La Nuova Cascina Giulia si pone come elemento di sviluppo urbano con la riqualificazione di un'area dismessa e carica di memoria storica, sebbene dell'antica consistenza materiale non sia rimasto nulla, dopo il crollo imprevisto della casa padronale di cui si era tentato il recupero. Della passata immagine restano tuttavia l'impianto planimetrico complessivo, la calibrata misura dei rapporti dimensionali e la sobrietà del linguaggio architettonico. Il nuovo complesso, articolato in quattro comparti, si compone di cinquantacinque abitazioni di vari tagli: una teoria di case a schiera allineate su una nuova strada di piano regolatore, due stecche, e un edificio porticato che definiscono i margini di una vasta piazza, centro di riferimento su cui si affacciano anche gli esercizi commerciali. Accanto ai tratti architettonici volutamente attinti dalla tradizione, come le modeste altezze (due e tre piani fuori terra), l'uso dei tetti a doppia falda di stampo padano, la riproposizione stilistica del porticato ad archi ribassati, le pitture delle facciate in colori a base di terre, convivono soluzioni progettuali, tecnologiche e materiche nettamente contemporanee. Tra queste, la elevata classe energetica di appartenenza di tutti gli edifici, le prestazioni termiche dei serramenti, l'impiantistica per il riscaldamento che combina il metano al solare, l'isolamento termico delle murature con pannelli di grafite. Il grande spazio centrale e le nuove strade sono progettati con accuratezza, sia negli assetti planimetrici che nelle finiture e nell'arredo urbano.

Cascina Giulia, di cui il progetto sopra descritto costituisce la riqualificazione, l'ampliamento e l'adattamento a quartiere residenziale e commerciale a standard contemporanei, sorge sulle vestigia Otto-Novecentesche di un antico luogo produttivo, già citato nel Cinquecento per il suo caseificio di carattere proto-industriale. L'intervento dunque è stato operato sulla fabbrica risultante da più stratificazioni storiche e comprendente una struttura produttiva a un piano, a pianta quadrangolare con diversi ambienti destinati al ciclo di lavorazione - tra cui le sala delle caldaie- e una casa padronale fornita di loggiato ad archi ribassati.

Credits

Compilatore: Premoli, Fulvia (2015)
Responsabile scientifico testi: Boriani, Maurizio