« LombardiaBeniCulturali
Sei in: Opere

La Pagoda
Bergamo (BG)

Indirizzo: Viale Vittorio Emanuele II 46 - Bergamo (BG) (vedi mappa)

Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; edificio per abitazioni

Caratteri costruttivi:

  • strutture: travi e pilastri in cemento armato
  • facciata: intonaco civile
  • coperture: a falde inclinate, con manto in lastre di pietra
  • serramenti: in legno

Cronologia:

  • progettazione: 1960 - 1964
  • esecuzione: 1960 - 1964
  • data di riferimento: 1960 - 1964

Autori:

Uso: abitazione

Condizione giuridica: proprietà privata

Descrizione

L'edificio, un condominio per l'alta borghesia, sorge su un lotto a cavallo tra la città bassa e il colle di Bergamo Alta: una posizione privilegiata, che detta i caratteri principali dell'intervento organizzato in una serie di appartamenti sfalsati, distribuiti su sei livelli fuori terra, e cristallizzato in un volume a terrazze digradanti, che ne riduce l'impatto visivo in funzione di scorci e prospettive rivolte alla collina. Il piano terra è parzialmente svuotato da un portico affacciato su una corte interna, attraverso cui si raggiunge l'atrio d'ingresso principale. Da qui si arrampicano le scale - impreziosite da una fine balaustra, con tamponamenti in cristallo trasparente e corrimano in legno - che conducono a uno o due appartamenti per piano. L'articolazione degli spazi interni scompone le facciate secondo un criterio progettuale da poco elaborato dallo stesso Pizzigoni: sezioni, orizzontali e verticali, e proiezioni diventano elemento generatore dell'intero progetto, che non può più essere ricondotto al solo studio del prospetto e che trae la propria ragion d'essere dalla compenetrazione tra piani e volumi (Pizzigoni, 1954). Quest'approccio determina una netta frammentazione volumetrica, che nasce dall'interno e che si contrappone a un linguaggio materico di matrice tradizionale, in cui si ricorre all'uso di intonaco civile per le facciate, coppi e lastre di beola per le falde inclinate, serramenti in legno. Numerosi e raffinati i dettagli, quali le finestre in leggero aggetto sul fronte rivolto a viale Vittorio Emanuele II.

Notizie storiche

Giuseppe Pizzigoni è, oltre che architetto e progettista di mobili, importante esponente della scuola artistica bergamasca soprattutto negli anni della sua giovinezza quando - sotto la guida di Giacomo Bolis - realizza numerose opere pittoriche, che verranno esposte nel 1920 al Circolo Artistico Bergamasco ricevendo numerosi apprezzamenti dalla critica specializzata. In campo architettonico l'esordio di Pizzigoni avviene all'indomani della laurea (conseguita al Politecnico di Milano) con il progetto per la villa paterna costruita non lontano dalla Pagoda, in viale Vittorio Emanuele II. Tra il 1929 e il 1931 ha lavorato in collaborazione con l'ingegnere Michele Invernizzi, altro importante esponente della cultura progettuale bergamasca dell'epoca.

Fonti archivistiche

Fondo Giuseppe Pizzigoni. Biblioteca Civica Angelo Mai e Archivi Storici Comunali, Bergamo - scheda fondo vedi »

Bibliografia

Pizzigoni G., La rivista di Bergamo, Dell'influenza della prospettiva nell'evoluzione delle arti plastiche moderne, Bergamo 1954

Crippa G.R., Pino Pizzigoni, architetto e pittore geniale, Milano 1967

Pizzigoni A. (a cura di), Pizzigoni: invito allo spazio: progetti e architetture, 1923-1967, Milano 1982

Bertelli G./ Brambilla M./ Invernizzi M., Bergamo. Cent'anni d'architettura 1890-1990, Bergamo 1994, p. 93

Belloni P., Domus, Itinerario 142. Pizzigoni a Bergamo, Milano 1998, n. 801, febbraio, pp. 105-112

Spagnolo R., Arte a Bergamo 1960-1969, Verso un'architettura della città, Bergamo 2002, pp. 99-132

Vitali P., Ark. L'Eco di Bergamo, La Pagoda. Uno spazio irrequieto, Bergamo 2010, n. 1, aprile, pp. 6-9

Credits

Compilatore: Leoni, Maria Manuela (2015)
Responsabile scientifico testi: Irace, Fulvio