Mazzi (1297 - 1819)
serie | livello: 2
Produttore fondo: Leno, Comune di Leno (sec. XIII - )
Contenuto: La serie è costituita dai 41 mazzi nei quali fu raccolto da Angelo Maria Franchi il carteggio prodotto dal comune dalla fine del sec. XIII al sec. XVIII.
Il riordino del Franchi, fu immane non solo per la mole dei materiali ma anche per l'opera di "trasformazione" dell'archivio in una grande raccolta documentaria.
Furono, infatti, smembrati i mazzi originali per raccogliere le carte riconducibili ad argomenti precisi, per ordinarle secondo l'annalistica settecentesca mettendo a punto un indice-soggettario ovvero un sistema postcoordinato d'informazione; furono anche sciolte le filze per inserire polizze, inventari, conti in fascicoli definiti da un titolo, e così via (1).
All'interno di numerosissimi fascicoli si sono trovate coperte recanti un titolo talvolta vuote e talvolta contenenti poca documentazione riferentesi al titolo apposto sulla sottocoperta, come se l'ipotesi di riordino dell'archivista prevedesse anche la formazione di sottofascicoli. Tuttavia, si ha l'impressione che il riordino in questo senso, si sia interrotto per la mancanza di atti pertinenti all'argomento o alla persona indicata sulla sottocoperta. La coperta esterna del fascicolo servì in seguito al Franchi per redigere l'inventario dei 41 mazzi.
Nella documentazione ordinata sono individuabili alcuni settori di interesse principali:
- le vertenze per l'accaparramento e la difesa di beni e acque con interlocutori di rilievo pubblici e privati: l'abbazia, i comuni limitrofi, le famiglie facoltose del territorio, la chiesa parrocchiale;
- le vertenze per ragioni fiscali e amministrative con i piccoli proprietari, con affittuali o incaricati comunali;
- le vertenze per la difesa di privilegi;
- le raccolte degli atti amministrativi emanati direttamente dagli organi del governo centrale e dai consigli del comune;
- le raccolte di atti più generici ma di contenuto compiuto come inventari, elenchi, polizze d'estimo.
La linea di demarcazione tra questi ed altri argomenti non è chiara nella successione dei 41 mazzi ricorrendo più volte il medesimo contenzioso o argomento in punti diversi dell'archivio anche non contigui.
Le note che seguono descrivendo brevemente il contenuto dei mazzi singoli o a gruppi, per analogia degli argomenti trattari, tentano di evidenziarne le peculiarità e di sottolinearne gli elementi più significativi.
- Mazzi I, II, III, IV, V.
In questi mazzi è raccolta la documentazione più antica dalla fine del sec. XIII al XVII. Si tratta prevalentemente degli atti delle cause seguite tra il comune di Leno e l'abbazia di S. Benedetto rappresentata dall'abate fino al 1479 e in seguito dall'abate commendatario.
La convivenza tra i due enti fu segnata, come detto, da aperti contrasti per il possesso di beni e di diritti e tra questi i diritti di decima e di onoranze, di utilizzo delle acque sorgive e discorrenti sul territorio.
I fascicoli pur essendo ricchi di notizie non sempre presentano documentazione organica: vi sono, infatti, atti di uno stesso processo collocati in fascicoli diversi o uniti a documentazione apparentemente estranea alla causa. E' il caso del mazzo I, fasc. 3 che contiene parte di un volume di testimonianze la cui parte mancante è collocata nel mazzo II, fasc. 9.
- Mazzi V, VI, VII, VIII, IX, X, XI, XII, XIII, XIV.
Questi mazzi raccolgono la documentazione delle cause svoltesi tra il sec. XV e XVIII tra il comune e diverse famiglie aristocratiche o solo facoltose del territorio, cause con il comune di Bagnolo (mazzo IX), il Vescovo di Brescia (mazzo VII) che possedeva beni nel comune limitrofo di Bagnolo, con l'Università del Naviglio di Brescia (mazzo VIII). Tra le famiglie si ricordano i conti Gambara e Martinengo (mazzo V), gli Arici (mazzo VI), gli Albrici, Scovolo, Cazzago, Pedrocca, Albini, Rosa (mazzo VIII), i Lodi, Riva, de Argentis (mazzo X). Tutte le cause nascono per l'usurpazione delle acque, per la costruzione illecita di nuovi vasi, per la divisione delle acque irrigue, per la manutenzione degli argini, delle chiaviche, dei ponti. I fascicoli del mazzo IX contengono in parte la vertenza tra il comune e Ottavio Cucco e i Compartecipi della seriola Mura o Cavallina nata per le spese sostenute per le riparazioni della roggia e della strada regale devastata dalle acque. I rimanenti fascicoli presentano la stessa causa ma con il comune di Bagnolo. Nel mazzo IX e X vi sono anche fascicoli di scritture extragiudiziarie come note dei compartecipi delle seriole, ordini prefettizi e proclami a stampa.
I mazzi XII, XIII, XIV contengono vertenze con gli affittuali del comune per il mancato pagamento dei livelli d'acqua unite a documentazione riguardante le consegne e la suddivisione delle ore d'acqua; nel mazzo XII troviamo gli elenchi degli affittuali della seriola Pozzola o Milzanella e le affittanze delle seriole Gambarella e Salvasecca o Pavona accordate al comune di Pavone; in questi stessi mazzi sono conservati disegni a inchiostro delle rogge e nel mazzo XII, fasc. 17 il disegno a colori della seriola Pozzola; è infine da segnalare, la lunga vertenza con la famiglia Manerba e Trussi che si trova sia nel mazzo XI sia nel mazzo XII, sempre per l'affittanza della seriola Salvasecca e diritti di possesso dell'Abbada o Pasottella.
Il quadro di riferimento dei rapporti economici e sociali del comune di Leno e i suoi interlocutori si chiarisce sempre più in questi mazzi anche se talora il "disordine" consolidato delle scritture impedisce di tracciare tutti i passaggi intervenuti nello svolgimento delle controversie appannando la loro più immediata comprensione.
- Mazzi XV, XVI, XVII.
I mazzi XV e XVI con documentazione dal sec. XV al XVIII, sono dedicati alle vertenze del comune contro piccoli proprietari e diversi contribuenti ricusanti di pagare taglie e tra queste la limitazione, gli alloggiamenti militari e il colonato, ovvero per l'utilizzo dei pascoli e delle acque; da segnalare la causa con Ghedi per la quota spettante a Leno del salario del Vicario di quadra.
L'argomento principale della documentazione contenuta nel mazzo XVII è la causa tra il comune e gli abitanti non originari per la suddivisione dei carichi fiscali, la spartizione degli utili derivanti dai beni comunali e per la partecipazione al governo del comune. Numerosi gli allegati nei fascicoli di questo mazzo riguardanti cause simili di comuni del territorio bresciano e tra questi il comune di Montichiari.
- Mazzi XVIII.
E' certamente questo il mazzo contenente documentazione molto significativa per il comune dal punto di vista politico: infatti, esso conserva atti a stampa e manoscritti tutti testimonianti privilegi, immunità ed esenzioni concessi al comune di Leno, alle terre privilegiate delle valli Trompia e Sabbia e alle quadre pedemontane del Territorio bresciano.
Vi si trovano anche copie delle ducali contenute nella filza A nonchè fascicoli contenenti le tariffe dei dazi e i capitoli per i dazieri, norme per gli appalti dei dazi e documentazione riguardante vertenze sorte per la difesa delle esenzioni godute dal comune.
Si ricorda qui, che il comune di Leno era esente dal dazio dell'imbottado, delle biade, del grosso, del bollo delle bestie, macina.
I fascicoli del mazzo segnalati nel repertorio sono 59: numerosi sono quelli mancanti e dal LIII al LIX sono irrimediabilmente compromessi.
- Mazzo XIX, XX, XXI, XXII, XXIII, XXIV, XXV, XXVI.
Nelle vertenze contenute in questi mazzi il comune si contrappone a piccoli proprietari del contado per liti nate per esempio per il taglio abusivo di alberi, per il pagamento di affitti e livelli, per gli obblighi di manutenzione di strade e mulini, per il pagamento di taglie, per diritti di pascolo. Le contese vanno dalla fine del '400 alla metà del '700.
Nel mazzo XX si trovano atti riguardanti il tezzone del salnitro come convenzioni con i salnitrari e proclami a stampa.
Si segnalano anche alcune cause diverse come nel mazzo XXI quella tra la quadra di Ghedi e il Territorio bresciano per il rinnovo dell'estimo generale del 1489 e quella con il Consorzio dei poveri per presunte irregolarità nella gestione dei beni e delle entrate(2). Nel mazzo XXIII vi sono gli atti di una vertenza con l'arciprete della chiesa parrocchiale nata per il rifiuto di celebrazione di messe e di un'altra vertenza con Giovanni Battista Tamburini, speziale di Leno, per il pagamento di medicinali(3).
- Mazzo XXVII.
Questo mazzo contiene le vertenze sorte tra il comune proprietario della spezieria e i debitori per l'acquisto di medicinali. Vi si trovano polizze di debiti e i capitoli per il maestro di bottega. Il periodo cronologico va dal 1626 al 1737.
- Mazzo XXVIII.
Il mazzo XXVIII con estremi cronologici 1475 - 1790 contiene la raccolta dei capitoli deliberati dal consiglio speciale del comune per gli incanti dei mulini comunali di Sopra, Novo, Gambarella, Rassega, Pozzolo, Dossi, Costa e capitoli per l'incanto delle entrate e delle acque. E ancora i capitoli per il massaro del dazio macina, dei massari generali, per la formazione dell'estimo(4).
Per il fascicolo 24 e 30 si sono formulate 11 sottounità contenenti i registri dell'estimo comunale del 1489, 1531, uno non datato dal sec. XVI e registri delle taglie del 1475 e 1482, nonchè atti riguardanti gli estimi delle quadre e dei comuni ad esse appartenenti. Documentazione in materia di estimo, come polizze di contribuenti, è presente anche nel mazzo successivo.
- Mazzo XXIX.
Nel mazzo XXIX sono raccolti gli inventari degli utensili dei mulini comunali e di altri edifici come osterie, prestinerie, maglio; note delle spese sostenute dal comune per il restauro delle mura e la cura delle fosse del castello; il fascicolo 17 contiene le note della ripartizione delle biade somministrate agli eserciti imperiali, accompagnate da polizze, elenchi e ordini di spedizione dei carri dei provveditori straordinari in Terra ferma. L'arco di tempo considerato va dalla fine del sec. XV fino alla metà del sec. XVIII.
- Mazzo XXX.
La documentazione qui contenuta data dal 1493 al 1779, in parte segnalata nella scheda Archivio, comprende i capitoli stabiliti dalla generale Vicinia del comune per il governo del comune, la creazione degli uffici del 1588 e le successive riforme. Vi sono anche deliberazioni del consiglio speciale riguardanti il divieto di vendemmia prima del termine stabilito dal consiglio stesso, proclami dei rettori di Brescia in materia di pubblica amministrazione e documentazione sulla revisione finanziaria del comune.
- Mazzo XXXI, XXXIII, XXXIII, XXXIV.
Questo gruppo di mazzi contiene documentazione molto eterogenea prevalentemente del sec. XVII: gli argomenti trattati sono molteplici. Atti riguardanti il pagamento del campatico e delle spese per l'acconciamento delle armature e atti pubblici per la sanità nel mazzo XXXI; la lunga vertenza del comune con Bartolomeo Tamborino, agente della spezieria che occupa tutto il mazzo XXXII; le scritture di affittanza della beccheria, dell'osteria, della pesta da riso e di terre, i decreti dei rettori di Brescia per il pagamento degli alloggiamenti militari e la spedizione di carri per la raccolta di fieni, legna e salnitro, le note delle contribuzioni di fieno, ecc., tutti nel mazzo XXXIII; i decreti prefettizi riguardanti gli ordini di banca, le ispezioni e le rassegne militari, il rinnovo delle cariche comunali, le scritture di assegnazione del posto di medico chirurgo e ancora la ripartizione delle spese dei galeotti e dei soldati e gli atti definiti dal Franchi "compre estranee", "doti estranee", "procure estranee" si trovano nel mazzo XXXIV.
- Mazzo XXXV, XXXVI, XXXVII.
Contengono gli atti di cause contro l'arciprete della parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo(5), atti della visita di Carlo Borromeo a Leno, inventari degli arredi sacri e note per la costruzione del tabernacolo, della fabbrica del coro, della sacrestia e per il restauro del cimitero. Nel mazzo XXXVI sono da segnalare i fascicoli riguardanti i beni dei SS. Nicola e Rocco della Parrocchiale. Nel mazzo XXXVII vi sono le polizze delle messe celebrate dal cappellano del comune e le note del legato di Albino Albini per la dispensa del pane ai poveri.
Nel XXXVIII vi è documentazione legata alla chiesa della Beata Vergine del Mazzago: affittanze di beni, note dei suppellettili ed elezione del sacerdote della chiesa.
Tutta la documentazione di questi mazzi è prevalentemente datata a partire dalla metà del sec. XVII fino alla metà del secolo successivo.
Mazzi XXXIX, XL, XLI.
Si tratta di documentazione dei secc. XV - XVIII con seguiti al sec. XIX, molto in disordine contenente i processi per i "beni all'estimo" su persone verso le quali il comune vanta crediti di taglie e di affitti, ordini e disposizioni dei rettori di Brescia per le convocazioni dei consigli e per i calmieri, stime di danni alle colture, ricevute di pagamento, avvisi di pubblico incanto e ancora, gli atti della vertenza tra antichi originari e i contribuenti non originari del comune in materia prevalentemente fiscale e per l'assegnazione degli utili derivanti dalle entrate comunali.
1 Si trovano notizie sull'ordinamento precedente al riordino dei Franchi nel mazzo XXXIV, fascc. 1 e 2
2 Cfr. B. Favagrossa, "L'Ospedale civile e le principali istituzioni assistenziali sorte a Leno", Leno, 1988, pp. 47-57
3 Cfr. B. Favagrossa, "L'Ospedale civile...", cit., pp. 62-63
4 Cfr. L. Cirimbelli, "Dove sorgeva...", cit., pp. 23-32
5 Cfr. R. Boschi, "La chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo in Leno. Una meraviglia sul bresciano", Brescia, 1985, pp. 7-31
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/complessi-archivistici/MIBA002E7D/