Emoteca (Marangoni) (1944 - 1975)

sottoclasse | livello: 6

Produttore fondo: Milano, Ospedale Maggiore di Milano (1456 - 2005)

Consistenza: 4 fascc.

Storia archivistica: Nota storica
"L'Emoteca dell'Ospedale venne allestita nel 1949 presso il padiglione Pasini, dove rimase fino al 1972, quando fu trasferita nel padiglione Granelli per iniziativa del nuovo primario Elio Polli, esperto in ematologia, biologia e genetica molecolare, assumendo la denominazione di Centro trasfusionale e di immunologia dei trapianti. Solo negli anni Novanta venne collocato nell'attuale sede, cioè il padiglione Marangoni già palazzo Tondani.
"Il palazzo Carcano - Mellerio - Tondani, lungo la via Francesco Sforza, in passato era appartenuto a due tra i principali benefattori dell'Ospedale Maggiore: edificato nel XVII secolo da Giovan Battista Carcano, fu trasformato nelle attuali forme neoclassiche da Giacomo Mellerio, tra il 1832 e il 1834. Nel 1980, sotto l'amministrazione Grassani, venne concluso l'acquisto dell'edificio, ma solo nel 1985 l'amministrazione Staudacher si pronunciò per una destinazione, assegnando l'edificio al Centro Trasfusionale e di Immunologia dei Trapianti e intraprendendone la ristrutturazione funzionale. Il progetto e la direzione dell'opera furono affidati all'architetto Carlo Baccalini. Al termine dei lavori, nel maggio del 1990, fu inaugurata ufficialmente la nuova sede del Centro Trasfusionale, che dagli scantinati del Granelli si trasferì nel padiglione, intitolato appunto al dottor Luigi Marangoni, direttore sanitario dell'Ospedale Maggiore, ucciso per mano delle Brigate Rosse il 17 febbraio 1981.
Il servizio del Centro Trasfusionale e di Immunologia dei Trapianti dell'Ospedale Maggiore era infatti già stato istituito, e affidato alla direzione del professor Girolamo Sirchia, nel 1974, al fine di assicurare al Policlinico un servizio trasfusionale ininterrotto. Inoltre, per garantire una trasfusione di qualità, in ogni momento dell'anno, a tutti i pazienti dell'Ospedale e dei centri di cura che ad esso facevano riferimento per la trasfusione dei loro pazienti, fu costituita l'Associazione "Amici dell'Ospedale Policlinico - Donatori di Sangue", gestita direttamente, sia dal punto di vista sanitario che organizzativo, da personale ospedaliero in collaborazione con volontari (uno dei primi esempi di associazione ospedaliera nata in Italia, che oggi consente di contare su oltre 16.000 donatori attivi).
Nel 1976, in seguito alla scelta di unire alla donazione e trasfusione del sangue l'immunologia e l'organizzazione del trapianto, venne creato, presso il settore trapianti del Centro, il Nord Italia Transplant (NITp), organizzazione di operatori del prelievo e del trapianto, voluta dai professori Piero Confortini, Edmondo Malan e Girolamo Sirchia per una corretta gestione dei trapianti (allora limitati al rene) nel Nord Italia (rispondendo in questo modo alle esigenze di assicurare la compatibilità tra il donatore e il ricevente e di collegare in modo efficiente tutti gli atti che vanno dal reperimento del donatore al vero e proprio intervento sostitutivo sul paziente). In quello stesso anno fu anche formalizzata la convenzione tra la Regione Veneto e l'Ospedale Maggiore per l'utilizzo del Centro Trasfusionale e di Immunologia dei Trapianti, che divenne pertanto il primo Centro Interregionale di Riferimento (CIR) italiano e, come tale, riconosciuto dal Ministero della Sanità; successivamente seguirono le convenzioni con la provincia Autonoma di Trento (1978), con il Friuli - Venezia Giulia (1979), con la Liguria (1985) e, infine, con le Marche (1989). Attualmente il NITp serve un'area dove risiedono 18 milioni di abitanti e accentra nel CIR le funzioni di gestione delle liste d'attesa per i vari organi, tipizzazione del donatore e prove di compatibilità, allogazione degli organi, coordinamento dei trasporti, raccolta dei dati del donatore e del paziente prima e dopo il trapianto. Le procedure sono verificate periodicamente con gli operatori e, a garanzia dell'equità e della trasparenza, di ogni atto è dato puntuale resoconto in varie sedi istituzionali e all'assemblea del NITp.
In epoca più recente, acquisendo sempre maggior rilievo il trapianto di tessuti, il NITp ha esteso le sue attività al prelievo e trapianto di cornea, di valvole cardiache e di segmenti vascolari per la sostituzione di protesi aortiche infette (1994). È stata poi avviata l'attività della "Milano Cord Blood Bank" (1993), la prima banca di sangue placentare europea (sorta con l'obiettivo di disporre di cellule staminali emopoietiche, da utilizzare a scopo di trapianto per una cooperazione sia a livello nazionale che internazionale), costruito l'algoritmo informatizzato per l'assegnazione dei reni, e intrapreso lo studio di un analogo modello per cuore e fegato; da sottolineare inoltre la diffusione di nuove tecniche di trapianto, quali lo "split liver", il trapianto di doppio rene, e quello di isole pancreatiche, nonché la creazione del programma collaborativo per la coltura di epatociti.
Nel 1997 sono stati organizzati programmi di diagnosi precoce a beneficio dei donatori per l'individuazione di neoplasie alla prostata e alla mammella e, nel mese di luglio di quell'anno, il Centro Trasfusionale ha ottenuto, primo in Italia, la certificazione ISO 9002, quale attestazione della qualità del servizio di donazione e trasfusione di sangue.
In seguito è nata la Cell Factory, dedicata a Franco Calori (2000), ovvero una sofisticata struttura di ricerca e di servizio costituita da laboratori, in cui è possibile operare in condizioni di microclima stabile alla manipolazione di cellule destinate ad essere infuse ai pazienti; non si tratta solo di un sistema molto avanzato, ma la Cell Factory rappresenta anche e soprattutto la tecnologia biomedica e gli orizzonti verso cui il Centro Trasfusionale si proietta.
Da luglio 2003 la struttura ha assunto la denominazione di Dipartimento Trasfusionale e di Riferimento per ii trapianto di organi e tessuti, affidato al professor Mario Scalamogna; tra i compiti del Centro è anche il coordinamento del DMTE (Dipartimento di Medicina Trasfusionale ed Ematologia) di Milano Centro, cui afferiscono ospedali pubblici e privati.
Presso il Centro Trasfusionale, oggi diretto dal professor Paolo Rebulla, operano numerose associazioni: la Sezione Regionale Lombarda e il Club Milano Policlinico dell'Associazione Donatrici Italiane Sangue Cordone Ombelicale ONLUS; l'Associazione Amici dell'Ospedale Policlinico Donatori di Sangue, il Gruppo Raccolta e Amplificazione Cellule Ematopoietiche."
[Salvadè 2005]

Bibliografia:
- Salvadè 2005 = A.M. Salvadè, Padiglione "Luigi Marangoni". Dipartimento trasfusionale e di riferimento per il trapianto di organi e tessuti (1980), in P.M. Galiberti, S. Rebora (a cura di), Il Policlinico. Milano e il suo ospedale, Milano, 2005, pp. 223-224
- Zocchi 2005 b = P. Zocchi, Padiglione "Bruno Granelli" (1933), La medicina, in P.M. Galiberti, S. Rebora (a cura di), Il Policlinico. Milano e il suo ospedale, Milano, 2005, pp.196-197
- Zocchi 2005 c = P. Zocchi, Padiglione "Erasmo Pasini" (1914), Osservazione e isolamento - Medicina d'urgenza, in P.M. Galiberti, S. Rebora (a cura di), Il Policlinico. Milano e il suo ospedale, Milano, 2005, p.143

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