Finanza e imposte (1816 - 1897)
serie | livello: 3
Produttore fondo: Oltre il Colle, Comune di Oltre il Colle (sec. XIII - )
Contenuto: Nella serie sono raccolti le richieste di notifiche, inviate al comune da parte dell'Ufficio del Registro di Zogno, da trasmettere a debitori morosi verso l'erario, i documenti riguardanti il dazio, la posteria del sale, le cartelle di credito e del Debito Pubblico, mutui e prestiti del comune, solleciti di pagamento della tassa di manomorta. I ruoli delle riscossioni dei redditi del comune sono stati messi nelle serie particolari. Più propriamente sotto questo titolo vi dovrebbero essere le carte riguardanti i generi di privativa, l'imposta fondiaria sui fabbricati, la ricchezza mobile, i rimborsi le contravvenzioni e le disposizioni in materia di finanza.
I documenti attinenti le attività e passività del comune sono stati riuniti, per la parte meno consistente, sotto questo titolo e, per quella più consistente, sotto la serie Beni comunali. Le attività e passività si riferiscono allo stato attivo e passivo del patrimonio del comune. Lo stato attivo comprende: la proprietà di fondi colti ed incolti, case e i locali, diritti di acqua e utilizzo territoriale, le scorte presenti sui fondi comunali, i capitali concessi a mutuo o in prestito, rendite delle cartelle del Monte, i censi attivi, i livelli e le decime attive, i legati, le donazioni e le prestazioni. Nello stato passivo rientrano: i capitali assunti a mutuo, i debiti di capitali senza interesse, i censi passivi, i livelli e le decime passive, i legati e le prestazioni.
Le attività del comune si suddividono in tre ordini: ordinarie, straordinarie e prodotti. Appartengono alle attività ordinarie: gli interessi di capitali, i livelli, i censi, le decime, i fitti di case, fondi e di altro genere, il ventesimo dell'imposta prediale, i compensi e gli abbonamenti, le tasse sulle arti, commercio e professioni, le tasse amministrative d'ufficio, quelle per oggetti di polizia, vettovaglie e sanità, le multe per contravvenzioni, i prodotti diversi. Sono straordinarie le attività di: esazione di capitali ed i ricavi derivanti dalla vendita di immobili. Appartengono all'ordine dei prodotti: le sovrimposte sui generi di consumi e la sovrimposta sull'estimo.
Le passività del comune si dividono in spese ordinarie e straordinarie. Quelle ordinarie comprendono: onorari, spese d'ufficio, pensioni, sovvenzioni, interessi di capitali debitori, livelli, censi, decime, fitti di locali, strade, acque e cimiteri, compensi ed abbonamenti, sacre funzioni e spese di culto, spese per pubblica beneficenza, per polizia comunale, per fazioni militari, per coscrizione, per istruzione pubblica, spese diverse, fondo di riserva. Le passività straordinarie riguardano ad esempio la costruzione di cimiteri, nuove opere di acque e strade per impiego di capitali e l'acquisto di fondi.
Fanno parte della serie anche i pochi documenti rinvenuti riguardanti il dazio. Con la legge 3 luglio 1864, n. 1827 (ed il successivo regolamento di applicazione pubblicato con il R.D. 10 luglio 1864, n. 1839) istitutiva del dazio governativo sulle bevande, gli alcolici, la carne ed altri generi, si concedeva ai comuni la possibilità di imporre dazi addizionali sui generi sottoposti alla tassa statale o dazi propri sui generi affini. Le operazioni relative alla riscossione ed alla gestione dei dazi (e poi delle imposte di consumo) esulavano dalla competenza delle tesorerie o esattorie comunali ed erano invece svolte da appositi uffici comunali od erano affidate, mediante contratto, ad appaltatori privati od a enti di gestione. Nel caso di comuni cosiddetti "chiusi", dove all'interno della propria cinta daziaria al passaggio avveniva il pagamento del dazio, si applicavano dazi interni all'atto della vendita al minuto. I dazi di consumo vennero aboliti nel 1930 in attuazione del R.D.L. 20 marzo 1930, n. 141, che aboliva le cinte daziarie dei comuni "chiusi" ed autorizzava i comuni in genere alla riscossione delle "imposte di consumo" sui generi già sottoposti a dazio. Oltre alle imposte di consumo ed alle varie sovrimposte sui tributi statali fu concesso ai comuni con la legge 28 giugno 1866, n. 3023, di applicare un'imposta sul "valore locativo delle abitazioni" e successivamente con la legge 26 luglio 1868, n. 4513, l'imposta di famiglia e quella sul bestiame. L'imposta di famiglia e quella sul valore locativo vennero formalmente abolite a decorrere dal 1° gennaio 1925 con il R.D. 30 dicembre 1923, n. 3063 che dava facoltà ai comuni di sostituirle con un'addizionale sull'imposta "complementare", istituita con la legge 30 dicembre dello stesso anno, n. 3062, o previa autorizzazione del Ministero delle Finanze, con un'imposta "generale e progressiva sul reddito".
La riscossione del dazio consumo viene concessa dal comune ad un privato con appalti triennali. I generi che sono sottoposti al dazio sono il vino, la carne, gli insaccati e gli alcolici fatta eccezione per il dazio del vino e del pane che spetta alla Caneva del comune.
La serie comprende la corrispondenza inviata dal Demanio, nella figura dell'Ispettore e dell'Esattore, inerente le richieste di diffida di pagamento di debiti o pignorazione di beni nei confronti di abitanti di Oltre il Colle morosi verso l'erario, quelle ricevute dalla Dispensa delle Privative di Zogno e quelle dal Canc. Cens. prima e dal Comm. Distr. dopo, inerente la compilazione e la spedizione dei bilanci preventivi e consuntivi.
Consistenza unità: 67.
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/complessi-archivistici/MIBA00338E/