La casa Vegni è un'abitazione unifamiliare con annesso studio medico, costruita su due piani fuori terra e un seminterrato. Il piano principale si svolge alla quota rialzata rispetto al livello stradale, cui l'edificio si collega mediante brevi scalinate a sbalzo. L'andamento volumetrico presenta un raffinato e discreto gioco di sporgenze e rientranze, che vengono ricondotte all'unità mediante gli ampi aggetti delle falde inclinate, sotto cui si svolgono logge e balconi che fanno da filtro tra lo spazio domestico e il giardino circostante. All'interno, il vasto soggiorno a "L" è dominato da un camino installato a centro stanza, il cui focolare in pietra è sormontato da una lastra di cristallo. Gli ambienti sono disimpegnati da lunghi corridoi, che conferiscono alla pianta nel suo complesso un carattere abbastanza tradizionale. Gli esterni, invece, sono un chiaro esempio della ricerca progettuale di Asnago e Vender sul tema della scomposizione in superfici. La facciate sono infatti intagliate da finestre e aperture di vario genere e dimensione - ora a filo facciata, ora arretrate o sporgenti rispetto all'intonaco di finitura - che si dispongono come elementi grafici a comporre una tavola bidimensionale, le cui ragioni risiedono esclusivamente nelle esigenze della distribuzione planimetrica. L'effetto è aumentato dalla scelta di ricorrere a due soli materiali di finitura esterna: intonaco tinteggiato di un bianco astratto e le tavole di legno che rivestono integralmente l'ala adibita a studio medico.

L'edificio di Asnago e Vender sorge al margine dell'abitato di Barlassina, poco lontano dal confine con il comune di Seveso e a poche centinaia di metri da uno dei capolavori domestici di Giuseppe Terragni: la villa Bianca (1936 - 1937), costruita lungo la strada nazionale dei Giovi.

Credits

Compilatore: Leoni, Maria Manuela (2015)
Responsabile scientifico testi: Irace, Fulvio