L'ex Jolly Hotel (oggi parte della catena internazionale nh) è considerato esempio modello del linguaggio brutalista italiano. Il complesso è stato disegnato per ospitare un grande albergo, negozi, uffici e abitazioni - con autorimessa interrata - che si dispongono in fregio ai margini del vasto lotto dentro un telaio in cemento armato a vista che, verso largo Augusto, è chiuso parzialmente da masselli di granito bianco di Montorfano e da parapetti dello stesso materiale, lavorati a nido d'ape. I nove piani fuori terra si dispongono in facciate che superano i cento metri di sviluppo lineare e che sono scandite da logge continue, realizzate in aggetto. Sul piano distributivo, elemento fondamentale è il foyer a due livelli dell'albergo che disimpegna i vani scala da cui si raggiungono corridoi centrali che consentono l'accesso alle camere dell'albergo. Al piano attico, invece, sono collocati alloggi che affacciano su terrazze private ricavate sulla copertura piana. I serramenti originali - sostituiti, già pochi anni dopo la conclusione della costruzione, dagli attuali in alluminio color oro - erano di una tonalità bronzo scuro.

Date le dimensioni del progetto (di cui esistono numerose varianti), il cantiere di largo Augusto ha avuto vita lunga e ha comportato una serie di sfide che Figini e Pollini hanno affrontato, tra l'altro, facendo costruire - al vero e con i materiali scelti per l'intero complesso - una campata a tre piani dell'edificio. Agli inizi degli anni Novanta, l'albergo è stato sottoposto a lavori di manutenzione straordinaria e adeguamento funzionale condotti con la supervisione di Pollini.

Credits

Compilatore: Leoni, Maria Manuela (2015)
Responsabile scientifico testi: Irace, Fulvio