Beni comunali (1880)

serie | livello: 3

Produttore fondo: Oltre il Colle, Comune di Oltre il Colle (sec. XIII - )

Contenuto: Formano campo di interesse dei beni comunali, i boschi, i pascoli, le acque ed i terreni incolti od improduttivi di proprietà del comune e tutto cià che attiene alla loro gestione, manutenzione ed alienazione. Su alcuni di essi sono esercitati diritti acquisiti dagli abitanti in antico. In genere non sempre si riesce a ritrovare gli atti di fondazione dei diritti collettivi e per tale ragione sorgono contese fra questi e l'amministrazione comunale. Gli atti riguardanti la gestione dei pascoli e dei boschi comprendono in prevalenza le infrazioni ai regolamenti, regolamenti sul taglio e sul pascolo e l'affrancazione dei livelli.

Il regolamento comunale per l'esercizio del diritto di pascolo nei boschi e nei pascoli di proprietà comunale è stato approvato dalla R. Delegazione provinciale con ordinanza del 2 maggio 1840. Il regolamento disciplina i pascoli ed i boschi comunali, stabilisce le forme ed i limiti di tutti gli aventi diritto a beneficiarne e classifica i terreni distinguendoli a seconda della destinazione d'uso. Fissa il periodo di pascolo ed i valori delle tasse da pagare. Lo sfruttamento dei pascoli di monte situati anche nel territorio di altri comuni è un diritto di antica acquisizione non sempre accettato dai comuni interessati. I pascoli sono destinati oltre che al ai bovini per tutto l'anno anche al pascolo regolamentato delle capre. Il pascolo di questi animali è particolarmente effettuato nei boschi comunali. In tutti gli altri boschi il pascolo delle capre è severamente vietato a causa dei danni che vi possono arrecare. La Giunta inoltre può vietare il pascolo in quei boschi che progressivamente vengono tagliati per assicurarne la crescita necessaria. Sui terreni incolti ha competenza invece il Comitato Forestale.

Dopo l'installazione delle municipalità avvenuta con il reingresso dei Francesi in Italia nel 1800 in applicazione delle istruzioni annesse alle lettere di nomina dei municipali i boschi comunali di Campelli e altri gestiti fino ad allora dagli antichi originari passano sotto l'amministrazione comunale. Con il decreto 25 novembre 1806 favoriti da questa legge, reclamano la proprietà di questi boschi che danno origine alla vertenza fra gli estimati non originari e gli antichi originari in merito alla spettanza di tali fondi. La vertenza viene estinta con le due dispense della legna fatte nel 1800 e 1804 e i cui risultati sono riportati nel registro di cui all'unità b. 33, fasc. 4. Successivamente il rapporto con gli antichi originari viene disciplinato da uno specifico regolamento adottato dal comune e approvato dal Commissario Distrettuale nel 1849.

La pratica della vendita di legna del comune comprende di norma gli atti relativi all'asta pubblica, la corrispondenza con le autorità per l'approvazione e la ratifica, il capitolato, la relazione e le minute di stima, le specifiche di spesa per le misurazioni e bollature, il prospetto delle legne poste in vendita o dei richiedenti l'acquisto. Gli atti d'incanto del mulino, caneva e prestino delle farine, agli inizi del secolo XIX comprendono il verbale del pubblico incanto, gli atti di pieggieria degli offerenti, le cedole invitatorie e la corrispondenza con la Cancelleria Censuaria per il rilascio dell'autorizzazione e la conservazione delle carte.

La legge comunale 20 marzo 1865, n. 2248, che disciplina l'attivita dell'amministrazione comunale dell'Italia Unita, all'ultimo articolo dichiara nulle e prive di ogni effetto le leggi, i regolamenti, e le norme precedentemente in vigore in merito alla disponibilità dei beni patrimoniali dei comuni. La legge 4 luglio 1874 n. 2011 impone ai comuni l'obbligo formale di alienare entro 5 anni i loro beni incolti. In caso di inadempienza del comune interviene la Deputazione Provinciale ordinando la loro alienazione.

Il regolamento per l'uso dei pascoli comunali viene approvato nel 1879 (b. 48, fasc. 4).

Consistenza unità: 80.

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