Monteggia (1942 - 1998)
sottoclasse | livello: 6
Produttore fondo: Milano, Ospedale Maggiore di Milano (1456 - 2005)
Consistenza: 14 fascc.
Storia archivistica: Nota storica
"In seguito all'inadeguatezza delle Sale Biumi e Sant'Ignazio nella Ca' Granda e dell'antico edificio succursale di Sant'Antonino, destinati al ricovero dei malati cronici di chirurgia e fetidi, nel 1925 l'amministrazione acquistò dall'oratorio di San Carlo una nuova area adiacente ai padiglioni esistenti oltre il Naviglio, per edificare strutture più moderne.
Il consiglio d'amministrazione il 16 maggio 1927 deliberò l'erezione del nuovo padiglione chirurgico, del quale purtroppo durante la seconda guerra mondiale sono andati perduti tutti i documenti anteriori al 1942. Il progetto dell'ingegner Antonio Bertolaia, dell'ufficio tecnico ospedaliero, con cui collaborò per la parte igienico sanitaria il direttore sanitario, Enrico Ronzani, prevedeva un edificio a "V" molto aperto, su quattro piani, capace di 120 letti (successivamente portati a 156), comprensivo di un ampio giardino tra le ali. (...)
Il nuovo padiglione, che inizialmente copriva un'area di 720 metri quadrati ed era costato 4.870.000 lire, fu intitolato a Giovanni Battista Monteggia (1762-1815), celebre chirurgo dell'Ospedale Maggiore; l'attività fu avviata il 28 gennaio 1929.
Nel 1937 i malati cronici furono trasferiti dalla sede milanese dell'Ospedale alle Case succursali, destinando i cronici di chirurgia alla Casa di Vialba e riservando il Padiglione Monteggia alla cura dei malati acuti, in accordo con l'Università, desiderosa di fondare un Istituto di Patologia Chirurgica.
In seguito alla convenzione con la facoltà di Medicina e Chirurgia nel 1941 si previde la realizzazione di un edificio, da costruire tra le ali del Padiglione Monteggia, destinato ad uso esclusivo dell'Istituto di patologia speciale chirurgica.
Sebbene il padiglione fosse stato coinvolto in minima parte dai bombardamenti dell'agosto 1943, i danni bellici ne imposero la chiusura. Alla riapertura, nel gennaio 1944, tuttavia la sala operatoria, il reparto di radiologia e il laboratorio di analisi rimasero del tutto inadeguati, soprattutto dopo la destinazione del padiglione a centro di cura per i malati acuti di chirurgia. (...)
Nel 1947 il padiglione per la Patologia speciale chirurgica fu intitolato alla memoria di Battista e Pietro Peduzzi, assecondando il desiderio della benefattrice Teresa Bonomi Peduzzi, tramite l'apposizione di un'iscrizione in bronzo in facciata. L'opposizione del personale medico del padiglione, che comunicò all'amministrazione il desiderio di lasciare la dedica a Giovan Battista Monteggia, impose tuttavia de facto il mantenimento della vecchia denominazione, ancora oggi in uso.
Con l'arrivo del professor Guido Oselladore nel 1949, il Monteggia rimase per alcuni anni un vero e proprio cantiere, subendo una ristrutturazione completa, con il rifacimento del vecchio reparto e la costruzione di un piano sopraelevato da adibire alla degenza di pazienti toracici (1956-1958), su progetto dell'ingegnere dell'Ufficio Tecnico Alessandro Pria. Fu inoltre dotato di un'aula seminterrata capace di 450 posti, attrezzata allora per le prime trasmissioni televisive dalle sale operatorie, di un ben fornito reparto radiologico, di un laboratorio per la chirurgia sperimentale ed un reparto operatorio modernissimo per i trapianti d'organo, che favorirono i progressi portati alla chirurgia dalla scuola di Oselladore e trasformarono presto il Monteggia in una clinica superspecializzata, con servizi distinti: oltre, naturalmente, al servizio di chirurgia generale cominciava a funzionare al meglio quello di chirurgia plastica, di urologia, di chirurgia toracica e cardiaca, di chirurgia traumatologica, di microchirurgia e dei trapianti d'organo (soprattutto quelli di fegato e di rene-pancreas). Il nuovo reparto di chirurgia toracica, affiancato alla Clinica chirurgica generale dell'Università e all'aula per le lezioni fu inaugurato il 20 aprile 1958.
Tra 1965 e 1966 furono risistemati alcuni reparti e fu installato uno stabulario nel seminterrato. Del 1982 è una diateca per la clinica chirurgica, inoltre nel 1985 Salvatore Bannò, cui fu intitolata una fondazione, donò una biblioteca per i degenti. (...)"
[Cassinelli 2005 c]
Bibliografia:
- Cassinelli 2005 c = D. Cassinelli, Padiglione "Giovanni Battista Monteggia" e "Battista e Piero Peduzzi" (1929), in P.M. Galiberti, S. Rebora (a cura di), Il Policlinico. Milano e il suo ospedale, Milano, 2005, pp. 183-187
- Ronzani 1934 = E. Ronzani, Gli Istituti ospitalieri di Milano negli anni 1927, 1928, 1929, 1930, 1931. Rendiconto sanitario-statistico, Monza, 1934
- Spinelli 1958 = S. Spinelli, La Ca' Granda 1456-1956, Milano, 1958
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/complessi-archivistici/MIBA00D284/