Secchi Luigi Lorenzo (1924 - 1991)
fondo | livello: 1
Conservatore: Politecnico di Milano (Milano, MI)
Produttore fondo: Secchi Luigi Lorenzo (Avenza, 1899 - Milano, 1992)
Consistenza: 86 faldoni, 20 cartellette, 23 tubi
Contenuto: Il fondo è composto da materiale documentario cartaceo e fotografico, suddiviso in due sezioni distinte: la sezione "A" si riferisce in generale all'attività professionale, la sezione "B" è dedicata specificamente ai lavori di ristrutturazione, conservazione e manutenzione del Teatro alla Scala di Milano.
I documenti della sezione "A" sono relativi ad un arco cronologico compreso tra il 1924 e il 1990 (fatta eccezione per un'unità archivistica, datata 9 giugno 1876, che raccoglie cartografia storica sulla città di Milano, un'unità documentaria relativa ad una foto d'epoca del Castello sforzesco di Milano e per altre due unità archivistiche, che risalgono al 1918 e al 1923-26, riguardanti pubblicazioni). Vi sono illustrati il cammino professionale compiuto dall'ingegnere, dalla laurea fino agli anni della seconda guerra mondiale, presso il Comune di Milano, dove si distinse nella progettazione di esempi di edilizia scolastica, concepiti secondo orientamenti progettuali d'avanguardia (Luigi Lorenzo Secchi, "Edifici scolastici italiani primari e secondari. Norme tecnico-igieniche per lo studio dei progetti", 2 voll., Hoepli, Milano 1927) e la sua opera di innovatore nel campo dell'edilizia sportiva, posta in essere con la realizzazione della prima piscina all'aperto della città di Milano (Guido Romano) e della prima e, allora, più grande piscina coperta d'Europa (Roberto Cozzi).
I documenti presenti in questa parte del fondo permettono anche di ripercorrere l'intensa attività svolta, come libero professionista, dopo la guerra, quando l'ingegnere realizzò insediamenti industriali e terziari per importanti committenti, come Aldo Garzanti (per cui progettò e diresse la costruzione di un complesso editoriale) e Snia Viscosa, di cui fu condirettore generale tecnico dal 1959 al 1969 e per cui progettò la sede in Corso di Porta Nuova a Milano e l'insediamento di Villacidro (Ca).
Alcune unità archivistiche raccolgono documenti di carattere urbanistico: già dalla metà degli anni Trenta, infatti, Secchi partecipò alla redazione di varianti e di piani particolareggiati per Milano, nonché al dibattito nato intorno all'applicazione del piano regolatore di Cesare Albertini che lo portò a diventare il principale protagonista della sua revisione. Il corpus documenta l'attività di Secchi come autore di una perduta proposta per un nuovo piano regolatore, studiata durante la guerra come tempestiva attuazione della legge urbanistica del 1942, e illustra la partecipazione ai lavori della commissione centrale per lo studio e la redazione del piano regolatore del dopoguerra, permettendo di ripercorrere il dibattito su argomenti vitali per la città di Milano, quali la sistemazione di piazza Duomo, i grattacieli in piazza S. Babila, la progettazione delle aree verdi e lo sviluppo del progetto della nascente metropolitana.
La sezione comprende, oltre ai materiali di Luigi Lorenzo Secchi, alcuni documenti prodotti da altri autori, relativi a interventi per i quali l'ingegnere fornì consulenze tecniche e conserva disegni del Teatro dell'Opera di Vienna, serviti come materiale di studio in vista dei progetti per il Teatro alla Scala.
La documentazione sul Teatro alla Scala, raccolta nella sezione "B", riguarda gli anni dal 1933 al 1991, con significative eccezioni: due unità archivistiche (datate 1790-1982 e 1907-1922) che contengono foto d'epoca dell'area limitrofa al teatro; una (datata 1881-1914) inerente documenti originali della Commissione di Vigilanza sui teatri e altre (datate 1914-1921; 1926-1934) relative ad un centinaio di disegni che documentano lo stato di fatto precedente la riforma di Secchi e progetti in atto prima della sua nomina ad "architetto conservatore". La sezione illustra la ricostruzione del teatro dopo i parziali crolli dovuti ai bombardamenti dell'agosto del 1943: oltre a questa attività, è documentato il lavoro di "architetto conservatore" del teatro, svolto dal 1932 al 1982, anni durante i quali Secchi ridisegnò i ridotti, progettando un nuovo monumentale ingresso e un salone colonnato per il ridotto della platea (1957), realizzò un nuovo palcoscenico a ponti e pannelli mobili e dotò il teatro di funzionali spazi di servizio, quali le biglietterie sotto piazza della Scala, la sala prefabbricata per i concerti e i laboratori e depositi per le scene e i costumi (Luigi Lorenzo Secchi, "1778-1978. Il Teatro alla Scala. Architettura, tradizione, società", Electa, Milano 1977).
Riproduzioni
Contestualmente al trasferimento dell'intero fondo presso la biblioteca del campus Durando di Bovisa saranno stabilite le modalità di riproduzione.
Una parte significativa del fondo (per un totale di circa 2.020 immagini) è stato digitalizzato all'interno del progetto "Poliada" (finanziato dalla Fondazione Cariplo), relativo agli archivi di architettura conservati presso il Politecnico di Milano. Il progetto, in fase di attuazione, prevede la visibilità in rete del materiale: le modalità di accesso alle immagini sono in fase di definizione [aggiornamento delle informazioni: giugno 2007].
Stato di conservazione
Per quanto riguarda i materiali (documenti, fotografie e disegni) raccolti nei faldoni, lo stato di conservazione generale è buono. I disegni conservati nei tubi e nelle cartellette si presentano invece in condizioni conservative disomogenee: la metà circa, in particolare quelli di maggiori dimensioni, sono accartocciati o frammentati lungo i bordi e alcuni mostrano piccoli tagli, mentre una ridotta quantità presenta strappi molto evidenti che, talvolta, compromettono l'integrità di lettura: in questi casi sarebbe quindi auspicabile un intervento di restauro per evitare la perdita totale del manufatto.
La collocazione delle unità di condizionamento è, allo stato attuale, solo parzialmente idonea: nel caso dei disegni conservati nelle cartellette, a causa delle dimensioni troppo ridotte del mobile che li custodisce e, nel caso dei tubi, per la collocazione vicino ad una fonte di calore e la disposizione in verticale.
In seguito al trasferimento dell'archivio in un'unica sede, si provvederà ad una collocazione dei materiali corrispondente ad adeguati criteri di conservazione [aggiornamento delle informazioni: giugno 2007]
Storia archivistica: Il fondo raccoglie quanto pervenutoci dell'archivio professionale di Luigi Lorenzo Secchi, conservato, dopo la sua morte, dalla figlia Luisa e depositato nel 1994 presso il Politecnico di Milano, unitamente alla biblioteca tecnica personale.
Benché fosse giunto al Politecnico non ancora catalogato, il fondo, sottoposto ad un primo esame sommario finalizzato alla redazione di un inventario descrittivo, rivelò tracce evidenti di un ordinamento distinto in due differenti sezioni: una riguardante opere e incarichi professionali, l'altra interamente dedicata al Teatro alla Scala. A partire dal 1996 fu pertanto ideata una prima catalogazione cartacea, sperimentale, studiata in modo da non alterare la struttura rintracciata.
Una volta verificata l'efficacia dello strumento inventariale individuato, la schedatura cartacea è stata informatizzata adoperando il database "Clarion", con la responsabilità scientifica di Maurizio Boriani, il coordinamento operativo di Elisabetta Susani, la programmazione informatica di Marco Bertani e l'esecuzione di Laura Sarti.
Nel 2004 il fondo è stato inserito nel progetto "Guida alle fonti dell'architettura del Novecento in Lombardia", oggetto di una convenzione tra Regione Lombardia e Politecnico di Milano. Il progetto ha previsto l'utilizzo della più recente release (la versione 4.1.1) dell'applicativo "Sesamo", per cui si è resa necessaria la conversione informatica da "Clarion" a "Sesamo", eseguita da Domenico Quartieri e Paolo Aldeghi, con il recupero e l'importazione dei dati elettronici già disponibili. La conversione ha permesso la creazione di una banca dati di descrizione archivistica del fondo, secondo gli standard internazionali ISAD e ISAAR. L'attività sui dati confluiti in "Sesamo" è consistita nella normalizzazione, nella revisione critica e nel completamento dell'inventariazione esistente, eseguiti attraverso il riscontro documentario diretto. Per questa fase del lavoro la responsabilità scientifica del progetto è stata di Maria Antonietta Crippa, Elisabetta Susani ha svolto il coordinamento operativo; la revisione dell'inventariazione è stata eseguita da Olga Piccolo, con la collaborazione di Marta Bertani.
Criteri di ordinamento
Per rispettare l'ordinamento originario conferito dall'autore, il fondo è stato suddiviso in due sezioni. I materiali risultano suddivisi in 22 faldoni, 6 cartellette e 13 tubi, per la sezione relativa all'attività professionale ("A"), e 64 faldoni, 14 cartellette e 10 tubi, per la sezione sul Teatro alla Scala ("B").
Per distinguere le unità di condizionamento, che corrispondono alle serie del complesso archivistico, i materiali contenuti nei faldoni, nelle cartellette e nei tubi sono stati contrassegnati rispettivamente con le lettere "A", "B", "C", poste tra parentesi tonde nella voce "denominazione" delle schede serie.
Le cartellette conservano le tavole distese con una dimensione massima di 70 x 100 cm, mentre i tubi contengono le tavole di ampiezza maggiore (prevalentemente originali su vari supporti).
I faldoni contengono materiale miscellaneo: tavole piegate (la maggior parte eliocopie) e, in misura minore, disegni su lucido e carta da schizzo, fotografie (d'epoca e più recenti), estratti da riviste (italiane ed estere, con articoli di Luigi Lorenzo Secchi, relativi a suoi progetti o che documentano i suoi interessi), materiale cartaceo vario (dattiloscritto e manoscritto) tra cui appunti, corrispondenza, bozze per pubblicazioni, relazioni (storiche, progettuali e di calcolo), memorie presentate ai congressi, cartografia, preventivi, fatture e bollette di richiesta. Sono conservati anche alcuni "campioni di materiale" del Teatro alla Scala, inerenti la scelta dei tessuti per gli arredi e gli scenari e la definizione di materiali e colori per soffitti, pareti e pavimenti.
I documenti sull'attività professionale sono stati ordinati secondo un criterio tematico, per quanto possibile cronologico, per commesse di lavoro, in sintonia con il cammino professionale dell'ingegnere e nel rispetto della struttura precedentemente individuata, corrispondente alle unità di condizionamento.
I documenti riguardanti il Teatro alla Scala sono stati invece catalogati utilizzando unità archivistiche composte da materiale miscellaneo suddivise, secondo l'impostazione originaria, per interventi, e unità documentarie e archivistiche costituite dai disegni conservati nei tubi e nelle cartellette. Le tavole distese e arrotolate sono state schedate, infatti, come singole unità documentarie, fanno eccezione i disegni uguali ma con differenti supporti, o di differenti misure con variazioni di studio progettuale, per i quali si è scelto il raggruppamento in una stessa unità archivistica.
Si è preferito mantenere la divisione conferita dall'autore per "voci" riferite alle diverse componenti del teatro: facciate, palcoscenico, atrii, biglietterie e portinerie, platea, galleria, volta, palchi e scala degli Specchi, Piccola Scala, sala concerti, depositi, locali di servizio, impianti, storia del teatro e pubblicistica. La categoria "contabilità e manutenzione" raccoglie invece, in ordine cronologico, i resoconti, le fatture e le bollette di pagamento riguardanti i lavori compiuti per la Scala (dagli anni Settanta agli anni Ottanta).
Nel campo "contenuto" sono descritti i materiali attraverso l'indicazione di autore, destinatario, committente, luogo e, nel caso si tratti di un progetto, tipo di intervento (restauro, nuova realizzazione). Per le tipologie documentarie, se si tratta di disegni, la voce contiene l'indicazione di oggetto, supporto, tecnica, dimensioni e scala, nel caso delle fotografie sono invece segnalati (oltre all'autore) la tipologia, l'oggetto e le dimensioni. Nel "contenuto" è specificato anche il tipo di testi (lettere, verbali, appalti, programma lavori) e, dove ritenuto necessario, sono fornite informazioni più dettagliate (ad esempio il titolo di una relazione o gli estremi di pubblicazione dell'articolo di una rivista).
La quantità di unità documentarie è riportata nella voce "consistenza della numerazione", dove è specificato il numero di disegni, testi e fotografie (divise anche in fotocolor e prove di stampa) contenuti nell'unità archivistica.
Il campo "note" è stato utilizzato per fornire ulteriori informazioni utili alla comprensione del contenuto dell'unità.
Compilatori
Olga Piccolo, Storica dell'arte
Percorsi tematici: L'architettura e le sue fonti: il Novecento a Milano e in Lombardia
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/complessi-archivistici/MIBA007F07/