L'ampliamento del Municipio di Limbiate è ricavato in un volume cilindrico su quattro piani fuori terra, collegato al preesistente Palazzo Comunale da ponti vetrati posti alla quota di ciascun solaio. I ponti segnano i percorsi di ripartizione interna, organizzati in ballatoi sospesi intorno a una corte interna a tutta altezza che è illuminata da una cupola vetrata in copertura, posta in posizione asimmetrica rispetto al baricentro della composizione. L'impianto distributivo a corona si svolge intorno a un anello centrale che disimpegna sia gli impianti di risalita, con i relativi vani scala e ascensori, sia gli uffici e i locali di servizio affacciati verso l'esterno. L'edificio poggia su un porticato retto da pilastri cavi in metallo, binati e inclinati di sessanta gradi a formare profili a V, sopra cui si elevano le pareti - trattate a intonaco civile di color marrone - bucate da una sequenza regolare di finestre a mezzaluna con cornici in cemento prefabbricato finite a graniglia grigia. Alla quota del piano terra, invece, i tamponamenti esterni sono costituiti da vetrate continue che affacciano sulla piazza. Il corpo di fabbrica è concluso in sommità da un elemento frangisole, realizzato in forma di gronda con coppi in pvc - del diametro di trenta centimetri - ancorati a tiranti metallici zincati.

L'intervento di Canella e Achilli ha riguardato l'ampliamento di un preesistente palazzo comunale, che era stato costruito da Luigi Capuano - già Podestà di Limbiate - nel 1939. L'edificio, a pianta rettangolare e sviluppato su quattro piani fuori terra, ha una struttura in muratura continua , solai di legno e metallo e copertura, in parte a terrazza e in parte a falde con manto in coppi di laterizio. All'esterno, presenta prospetti scanditi da un ritmo regolare di bucature verticali con cornici, aperte nelle pareti trattate a intonaco e lungo il basamento che invece è in mattoni lasciati a vista. È stato ristrutturato per essere collegato al nuovo complesso.

Credits

Compilatore: Leoni, Maria Manuela (2015)
Responsabile scientifico testi: Irace, Fulvio