Ordini (1723 - 1806)

serie | livello: 3

Produttore fondo: Oltre il Colle, Comune di Oltre il Colle (sec. XIII - )

Contenuto: Gli ordini ed i capitoli del comune di Oltre il Colle sono stati compilati nel 1610 ricopiandoli da un altro esemplare più antico, esibito all'atto della redazione da Giovanni Bartolomeo Tiraboschi di Oltre il Colle. Essi stabiliscono le norme per il governo della comunità locale, i criteri per la nomina delle cariche amministrative, il regolamento per l'uso dei beni comunali e varie regole in materia di giustizia. Un primo capitolo è dedicato all'elezione del consiglio degli anziani, seguono poi quelli relativi alla elezione del console e del canevaro, all'incanto del dazio del pane, del vino e del carbone, alla disciplina sul taglio nei boschi comunali, sul pascolo e alpeggio, sulla vendita della legna e per le liti con il comune.

Nella relazione di Giovanni Da Lezze, compilata nel 1596, si sostiene che il comune di Oltre il Colle è governato da un console con un salario di L. 45 e da cinque anziani che ricevono un salario di L. 3 all'anno. Il console è obbligato a rendere conto del proprio operato al Consiglio degli Anziani detto anche Consiglio Speciale Il consiglio viene convocato al suono di sei rintocchi della campana della chiesa di Grimoldo. A causa della scarsa partecipazione dei consiglieri alle riunioni, alla fine del secolo XVII si stabilisce di multare di L. 10 le assenze ingiustificate. Fanno parte del consiglio, oltre al console, agli anziani ed ai sindaci, il canevaro o tesoriere ed il cancelliere o scrivano. Il Consiglio ha facoltà di rilasciare licenze di taglio della legna, far carbone, calchere e fornaci e di stabilire le condizioni per garantire un'equità. Il console ed il canevaro, secondo quanto stabilito negli Ordini e Capitoli del 1610, vengono eletti annualmente per incanto. Gli anziani ed i sindaci vengono eletti dal Consiglio Generale, composto da tutti i capifamiglia aventi diritto di voto. La transazione risolutiva della lite fra gli estimanti del comune e Giovanni Rizzi del 1779 stabilisce nuove regole per il governo della comunità. Il numero dei consiglieri viene portato da cinque a dieci, suddivisi secondo i rispettivi colonnelli: quattro per Zambla (Alta e Bassa), due per S. Bartolomeo (capoluogo), due per Zorzone e due per Valpiana (oggi frazione di Serina). Durano in carica due anni, con possibilità di una solo proroga, tre di loro portano il titolo di sindici e gli altri di consiglieri o anziani; vengono scelti fra le persone di buona fama ed onore, fra i maggiori nell'estimo e soprattutto si richiede che risiedano in modo fisso nel comune.

I sindici, eletti dal consiglio e confermati dalla vicinia, hanno l'incarico di esaminare, calcolare e saldare tutti i conti ed il maneggio fatto per conto del consiglio. Sovrintendono ad una molteplicità di funzioni ed hanno per questo speciali deleghe ed incarichi. Controllano e firmano gli atti di affittanza dei beni comunali e le bollette dei rispettivi pagamenti, vigilano i boschi ed i pascoli affinchè non vi si arrecani danni. Dal 1779 risulta che almeno tre sindici sono designati a far parte del Consiglio Speciale, i cui membri proprio in quell'anno vengono portati da cinque a dieci. Loro compito è pure di incantare ogni anno la carica del tesoriere o canevaro secondo le leggi vigenti e di controllare la gestione del capitale da questi formato. I sindaci devono inoltre compilare un esatto inventario delle carte e dei libri del comune che devono restare, poi, ben custoditi in archivio a perpetua memoria della comunità.

La serie è costituita da una solo registro relativo alle deliberazione del "Consiglio Speciale" del comune. Non è stato rinvenuto in archivio lo statuto del comune ne si ha notizia della sua esistenza altrove. E' stato ritrovata invece una copia, incompleta ma autentica, ratificata dal notaio Giacomo Maisis nel 1776, degli Ordini e Capitoli del comune. L'atto si trova rilegato nel volume riguardante la lite di Giovanni Rizzi di Zambla con gli abitanti di Oltre il Colle (v. b.3, fasc. 5, ff. 16-21). Si ha notizia dell'esistenza di un'altra copia, coeva, suddivisa in 37 capitoli, conservata in una biblioteca privata, probabilmente completa.

Fino agli inizi del secolo scorso il Consiglio era composto dai sindaci e dagli anziani del comune. Non sono state rinvenuti i verbali delle deliberazioni anteriori al 1576, quelle degli anni 1713-1785 e dal 1807 al 1815, mentre quelle successive si sono conservate integralmente. Esistono invece alcune copie dei verbali delle deliberazioni del Consiglio Generale del comune che datano a partire dal 1576 fino al 1712 estratte dai Libri dei Sindicati; sono inserite nel volume degli atti della lite di Giovanni Rizzi (v. b 3, fasc. 5, ff. 5-57).

Consistenza unità: 2.

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