Registri dei parti e degli aborti (1929 - 1955)

sottoserie | livello: 5

Produttore fondo: Asola, Comune di Asola (sec. XIII - )

Consistenza: 128

Contenuto: La serie in realtà comprende 421 registri, in formato bifoglio, relativi ai parti e agli aborti avvenuti nel Comune di Asola dal 1929 al 1955. L'alto numero dei registri è dovuto al fatto che ogni levatrice comunale era tenuta a compilare un registro per i parti e eventualmente uno per gli aborti per ogni trimestre dell'anno. Tenendo presente che le levatrici comunali erano di solito quattro, si spiega il proliferare dei registri. Tutto questo unito anche al particolare formato dei registri, ha consigliato di non descriverli uno per uno, ma di raggruppare i quattro registri prodotti nell'arco dell'anno da ogni levatrice in un'unica unità archivistica. La scelta di questo tipo di descrizione inventariale è dipesa anche dalla stratificazione fisica del materiale. I registri, infatti, si trovavano raccolti a gruppi di quattro e suddivisi per levatrice. Inoltre per ogni anno erano sistemati in ordine alfabetico in base al nome della levatrice. Si è preferito, quindi, mantenere l'ordine originario e procedere a una descrizione il più semplice e lineare possibile.
L'adozione di questo tipo di registro risale al Regolamento per l'esercizio ostetrico delle levatrici, approvato con R. D. 6 dicembre 1928, n. 3318. Il regolamento prevedeva che l'ostetrica, nell'esercizio delle sue funzioni, dovesse tenere due distinti registri: uno per i parti e uno per gli aborti in cui annotare tutte le notizie relative. Alla fine di ogni mese i due registri venivano presentati all'ufficiale sanitario per la vidimazione, mentre alla fine di ogni trimestre venivano definitivamente consegnati all'ufficiale sanitario il quale doveva trattenere il registro dei parti e trasmettere quello degli aborti al medico provinciale. Il Regolamento non specificava se poi i registri venissero riconsegnati al Comune, anche se è probabile, dal momento che i registri presenti nell'archivio storico sono gli originali. E' strano però che siano stati conservati insieme ai registri dei parti anche i registri degli aborti.
Il Regolamento prevedeva anche i dati da trascivere per i due tipi di registri. Per quello dei parti venivano trascritti: il cognome e il nome della partoriente, l'età, il Comune di nascita e il domicilio, i dati relativi ai parti e agli aborti precedenti (numero e data dell'ultimo), la data del parto e il suo andamento, il numero di bambini nati, il tipo e la presentazione del feto. Seguivano poi il tipo di secondamento, le operazioni ostetriche eseguite, il cognome del medico che assisteva al parto, la durata del travaglio e l'esito del parto per la madre. Alla fine venivano trascritti l'età endouterina del feto, il sesso e lo stato di salute del feto, quindi le annotazioni della levatrice relative alla tariffa.
Per i registri degli aborti, invece, venivavo trascritti: il cognome e il nome della partoriente, l'età, il Comune di nascita e il suo domicilio, i dati relativi ai parti e agli aborti precedenti, la data e la causa presumibile dell'aborto, le operazioni eseguite dall'ostetrica, l'esito per la madre, l'età endouterina, il sesso e lo stato del feto.

Strumenti di ricerca

Inventario della Sezione postunitaria e moderna
Inventario
Inventario Ghio = Manuela Ghio, Inventario della Sezione postunitaria e moderna, 1999
Autori: Ghio Manuela

espandi | riduci

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).