La nuova sede dell'ufficio postale di Saronno è un volume di piccole dimensioni attestato lungo la via Mazzini, sulla quale si apre il salone per il pubblico servito da due ingressi posti lateralmente. Fulcro dell'impianto planimetrico, il grande invaso a doppia altezza è attentamente studiato da Pellegrin anche nei suoi arredi - tra tutti, i banconi su misura che abbinano ottone e mogano a piani in formica nera - e dettagli, con interesse particolare per quanto concerne l'illuminazione. La luce naturale proviene da ampie vetrate aperte sui fianchi che sono agganciate a due telai in cemento armato, proiettati oltre il tamponamento a reggere anche la copertura della sala, e da una finestra a nastro lungo i fronti minori; la luce artificiale, invece, proviene da un sistema integrato alla struttura, scandito da grandi prismi rovesciati. Alle spalle del salone è collocata la zona degli uffici, che si sviluppa su due livelli intorno a una hall con scale e ingresso riservati agli impiegati. L'immagine esterna dell'edificio è fortemente caratterizzata dall'uso di inferriate dipinte di bianco, che si agganciano ai muri in cemento armato intonacato o lasciato a vista. L'edificio ha subito, nel corso degli anni, alcuni interventi di manutenzione straordinaria che ne hanno in parte modificato la distribuzione planimetrica. Anche gli impianti sono stati adeguati alle varie normative entrate in vigore.

L'ufficio postale di Saronno è la seconda opera costruita a questo scopo da Luigi Pellegrin (1925-2001), che aveva da poco concluso un'analoga esperienza a Suzzara. Laureato alla Facoltà di Architettura dell'Università La Sapienza di Roma, Pellegrin ha iniziato la propria carriera negli anni cinquanta e ha progettato oltre duecento complessi scolastici (molti dei quali sono frutto dell'applicazione di suoi brevetti per sistemi di prefabbricazione). Ha inoltre lavorato intensamente nel campo della progettazione urbanistica - specialmente a partire dagli anni Ottanta - firmando, per esempio, il piano per Novoli insieme a Rogers e Halprin. Tra le opere di architettura, si segnalano un quartiere INA-casa ad Ascoli Piceno (1958) e la scuola Paciotti di Pisa (1971-1976).

Credits

Compilatore: Leoni, Maria Manuela (2015)
Responsabile scientifico testi: Irace, Fulvio