a Sondrio. Nel suo percorso progettuale mette a punto un personale approccio estetico, pienamente iscritto in quella che fu l'architettura fascista, divisa fra richiami aulici al passato e aperture moderniste. Fu uomo pubblico di rilievo e rivestì importanti cariche per tutta la vita. Il condominio di via Caimi è una delle sue ultime opere.

Credits

Compilatore: Premoli, Fulvia (2015)
Responsabile scientifico testi: Boriani, Maurizio