Ponti (1946 - 1970)
sottoclasse | livello: 6
Produttore fondo: Milano, Ospedale Maggiore di Milano (1456 - 2005)
Consistenza: 8 fascc.
Storia archivistica: Nota storica
"Nel 1892 Francesco Ponti stabilì nel proprio testamento di lasciare £ 600.000 ai nipoti Ettore, Amerigo ed Emilio affinché le investissero in un'opera di beneficenza . I nipoti, dopo la sua morte, proposero al Consiglio degli Istituti Ospitalieri di istituire la "Causa Pia Francesco Ponti per gli infortuni sul lavoro". Secondo lo Statuto la Causa Pia venne annessa all'Ospedale, pur rimanendo autonoma ed amministrata dal Consiglio; sua fondamentale finalità era di provvedere alla costruzione di uno o più padiglioni, nell'ortaglia detta di S. Antonino, destinati alla terapia chirurgica di infortunati sul lavoro e in secondo luogo di "ammalati bisognevoli in genere di cura chirurgica". Il progetto e la costruzione dei nuovi padiglioni vennero affidati all'Ingegner Emilio Speroni, autorizzandone l'esecuzione con delibera 27 gennaio 1898 .
Dei due nuovi edifici l'unico che mantiene tutt'oggi il nome di Francesco Ponti è quello che fu destinato alla chirurgia. Esso venne inaugurato il 12 novembre 1900: era costituito da "due piani destinati ai malati, con quattro grandi infermerie, ed un terzo piano destinato a dormitori del personale". Offriva 120 posti letto che, in base alle disposizioni del Direttore Medico Edoardo Grandi, vennero occupati dai malati allora degenti nelle sale S. Filippo e S. Giacomo; la direzione della nuova Sezione Chirurgica venne affidata al Dott. G. Delle Ore.
Nel 1936 il Primario Prof. Giovanni Castiglioni chiese ed ottenne la ristrutturazione del comparto operatorio.
Durante i bombardamenti dell'agosto del 1943 il padiglione Ponti non fu colpito direttamente, ma subì ingenti danni al tetto, agli infissi e alle vetrate a causa degli spostamenti d'aria: le opere di ricostruzione furono molto lunghe e compresero anche l'allestimento di nuovi spazi per ospitare "in via provvisoria" la Clinica Neurologica, diretta dal prof. Giuseppe Carlo Riquier. Il padiglione Biffi, sua sede fino ad allora, era stato pesantemente colpito dalle bombe alleate, per questo motivo il Consiglio deliberò il trasferimento della Clinica nel padiglione Ponti. Ultimati i lavori nel 1947, la Clinica per le malattie nervose comprese due grandi sale di degenza intitolate ai nomi di Andrea Verga e di Serafino Biffi "con 72 posti letto, due distinte camere per l'esame del malato, un reparto per solventi di 8 letti, un laboratorio di batteriologia, uno di istologia patologica, uno di biochimica, i locali per l'ambulatorio, nonché per la terapia fisica".
Dopo la seconda guerra mondiale il padiglione Ponti divenne sede principale delle cliniche neurologiche, subendo solo parziali riadattamenti in funzione dei servizi ospitati.
Nel 1960 il Consiglio approvò il progetto di un reparto di guardia psichiatrica, con una capacità di 20 letti, da allestire al piano rialzato del Padiglione Ponti: i lavori vennero ultimati nel 1962. Qualche anno dopo, nel 1971, in seguito alla richiesta del Centro di Rieducazione del Linguaggio nei Cerebrolesi dell'Università degli Studi di Milano, il Consiglio degli Istituti Ospitalieri autorizzò, presso la Clinica Neurologica, l'allestimento di un ambulatorio per il reinserimento nella vita attiva dei cerebrolesi afasici .
Le esigenze didattiche della Clinica Neurologica resero necessaria la costruzione di un'aula per il padiglione Ponti; a questo scopo si decise di trasformare in aula universitaria e in servizi ambulatoriali un reparto di degenza in disuso. Le spese dei lavori, deliberati nel 1978 e ultimati un paio d'anni più tardi, furono sostenute dall'università e da finanziatori privati .
Il lavoro di ricerca dell'Istituto di Clinica Neurologica nel campo delle malattie muscolari e neurodegenerative raggiunse gradi di eccellenza a livello internazionale. Nel 1978 l'Istituto divenne sede del Centro Dino Ferrari dell'Università di Milano per la diagnosi e la terapia di tali patologie, grazie all'iniziativa del Prof. Guglielmo Scarlato.
Negli anni Novanta la Clinica diretta dal Prof. Scarlato risultava essere l'unico reparto di neurologia di Milano dotato di accettazione d'urgenza in grado di applicare tecniche diagnostiche altamente sofisticate."
[Todeschini 2005 b]
Documentazione correlata:
- O.P. Ponti, Origine e dotazione, Fondazione O.P. Ponti, Casa di residenza
Bibliografia:
- Ronzani 1937 = Gli Istituti Ospitalieri di Milano: dal XV al XX secolo: L'igiene ospitaliera attraverso cinque secoli, Genova, 1937
- Todeschini 2005 b = G. Todeschini, Padiglione "Francesco Ponti" (1900), in P.M. Galiberti, S. Rebora (a cura di), Il Policlinico. Milano e il suo ospedale, Milano, 2005, pp.59-60
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/complessi-archivistici/MIBA00D286/