Ordini (1688 - 1802)
serie | livello: 2
Produttore fondo: Ardesio, Comune di Ardesio (sec. XII - )
Consistenza: unità 3
Contenuto: Della serie "Ordini" (deliberazioni consiliari) rimangono solo tre registri che coprono l'arco cronologico dal 1688 al 1802, con una lacuna dal 1749 al 1791. I tre registri, contrassegnati all'origine con le lettere Q, R, G, contengono deliberazioni e provvedimenti consiliari: precisamente nel primo e nell'ultimo sono riportate per mano dello scrittore comunale sia le deliberazioni del consiglio generale (o maggiore o arengo), sia del consiglio di credenza (o minore), mentre il secondo registro contiene solo le deliberazioni adottate dall'arengo.
Sotto le rispettive date di riunione, lo scrittore registra i nomi dei consiglieri presenti o dei capifamiglia (quando si tratta del consiglio maggiore) e le proposte, le votazioni e le deliberazioni prese.
Al consiglio generale o arengo avevano diritto di partecipare tutti "gli homini e vicini originari del Commun d'Ardesio". Ogni decisione era valida se adottata da almeno due terzi degli uomini costituenti l'arengo, che ad Ardesio si riuniva di norma l'1 gennaio e il 29 giugno per procedere alla nomina semestrale di due consoli e otto credendieri (o sindaci). Dall'arengo venivano nominati anche altri funzionari comunali: il comandador o messo comunale, preposto alla chiamata in consiglio dei vicini, un tesoriere e uno scrivano di quadra, i deputati o procuratori del comune per cause e controversie con i vicini o altri comuni, uno o due consiglieri di valle per un periodo di un anno, tre campari dell'agro per lo stesso periodo, i calcatori che stavano in carica cinque anni e un archivista preposto all'archivio notarile. Quest'ultima carica è tuttavia documentata solo a partire dal 1718.
Il consiglio generale eleggeva pure i tesorieri e i sindaci dei luoghi pii e procedeva all'incanto dei beni comunali quali mulini, taverne, boschi.
Il consiglio di credenza era costituito da otto credendieri, sotto la presidenza di due consoli e da membri in rappresentanza della parentela dei Cacciamali e delle altre parentele di Ardesio e delle sue contrade, secondo i dettami dello statuto. Ai consoli spettava il compito di far osservare gli statuti, di amministrare e custodire i beni comunali mobili e immobili, di sedare piccole liti insorte fra i vicini e di intervenire inoltre al consiglio di valle.
I credendieri, che a partire dalla prima metà del '700 verranno denominati consiglieri, dovevano giurare "a li sacri evanzeli de Dio ne li mani de li consoli overo de lo nodaro de lo ditto comune de exercere el loro officio iustamente, legalmente e deligentemente e senza frodo ni ingano". Essi erano preposti a varie funzioni, quali l'assistenza ai consoli in materia finanziaria e la vigilanza sui lavori pubblici.
In base a un proclama emanato nel 1752 da Agostino Maffetti, capitano e podestà di Bergamo, citato nelle deliberazioni, veniva mutato l'assetto organizzativo del comune e diverse funzioni di competenza dell'arengo passarono al consiglio di credenza che acquistava così un peso assai maggiore nell'ambito istituzionale del comune.
Dal terzo registro di deliberazioni possiamo vedere quali fossero le nuove competenze: la nomina dei consoli, dei sindaci, dello scrittore, dei consiglieri sia comunali sia di valle che di quadra, del messo comunale, dei sindaci dei luoghi pii, del tesoriere comunale e del calcatore. Sempre dal terzo registro si nota anche che i consiglieri formanti il minor consiglio non sono più otto, bensì quaranta; tale modifica intervenne a seguito del già citato proclama podestarile che ampliava le competenze del minor consiglio.
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