L'intervento di Mattioni ha riguardato la costruzione di una torre residenziale che si staglia a partire da una piastra di due piani fuori terra in cui sono ospitati negozi e uffici; nel sottosuolo sono collocati una vasta sala cinematografica, elemento ricorrente nei progetti dell'architetto ma raramente finalizzato come in questo caso, e gli impianti. Gli appartamenti sono ispirati al modello per l'alta borghesia già sperimentato in occasione della costruzione del Grattacielo di Milano, di cui costituiscono una semplificazione in termini economici. Costante rimane, invece, la tripartizione in zona giorno con balconate aperte sul fronte principale, zona notte e area dei servizi, con una loggia che fornisce l'accesso agli ingressi secondari e ai relativi percorsi di distribuzione. L'articolazione volumetrica, che risponde a precise disposizioni del Piano Regolatore redatto dal Comune per l'area d'intervento, si riflette anche sul linguaggio materico: il basamento viene realizzato con mattoni colore senape chiaro, disposti a corsi orizzontali, mentre la torre presente rivestimenti in cotto antico sabbiato opaco, di colore rosa e scanalati, disposti a corsi verticali.

Il complesso Pollux è una delle prime torri residenziali realizzate da Mattioni con l'impresa Bassanini, che coinvolgerà l'architetto nella definizione di un modello standard di case per la media borghesia da produrre a costi ridotti: un'istanza che Mattioni risolve elaborando moduli base standardizzati e collaudati - in cui la facciata è tripartita in fasce verticali che denunciano la distruzione interna degli alloggi - ripetuti con minime variazioni in numerose opere. Oltre al Pollux, si segnalano la Torre Domus in viale Zara, le torri di largo V Alpini e il complesso Elios in piazza Amendola.

Credits

Compilatore: Leoni, Maria Manuela (2015)
Responsabile scientifico testi: Irace, Fulvio