Boschi (1802 - 1889)
serie | livello: 3
Produttore fondo: Oltre il Colle, Comune di Oltre il Colle (sec. XIII - )
Contenuto: La serie comprende gli atti di vendita e gestione dei boschi comunali ed i provvedimenti per la salvaguardia e la manutenzione di tutto il patrimonio boschivo.
Fin dall'epoca veneta la tutela dei boschi è ritenuta di primaria importanza sia dal governo centrale che dalle autorità locali sia per la produzione del legname che per la manutenzione del territorio. Il riferimento fondamentale normativo dell'epoca è la legge forestale austriaca del 1811. Essa distingue tre categorie di boschi: di diritto regio, situati in Austria superiore, Tirolo, Lombardo Veneto e nei confini militari come in Veneto dove vengono utilizzati per i cantieri navali, i boschi comunali e quelli privati. L'amministrazione, la sorveglianza e la conservazione dei boschi viene affidata agli Ispettori forestali, nominati per ogni provincia del regno. A Bergamo ha sede un'Amministrazione Forestale con un Ispettore e di un Sottocapo, un Sotto Ispettore ed un Sottocapo hanno sede in Clusone ed in Breno. Ogni Sotto Ispettore dispone di un numero sufficiente di guardie boschive raggruppati in squadre e squadriglie dirette da un capo-guardia. Alle spese dell'amministrazione forestale concorrono anche i comuni ed altri enti pubblici. Competono alle guardie boschive il far rispettare i regolamenti generali e locali sull'utilizzo dei boschi. In proposito vi sono precisi provvedimenti intesi alla salvaguardia del boschi ed alla sua conservazione nel tempo. Un quarto almeno dei boschi demaniali comunali e degli enti pubblici è destinato alla riserva per il ripopolamento forestale, soprattutto delle piante di alto fusto. Per i boschi cedui, riservati al taglio, il periodo di riposo, cioè di interdizione al taglio ordinario è almeno di 7 anni. Il comune dispone e disciplina, dietro approvazione dell'Ispettorato Forestale, i diritti di pascolo, strameggio e raccolta per i boschi del proprio territorio.
Fino all'anno 1877 rimane in vigore la legge forestale austro ungarica emanata nel 1811. In quell'anno esce la nuova legge forestale il cui impianto generale ricalca molto quello precedente: si istituisce un'amministrazione forestale nazionale, suddivisa in vari dipartimenti provinciali, fra cui quello di Bergamo, retti da un Ispettore forestale. Questi ha il compito di disporre i sopralluoghi per verificare lo stato di conservazione dei boschi nei vari comuni della provincia ed in particolare di controllare i pascoli ed i dissodamenti abusivi. Il 10 febbraio 1858, un anno dopo l'approvazione della nuova legge esce il regolamento generale attuativo. Come già detto la normativa non viene cambiata, si affronta la tutela dei boschi proprio nei termini già definiti dalla precedente legge. Fra i pochi elementi di novità vi è l'istituzione dei Comizi forestali provinciali. Identicamente per i Comizi Agrari (vedi serie Agricoltura) anche quelli forestali hanno lo scopo di conseguire un maggiore controllo sul territorio in ambito locale e nello stesso tempo un maggiore coinvolgimento delle amministrazioni locali nella pianificazione dello stesso territorio. Il Comizio è un organo consultivo con il compito di fornire agli Ispettorati forestali utili indicazioni sulle effettive esigenze del territorio provinciale. Il comune ha diritto a nominare un proprio membro nel Comitato con diritto di voto. I deliberati del Comitato sono sottoposti ad approvazione da parte dell'autorità governativa, come la Prefettura e lo stesso Ispettorato. Compete sempre all'Ispettorato forestale decidere quali boschi siano da svincolare e quali invece da mantenere vincolati, ma, dice la nuova legge, è necessario avere la conferma da parte del Comitato che ha facoltà di esprimere un proprio parere e di redigere, in base all'art. 4, il regolamento per la coltura ed il taglio dei boschi nel proprio territorio provinciale conforme alla legge del Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio.
Nel 1880 viene emanato il nuovo regolamento forestale per la provincia di Bergamo approvato dal Consiglio Provinciale (6 settembre 1880) e dal Ministero dell'Agricoltura, Industria e Commercio (12 novembre 1880). Fra i nuovi divieti messi in vigore vi sono quelli relativi alla possibilità di costruzione di edifici industriali in prossimità dei boschi senza il permesso del Comitato forestale concertato con il comune e l'Ispettorato forestale. Viene regolamentato il pascolo e la raccolta nei boschi (fogliame, legna secca, pascolo delle capre). Ad ogni comune è affidato il compito di stilare un proprio regolamento che tenga in considerazione le specificità locali. Questi regolamenti sono verificati ed approvati dall'Ispettorato forestale e poi resi esecutivi dalla Prefettura. Nel 1889 viene istituito il corpo di custodia forestale sulla falsariga delle squadriglie di guardie boschive del periodo Lombardo-Veneto.
Consistenza unità: 110.
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/complessi-archivistici/MIBA003385/