Complesso La Felce
Bergamo (BG)
Indirizzo: Via Borfuro 1 - Bergamo (BG) (vedi mappa)
Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; edificio per abitazioni, negozi e uffici
Caratteri costruttivi:
- strutture: travi e pilastri in cemento armato
- facciata: pannelli in vetroresina
- coperture: piana parzialmente praticabile
- serramenti: in alluminio
Cronologia:
- progettazione: 1967 - 1969
- esecuzione: 1967 - 1969
- data di riferimento: 1967 - 1969
Committenza: Commendatori Capponi, Lonardi e Pedroli
Autori:
- progetto: Barbero Walter; Gambirasio Giuseppe
- direzione lavori: Zenoni Giorgio
- progetto strutture: Studio Finazzi
- esecuzione: Impresa Ravasio
- direzione lavori: Barbero Walter; Gambirasio Giuseppe; Zenoni Giorgio
Uso: abitazione/ negozio/ ufficio
Condizione giuridica: proprietà privata
Descrizione
Il complesso "La Felce" è un piccolo edificio a destinazione commerciale di quattro piani fuori terra, costruito su un difficile lotto a ridosso di via XX Settembre e concepito come "una reinterpretazione e un aggiornamento in termini "macchinisti" del tema dei "retri"" (Bertelli/Brambilla/Invernizzi, 1994, p. 128). I problemi connessi all'esiguità dello spazio a disposizione e all'infelice incunearsi del sito lungo l'asse viario di via Borfuro vengono infatti risolti grazie a un attento assetto planimetrico, in cui gli elementi tradizionalmente nascosti dietro la cortina edilizia vengono ora esibiti in un sapiente gioco di pieni e vuoti che costruisce una macchina non per l'abitare, ma a destinazione commerciale. In questo senso, per esempio, la canna fumaria in calcestruzzo a vista che del seminterrato viene proiettata verso il cielo trasformandosi in totem urbano, mentre i tamponamenti in vetroresina richiamano l'immagine di una carrozzeria, anche grazie alle diverse e incidenti inclinazioni di alcune linea di gronda. L'edificio si attesta al suolo mediante un portico ribassato rispetto al piano stradale, su cui poggiano volumi estroflessi interamente realizzati in vetro, che sembrano galleggiare nel vuoto e reggere l'articolato incastro volumetrico dei due livelli superiori, sormontati dai meccanismi a vista degli impianti di risalita. Considerato uno dei capolavori dell'architettura bergamasca degli anni Sessanta, il complesso ha tuttavia subito alcune alterazioni nel corso degli anni, che hanno per esempio determinato la parziale sostituzione dei pannelli di facciata e di alcuni serramenti. Attualmente ricade in un comparto urbano parzialmente interessato da un vincolo ambientale, istituito nel 1966.
Notizie storiche
L'edificio è il primo progetto nato dalla collaborazione tra Barbero, Gambirasio e Zenoni a cui - di lì a poco - si unirà Baran Ciagà, per dar vita a uno dei sodalizi professionali più efficaci e importanti del professionismo, non solo bergamasco, degli anni Sessanta e Settanta. L'attività del gruppo, proseguita per circa quindici anni e documentata da molte delle più importanti riviste d'architettura europee, sarà caratterizzata da un singolare approccio alla collaborazione, in cui il capogruppo viene individuato di volta in volta in base alle affinità dei singoli architetti con il tema progettuale da affrontare.
Fonti archivistiche
Archivio Giorgio Zenoni, Bergamo - scheda fondo vedi »
Archivio Giuseppe Gambirasio, Bergamo - scheda fondo vedi »
Archivio Walter Barbero, Bergamo - scheda fondo vedi »
Bibliografia
Controspazio, E' del poeta il fin la meraviglia, Bari 1971, n. 10-11
Casabella, Eclettismo di gruppo, Milano 1972, n. 361
Bertelli G./ Brambilla M./ Invernizzi M., Bergamo. Cent'anni d'architettura 1890-1990, Bergamo 1994, p. 128
Spagnolo R., Arte a Bergamo 1960-1969, Verso un'architettura della città, Bergamo 2002, pp. 99-132
Credits
Compilatore: Leoni, Maria Manuela (2015)
Responsabile scientifico testi: Irace, Fulvio