Carte di Emilio Visconti Venosta (1829 - 1914) (1826 - 1914)

serie | livello: 2

Produttore fondo: Famiglia Visconti Venosta, Mazzo di Valtellina (sec. XI - sec. XX)

Contenuto: Si tratta certamente del personaggio di maggior spicco della famiglia per il ruolo politico svolto in campo nazionale ed internazionale. La documentazione conservata in questo archivio è piuttosto limitata in quanto la maggior parte del suo carteggio ufficiale fu depositato dagli eredi presso l'Archivio del Ministero degli Esteri e presso la villa di Santena (TO) dove gli stessi istituirono un "Centro di studi cavouriani".

Durante la prima fase della sua giovinezza fu di idee mazziniane, ma, anche a seguito degli insuccessi rivoluzionari, si allineò progressivamente con il partito monarchico, godendo della stima e dell'amicizia di Cavour. Frequentatore del salotto della contessa Maffei, prese parte attiva alle Cinque giornate di Milano e si laureò in Legge a Pavia nel 1853.

Perseguitato dal governo austriaco, fu costretto ad espatriare in Piemonte e, nel 1859, fu nominato Commissario Regio al seguito di Garibaldi. Fu Deputato al Parlamento a partire dal 1860 e divenne Senatore del Regno nel 1886. Fu Ministro degli Esteri nei Gabinetti Minghetti (1863-1864), Ricasoli (1866-1867), Lanza e Minghetti (1869-1876), di Rudinì (1896-1898), Pelloux e Saracco (1899-1901). Fu inoltre Ambasciatore a Costantinopoli (1864-1866) e rappresentante dell'Italia in varie questioni di carattere internazionale. Sposò Luisa Alfieri di Sostegno, ultima erede degli Alfieri e dei Cavour, dalla quale ebbe tre figli maschi: Carlo (1879-1942), Enrico (1883-1945) e Giovanni (1887-1947). Tutti e tre morirono senza lasciare prole.

Compilatori
Gabriele Antonioli

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