Carte di Nicola Visconti Venosta (1752 - 1828) (1616 - 1958)

serie | livello: 2

Produttore fondo: Famiglia Visconti Venosta, Mazzo di Valtellina (sec. XI - sec. XX)

Contenuto: Figlio di Francesco Ignazio e di Maria Piazzi, compì gli studi a Parabiago entrando poi a 17 anni in noviziato presso i Gesuiti di Genova. Quando nel 1773 l'ordine veniva soppresso da Clemente XIV, Nicola passò nel collegio dei Nobili di Milano dove insegnò e perfezionò i propri studi. Nel 1776 si trasferì a Roma ove rimase fino al 1779 per studiare teologia (di questo periodo rimane un carteggio abbondante ed interessante). Si sposò nel 1783 con Francesca Castiglioni di Milano da cui ebbe Francesco (1797-1846) e tre figlie: Anna, moglie del nobile Giuseppe Cattani di Teglio; Maria, moglie di Antonio Merizzi; Ippolita, moglie di Giuseppe Quadrio di Mazzo.

Nicola fu personalità politica di spicco nella Valtellina dell'epoca napoleonica dove ricoprì varie cariche. Nel 1791 fu uno dei dodici nobili nominati dal Consiglio Generale della Valtellina per ossequiare Napoleone ed implorare dallo stesso, quale garante del Capitolato di Milano del 1639, la sua puntuale applicazione da parte del governo grigione. Dal giugno 1791 al giugno 1793 fu assessore del Tribunale vicario proposto in terna dal Consiglio Generale della Valtellina e prescelto dal Vicario Gabrieli. Nel maggio 1797 fu cancelliere del Terziere superiore. Nel 1798 fu presidente della Municipalità di Tirano. Nello stesso anno fu nominato d'autorità delegato dell'agente dei beni nazionali per il Distretto di Tirano con il compito ingrato di incamerare ed alienare i beni appartenenti ai canonicati, alle confraternite e ai benefici ecclesiastici soppressi.

Nel 1799 fu agente municipale di Tirano per decreto del Direttorio Esecutivo. Dal 1800 al 1804 giudice del Tribunale d'Appello del Dipartimento d'Adda e Oglio. Dal 1802 al 1805 membro del Consiglio Dipartimentale del Lario. Nel 1805 fu inviato a Milano in rappresentanza della Valle per ottenere l'apertura di una strada commerciale lungo la Valtellina verso il Tirolo.

Dal 1809 al 1811 e dal 1813 al 1814 fu membro del Consiglio Dipartimentale dell'Adda. Dal 1804 al 1808 membro della Municipalità di Tirano e dal 1808 al 1814 podestà di Tirano. Dal 1816 al 1819 fu deputato nobile presso la Congregazione Provinciale di Sondrio e nello stesso periodo revisionò l'estimo del Comune di Grosio su incarico dello stesso comune. Nel 1823 seguì il figlio Francesco a Milano dove si era trasferito dopo il matrimonio con Paola Borgazzi. Morì il 27 febbraio 1828.

Compilatori
Gabriele Antonioli

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