L'edificio è una piccola torre residenziale di undici piani, inserita in una schiera di volumi affacciati su Piazza della Repubblica, da un lato, e sui giardini di Porta Venezia dall'altro. Preceduto da un piccolo giardino condominiale, il piano terra è per metà occupato da un negozio con le vetrine aperte lungo viale Vittorio Veneto, mentre il resto della superficie è destinato ad accogliere atrio, portineria e vani scala e ascensore che distribuiscono i livelli superiori. Questi ultimi sono disegnati come ripetizione di un piano-tipo, con un unico alloggio dominato dalla presenza di un vasto soggiorno servito da balconate a pianta trapezoidale - poi ripetute anche su altri due spigoli - che diventano elemento caratterizzante la pianta a stella dell'intera torre e che sono concepite come "un vero e proprio osservatorio a 270° lungo la via Vittorio Veneto, verso i giardini pubblici e il centro di Milano, sulla piazza della Repubblica ed infine verso lo scorcio prospettico della via Vittor Pisani nonché verso la quinta della stazione Centrale" (relazione di progetto citata in Ventura, 1997, p. 34). Eccezione alla regola planimetrica è costituita dall'attico, arretrato rispetto al filo delle facciate e circondato da un giardino pensile. La struttura portante, in cemento armato e ferro, viene denunciata in facciata in corrispondenza della mezzeria dei prospetti, svuotati da una sequenza di finestre sovrapposte e a tutta altezza, chiuse da serramenti in ferro.

L'edificio sorge sull'odierna piazza della Repubblica, ridisegnata a partire dagli anni Trenta - quando ancora era denominata piazza Fiume - e divenuta teatro della vicende costruttive di molte opere interessanti, realizzate fino agli anni Sessanta. Tra queste si segnalano, in particolare, il complesso per uffici dello stesso Ghò, costruito in adiacenza alla torre nel 1964, e il condominio di Vito e Gustavo Latis al civico 11 (1953-1956), che sorge proprio di fronte all'intervento residenziale.

Credits

Compilatore: Leoni, Maria Manuela (2015)
Responsabile scientifico testi: Irace, Fulvio