Estimo (1645 - 1646)
serie | livello: 3
Produttore fondo: Oltre il Colle, Comune di Oltre il Colle (sec. XIII - )
Contenuto: Per la compilazione dell'estimo del comune il consiglio generale elegge quattro uomini di fiducia, abitanti nel comune, i quali, rispettano il criterio di rappresentanza delle contrade. Gli estimatori, eletti verificano e curano la buona compilazione dell'estimo. Ogni vicino del comune aveva dieci giorni di tempo per presentare agli estimatori la polizza riportante tutti i propri beni mobili ed immobili assieme ai debiti ed ai crediti, il numero dei propri familiari, le donne, i famigli ed i minori di anni quattordici; all'atto della presentazione lo stimato doveva giurare di aver denunciato il vero. Agli estimatori era data comunque la facoltà di accertare la veridicità delle polizze e di procedere direttamente alla rilevazione dei beni di coloro che non avessero presentato la propria denuncia entro il termine previsto. Ad essi era inoltre affidata la stima, espressa in moneta corrente, di tutti i beni denunciati. Concluse le operazioni di rilevazione e di stima dei beni, l'estimo veniva compilato dallo scrittore comunale e pubblicato; quindi, una volta approvato dal consiglio generale, poteva essere utilizzato come base per l'applicazione di taglie comunali.
La necessità di far fronte alle "gravezze pubbliche" o ai debiti contratti dal comune per la stessa causa. Le gravezze corrispondevano, nel territorio della repubblica veneta, a tutte le imposizioni dirette che colpivano i beni ed i redditi: il loro ammontare era diviso dal governo in "carati" (quote spettanti ad ogni provincia), ripartito poi tra i corpi contribuenti locali (città, clero e territorio) ed infine, in base agli estimi locali (che si ponevano, sostanzialmente, come rilevazioni della capacità contributiva di ciascun estimato) suddiviso ed imposto alla popolazione. Al principale fine fiscale si affiancavano, comunque, fini annonari e militari, permettendo l'estimo di definire oltre a quanti fossero i contribuenti (ed in che misura potessero contribuire) anche quanti fossero i consumatori e, soprattutto, quanti fossero gli uomini "utili" a "far fazioni" ed a servire le armi, se necessario. Per quanto riguarda il fine fiscale, l'estimo permetteva, sulla base dell'imponibile totale di ciascun abitante di definire il coefficiente di imposta, ovvero la "cifra d'estimo" indicante la porzione di carato in base alla quale ciascuno doveva contribuire alle gravezze imposte. Alla cifra d'estimo veniva poi di volta in volta applicato un moltiplicatore dalle autorità centrali.
La rilevazione estimale riguarda beni immobili ("case, boteghe et orti; edefitii; peze de tera prative, buschive"); beni mobili (fitti e livelli, mercanzie, mobili di casa, utensili, denari liquidi, animali); le "teste" componenti il" fuoco" (escluse le categorie esentate dal testatico); i crediti e i debiti. Accanto ad ogni bene viene indicato, espressa in lire, soldi e denari, la cifra corrispondente al valore stimato dai deputati.
Oltre a questo unico registro dell'estimo rinvenuto nell'archivio del comune, un altro, più antico, del 1598, è stato individuato nel volume con la raccolta degli atti della lita fra Giovanni Rizzi e gli abitanti del comune (v. b. 3, fasc. 5, ff. 12-15). Secondo la consuetudine per la compilazione dell'estimo viene nominato un incaricato per ogni colonnello in cui era ripartito il comune. Nell'estimo del 1645 i colonnelli erano i seguenti: Tiraboschi, Valle, Careria (Carraria), comune, Valpiana. Il testo dell'estimo viene scritto da Alberto, fu Bartolomeo Manenti, scrittore del comune. Un altro estimo è riportato in un elenco comprendente anche gli altri comuni della Valle Brembana Superiore nel registro del 1610 riguardante la causa fra Cosimo Valle ed il comune (b. 3 fasc. 3, ff. 13r e 14).
Consistenza unità: 1.
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/complessi-archivistici/MIBA003373/