Quartiere CEP Monterosso
Bergamo (BG)
Indirizzo: Viale Giulio Cesare - Bergamo (BG) (vedi mappa)
Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; quartiere
Caratteri costruttivi:
- strutture: tecniche miste
- facciata: tecniche miste
- coperture: a falde, con manto in vari materiali
- serramenti: in legno; in alluminio
Cronologia:
- progettazione: 1958 - 1971
- esecuzione: 1958 - 1965
- data di riferimento: 1958 - 1965
Committenza: Ministero dei Lavori Pubblici
Autori:
- progetto urbanistico: Figini Luigi; Pollini Gino
- progetto: Fratelli Enzo; Galmozzi Luciano; Lusignoli Guglielmo; Mozzoleni Franco G.
- progetto (piano viabilistico): Pacati e Guatterini
- progetto (scuola elementare): Angelini Sandro
- esecuzione (scuola elementare): Impresa Arturo Ragni
- progetto (scuole materne): Pizzigoni Giuseppe
- progetto strutture (scuole materne): Bacci Luigi
- esecuzione (scuole materne): Impresa I.C.E.M. di Mazza Luigi
- progetto (centro sociale): Bassi Franco
- progetto strutture (centro sociale): Piccinelli Camillo
- direzione lavori (centro sociale): Bassi Franco
- esecuzione (centro sociale): Impresa Fratelli Zini
- progetto (asilo nido e consultorio): Galmozzi Luciano
- esecuzione (asilo nido e consultorio):
- progetto (primo lotto): Gobbi Bruno
- progetto (capogruppo primo lotto): Pollini Gino
- progetto (primo lotto): Albricci Gianni; Boschetti Goffredo; Ceretti Vittorio; Figini Luigi; Frisia Giuseppe; Invernizzi Sergio; Rota Federico
- progetto (lotti 2-3): Tosi Andrea
- progetto (chiesa di S. Gregorio): Sonzogni Vito
- progetto strutture (chiesa di S. Gregorio): Lauletta Enzo
- esecuzione (impianto viabilistico): Società Ing. Sassi
Uso: abitazione/ servizi
Condizione giuridica: proprietà mista pubblica/privata
Descrizione
Il Monterosso è uno dei più significativi esempi di pianificazione urbanistica lombarda orientata alla costruzione di un quartiere economico-popolare, che muove le proprie origini dalle teorie razionaliste sui nuovi modelli urbani e territoriali già sviluppate da Pollini in numerose occasioni e che diventerà fulcro dell'intera carriera condivisa con l'amico Luigi Figini. La planimetria è concepita secondo uno schema morfologico complesso centrato intorno a un vasto spazio verde, pubblico, da cui si dipartono assi viari ad andamento curvilineo che identificano isole minori, a loro volta organizzate in piazze, edifici comunitari e luoghi di relazione che servono i blocchi residenziali veri e propri. I servizi principali sono raccolti attorno al parco pubblico centrale, e includono numerose opere realizzate da diversi architetti: Vito Sonzogni è l'autore della chiesa parrocchiale di San Gregorio Barbarigo (1966-1971), tempio a pianta centrale coperto da una sottile vela in cemento armato e affiancato da uno svettante campanile; Luciano Galmozzi, professionista locale, è l'autore del progetto architettonico per l'asilo nido e il consultorio pediatrico (1960-1963); Giuseppe Pizzigoni costruisce le due scuole materne (1959-1965) poste ai poli nord e sud del quartiere, improntate intorno a una struttura composta da otto affusolate volte in cemento a doppia curvatura che poggiano su telai in ferro profilato; Sandro Angelini firma il complesso della scuola elementare (1960-1962), costituito da quattro blocchi su due livelli fuori terra, collegati tra loro, dalle facciate riccamente colorate nei toni vivaci del giallo, del rosso e del verde. Anche le abitazioni vengono affidate a numerosi progettisti (tra cui Figini e Pollini, Giuseppe Frisia, Sergio Invernizzi e Gianni Albricci) che, nel rispetto delle linee-guida impostate dal piano generale, adottano svariate tipologie edilizie: dalle case bifamiliari o a piccola schiera, fino a condomini di altezza massima pari a cinque piani fuori terra, che poggiano su basamenti in pietra, adottano facciate in mattoni e coperture principalmente a falda in coppi o tegole marsigliesi. Un richiamo alla tradizione costruttiva lombarda, quindi, che si riallaccia alle coeve esperienze nel campo dell'edilizia economica e popolare, da un lato, e al modello della città-verde si matrice razionalista, dall'altro.
Notizie storiche
Per la chiesa di San Gregorio Barbarigo fu redatto un progetto, firmato da Figini e Pollini, mai realizzato e in fine sostituito in toto da quello, poi costruito, di Vito Sonzogni. Esso prevedeva la costruzione di un tempio con caratteristiche molto simili alla chiesa dei Santissimi Giovanni e Paolo, che i due progettisti concluderanno a Milano solo nel 1964.
Fonti archivistiche
Archivio Storico Comunale, Bergamo
Bibliografia
Pizzigoni A. (a cura di), Pizzigoni: invito allo spazio: progetti e architetture, 1923-1967, Milano 1982
Leidi C., Immagini di Bergamo, Bergamo 1983
Bertelli G./ Brambilla M./ Invernizzi M., Bergamo. Cent'anni d'architettura 1890-1990, Bergamo 1994, pp. 88-89
Belloni P., Domus, Itinerario 142. Pizzigoni a Bergamo, Milano 1998, n. 801, febbraio, pp. 105-112
Spagnolo R., Arte a Bergamo 1960-1969, L'architettura a Bergamo tra tradizione e nuovi linguaggi, Bergamo 2002, pp. 116-137
Pugliese R. (a cura di), La casa popolare in Lombardia 1903-2003, Milano 2005
Credits
Compilatore: Leoni, Maria Manuela (2015)
Responsabile scientifico testi: Irace, Fulvio