L'edificio è organizzato in padiglioni disposti a pettine intorno a un asse di distribuzione centrale, che disimpegna i due nuclei principali del progetto: un ambulatorio optometrico e la scuola vera e propria, a un piano, pensata per ospitare classi di piccole dimensioni (con un utenza massima di dodici allievi). Le aule hanno un andamento a gradoni, la cui sagoma è determinata da un attento studio volto a garantire le particolari esigenze di illuminazione uniforme legate ai problemi dei bambini che frequentano l'istituto. I servizi comuni all'ambulatorio e all'istituto scolastico - una mensa, la sala per gli spettacoli, gli uffici e l'archivio - sono raggruppati in posizione baricentrica - mentre la configurazione generale è conclusa da un braccio destinato alla palestra e ai laboratori. La sala per gli spettacoli, in particolare, ha un sistema di illuminazione e areazione completamente artificiali. La palestra si apre su una corte in parte gradonata, su cui affaccia anche la mensa, che può essere utilizzata per assemblee all'aperto. Le classi, invece, godono di uno spazio verde più riparato, riparato dalla strada perché nascosto dietro il corpo dell'ambulatorio.

Arrighetti è un progettista particolarmente attivo nel campo della progettazione di istituti scolastici, tra i quali si annoverano anche le scuola materne di via Santa Croce (1957) e di via Capponi (1954), l'Istituto di avviamento professionale in via Anselmo da Baggio (1955), il "Cesare Correnti" di via Alcuino (1956) e le sedi di materne ed elementari realizzate rispettivamente al QT8 (1951) e al quartiere Comasina (1957). La scuola di via Clericetti è parte concepita come modello per una serie di edifici pensati per bambini con difficoltà visive o motorie, da replicare in vari contesti.

Credits

Compilatore: Leoni, Maria Manuela (2015)
Responsabile scientifico testi: Irace, Fulvio