Piano Particolareggiato di via Cappuccini
Bergamo (BG)
Indirizzo: Via dei Cappuccini - Bergamo (BG) (vedi mappa)
Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; edificio per abitazioni, negozi e uffici
Caratteri costruttivi:
- strutture: tecniche miste
- facciata: tecniche miste
- coperture: piane, praticabili e non; a falde, con coperture in vari materiali tra cui eternit
- serramenti: in legno; in alluminio
Cronologia:
- progettazione: 1958 - 1962
- esecuzione: 1958 - 1965
- data di riferimento: 1958 - 1965
Committenza: Società Edicedi; Coop. Cappucini; Impresa Vigani - Immobiliare Prealpi; Italcementi
Autori:
- progetto (lotti 1, 4-18): Sonzogni Vito
- progetto (lotti 3-4): Piazzini
- progetto strutture: Brignoli Franco
- esecuzione (lotti 6, 14, 16): Impresa Vigani
- esecuzione (lotto 18): Impresa Sonzogni
- esecuzione (lotto 5): Impresa Ferrero
Uso: abitazione/ negozio/ ufficio
Condizione giuridica: proprietà privata
Descrizione
Il progetto urbanistico interessa un vasto comparto urbano sorto ai margini del borgo storico, in un'area nei pressi di un'ansa del torrente Morla rimasta inedificata proprio a causa delle difficoltà di costruzione su un terreno fluviale. L'impostazione del piano di Sonzogni ribadisce l'imperante modello - già adottato per i comparti limitrofi - di una maglia viaria che collega perpendicolarmente tra loro via Maj e via Camozzi e disegna un vasto numero di grandi isolati urbani che, in massima parte, vengono edificati su progetto architettonico dello stesso Sonzogni. Gli edifici, orientati secondo la griglia stradale, vengono organizzati a cortina in una rigida gerarchia volumetrica - interpretata dalla critica come uno dei più felici risultati della "padronanza calligrafica del disegno e del controllo del volume", tipica dell'architetto bergamasco (Spagnolo, 2001, p. 119) - attorno a due elementi: il grattacielo centrale, che cerca una relazione con i riferimenti urbani della città alta, e l'edificio a corte attestato su via Maj, conosciuto anche con il nome di "Centro Prealpi". Il grattacielo, in particolare, è il frutto di un continuo lavorio progettuale che porta alla costruzione di una piastra soprelevata, retta da un porticato pubblico, su cui svetta una lama arricchita dagli aggetti di numerose terrazze. Al contrario, l'edificio a corte si presenta alla città con una liscia facciata su via Maj, in cui si proiettano le forti ombre generate dagli incavi di logge passanti, rivolte al cortile interno, e il cui andamento orizzontale è sottolineato dal portico al piano terra e da una fascia vetrata ricavata subito sotto la linea di gronda del tetto. Data la vastità dell'intervento, molteplici sono le soluzioni costruttive adottate che vedono anche il ricorso a manti in Eternit per le coperture, poi sostituiti nel corso degli anni.
Notizie storiche
Il piano particolareggiato è frutto di un lungo lavoro, iniziato nell'ambito del programma di attuazione del nuovo Piano Regolatore Generale di Bergamo che Giovanni Muzio e Mario Morini avevano disegnato nel 1956 per rispondere ai fenomeni di rapidissima espansione della città, passata dai 95.293 abitati del 1945 a 108.930 nel 1955.Il piano particolareggiato è frutto di un lungo lavoro, iniziato nell'ambito del programma di attuazione del nuovo Piano Regolatore Generale di Bergamo che Giovanni Muzio e Mario Morini avevano disegnato nel 1956 per rispondere ai fenomeni di rapidissima espansione della città, passata dai 95.293 abitati del 1945 a 108.930 nel 1955.
Fonti archivistiche
Archivio Vito Sonzogni, Bergamo - scheda fondo vedi »
Bibliografia
Bertelli G./ Brambilla M./ Invernizzi M., Bergamo. Cent'anni d'architettura 1890-1990, Bergamo 1994, pp. 87-87
Spagnolo R., Arte a Bergamo 1945-1959, L'architettura a Bergamo tra tradizione e nuovi linguaggi, Bergamo 2001, pp. 116-137
Credits
Compilatore: Leoni, Maria Manuela (2015)
Responsabile scientifico testi: Irace, Fulvio