Collegio dei probiviri (1906 - 1911)
Serie | livello: 3
Produttore fondo: Vigevano, Ufficio del giudice conciliatore di Vigevano (1865 - 1995)
Contenuto: Sono qui conservati i processi verbali di udienza e atti d'istruttoria del Collegio dei probiviri per le industrie tessili e affini del circondario di Lomellina e del Collegio dei probiviri per le industrie delle calzature.
Storia archivistica: L'istituzione dei collegi probivirali testimonia l'intensa attività industriale nel ramo tessile e calzaturiero del primo Novecento vigevanese.
Per regolamentare la transizione da una dimensione eslusivamente artigianale e protoindustiale ad un ambito industriale si rese necessaria l'istituzione di un collegio che normasse e decidesse su una serie di questioni estranee alla giurisdizione dei tribunali ordinari e bisognose di criteri di giudizio non strettamente giuridici ma anche di equità e civiltà (assunzione al lavoro, licenziamento, salario, natura del prodotto, condizioni igieniche della fabbriche, lavoro di donne e bambini, riposo settimanale).
Il Consiglio comunale di Vigevano nel 1897 chiese al Governo l'istituzione di uno speciale Collegio probivirale per le arti tessili; con regio decreto del 7 maggio 2003 fu istituito il Collegio (con regio decreto del 1904 vennero determinate le circoscrizioni elettorali).
Il Collegio dei probiviri per le industrie tessili e affini del circondario di Lomellina comprendeva i comuni di quasi tutta la Lomellina (oltre a Vigevano Candia, Cassolnovo, Cilavegna, Dorno, Mortara, San Giorgio) nei quali le industrie tessili avevano uno sviluppo significativo e aveva sede in Vigevano.
Le spese del funzionamento erano a carico della Camera di commercio di Pavia.
A presiedere il collegio fu chiamato Giovanni Vidari (con regio decreto del 1 dicembre 1904); le categorie industriali ed operaie elessero sei probiviri ciascuna.
Il collegio venne alloggiato prima presso il Municipio, in seguito presso il Palazzo del Tribunale.
Il Collegio dei probiviri per le industrie delle calzature fu probabilmente istituito nel 1909.
Non sono chiari i termini della cessazione dell'attività dell'ente né la ragione della collocazione delle carte tra i documenti dell'Ufficio del giudice conciliatore.
Non si può comunque escludere un'attività in qualche modo contigua alla giurisdizione del giudice conciliatore (e magari in qualche momento da questi eterodiretta).
In assenza di elementi certi si è ritenuto opportuno mantenere le carte all'interno dell'Archivio del Ufficio del giudice conciliatore, collocandole in appendice all'archivio.
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/complessi-archivistici/MIBA004071/