L'edificio è un complesso organismo architettonico che si pone su un isolato all'angolo tra le vie Falcone e dell'Unione. A partire da un piano terra destinato a negozi e in larga misura porticato, si sviluppano i livelli occupati dalla residenza che, alle quote comprese tra il primo e il terzo solaio, si estendono per intero lungo la superficie a terra del complesso; i successivi tre piani, invece, si riducono alla dimensione dei corpi di fabbrica in linea che, dal fronte di via Falcone, si spingono nelle profondità dell'isolato in cui viene ricavato un ampio giardino. Tutte le abitazioni, di notevoli dimensioni, hanno un taglio pensato per soddisfare le esigenze dell'alta borghesia, con una netta distinzione tra gli spazi di rappresentanza e quelli destinati ai servizi o alla servitù, che sono distribuiti da percorsi indipendenti. Particolare è la soluzione architettonica adottata da Muzio per risolvere il tema dell'angolo tra le due strade che definiscono l'intervento: il corpo di fabbrica viene in quel punto svuotato, per dare risalto al contrasto tra le texture delle due facciate. Quella che chiude il volume di via Falcone è infatti trattata con una decorazione parietale d'ispirazione tradizionale che viene riproposta anche per il terzo piano dello stesso blocco; quella lungo via dell'Unione è scandita secondo il ritmo tra i pieni strutturali dello scheletro in cemento armato e i vuoti delle finestre, ricavate in tamponamenti finiti a intonaco.

Il progetto di via Falcone è interessante testimonianza della capacità di Muzio di disegnare un sistema costruttivo in cui l'aperta contrapposizione tra ossatura portante e tamponamenti di facciata costituisce un principio architettonico fondante. La scelta delle texture decorate per i piani terzo di via Falcone e quarto di via dell'Unione sembra invece chiaramente sottolineare la profonda conoscenza dell'architettura storica lombarda (e romanica in particolare).

Credits

Compilatore: Leoni, Maria Manuela (2015)
Responsabile scientifico testi: Irace, Fulvio