"Libri fideiussionum comunitatis Castrigufredi" (1512 - 1625)

sottoserie | livello: 4

Produttore fondo: Castel Goffredo, Comune di Castel Goffredo (sec. XIV - )

Contenuto: I tre registri identificati dal titolo originario "Liber fideiussionum ...", che coprono un arco cronologico che si estende dal 1512 al 1625, con lacune relative agli anni 1528-1547 e 1594-1596, sono probabilmente il residuo di una serie ben più corposa 1) che raccoglieva le trascrizioni in copia delle "fideiussioni delle entrate comunali fatte per atto di notaio ...", come suggerisce il titolo posteriore posto sulla costa degli stessi, e sono in diretta connessione con la "filza" di fideiussioni relative agli anni 1708-1753 2).

La redazione dei registri è abbastanza omogenea: se si eccettua la prima parte del registro relativo agli anni 1512-1527, dove accanto alle registrazioni delle fideiussioni, sono riportati gli inventari dei beni contenuti negli edifici di ragione della comunità, dagli anni venti del cinquecento vengono riportati per esteso solo gli atti notarili che sanzionano il contratto mediante il quale si costituisce a favore della comunità creditrice, la garanzia personale di un terzo, il fideiussore, che risponde dell'eventuale insolvenza del debitore con tutti i propri beni fino all'ammontare del credito.

Questi contratti vengono stipulati in seguito all'affitto annuale dei beni comunitativi eseguiti con la modalità dell'incanto, consistente in una pubblica gara fra offerenti finalizzata alla scelta dell'aggiudicatario.

Determinato da parte del consiglio della comunità, generalmente nei mesi di novembre o dicembre di ogni anno, l'"incanto" dei beni o servizi della comunità, (i quattro mulini, il forno, il macello, l'osteria, diversi fondi agricoli, la "banca civile", la "massaria", la riscossione dei "libri delle adequacie" e dei "libretti della speciaria"), viene reso noto tramite una grida da parte del podestà per indire l'asta pubblica. Eseguita davanti al pretore locale, con l'intervento del cancelliere e dei ragionati della comunità, se l'asta ha esito positivo viene individuato un aggiudicatario 3), che si impegna ad osservare i "solita capitula et terminationes", e a "realmente sborsare in tanti danari effettivi la ratta di tre mesi in tre mesi sempre anticipatamente alli signori reggenti o sii massaro overo esattore della communità, senza puoter opporre alcuna eccettione" 4). Qualora l'asta non permetta di "incantare a giusto e congruo prezzo" i beni comunitativi, viene data facoltà ai reggenti della comunità di individuare l'assegnatario a cui affittare detti beni. In seguito il consiglio della comunità accetta le "sigurtà sopra l'entrate della comunità", valutando singolarmente le fideiussioni presentate a garanzia dei propri crediti.

Infine, prima della consegna del bene all'affittuario, vengono stilate delle "note" ovvero si procede a delle "stime", nelle quali viene descritto minuziosamente e valutato ogni oggetto contenuto negli edifici affittati 5).

1) Nel "Repertorium scripturarum archivii secreti magnificae comunitatis Castri Gufredi ... Nella scanzia de' libri, alla lettera F", inASCCG, "XVIII. Oggetti vari. 12. Oggetti vari", b. 238,1, si fa riferimento a due "libri" delle "sigurtà dell'entrate dal 1597 al 1646". Vedi anche il "Libro delle sicurtà della masseria" (1644-1645), descritto in Navarrini R., "L'archivio pubblico del Principato di Castel Goffredo", in "Il Tartarello", n. 3, 30 settembre 1983.

2) In ASCCG, "XVIII. Oggetti vari. 22. Ufficio pretoriale. e) Fideiussioni", b. 260.

3) Vedi ASCCG, "1731-Incanti delle entrate comunali", b. 143, 1.1, in cui sono riportati i resoconti degli incanti per l'affittanza dei beni della comunità di Castel Goffredo dal 1731 al 1780; vedi anche il "libro delle sicurtà della massaria (1644-1645)" descritto in Navarrini R., "L'archivio pubblico del Principato di Castel Goffredo", in "Il Tartarello", n. 3, 30 settembre 1983.

4) Vedi ASCCG, "Ordinazioni dal 1707 al 1733", b. 8.

5) Vedi ASCCG, "IV. Beni comunali. Beni, fondi, case. Acquisti, vendite, ecc.. Mulini", b. 152, 2; vedi ancora ASCCG, "IV. Beni comunali. Beni, fondi, case. Acquisti, vendite, ecc.. Forno", b. 152, 3; vedi infine ASCCG, "Note di robbe della comunità", b. 151, 1.1.

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