Fascicoli personali bambini assistiti** (1800 - 2002)

serie | livello: 4

Produttore sezione: Milano, Pia Casa degli esposti e delle partorienti in Santa Caterina alla Ruota (1780 - 1866)Milano, Ospizio provinciale degli esposti e delle partorienti di Milano (1866 - 1927)Milano, Istituto provinciale di protezione e assistenza dell'infanzia di Milano - IPPAI (1927 - 1984)Milano, Parrocchia interna del Brefotrofio di Milano (1781 - 1985)Lodi, Sezione di Lodi dell'Ospizio provinciale degli esposti e delle partorienti di Milano (1869 - 1877)Cannobio, Preventorio infantile Umberto di Savoia (1929 - 1985)

Consistenza: 3440 bb.

Metri lineari: 536

Contenuto: Fino al 1827 la serie è formata dai soli atti d'ingresso, che variano in relazione alla modalità d'accettazione dei bambini e secondo le epoche (esposizione nel torno, esposizione in luogo pubblico, consegna all'ufficio, trasmissione dal comparto ostetrico o dalle crociere dell'Ospedale Maggiore). Nel caso dei processi d'esposizione, al documento sono allegati gli eventuali segnali lasciati dai parenti. Dal 1828 per ogni assistito esiste un fascicolo individuale che, dal 1842, è costituito sistematicamente, oltre che dall'atto di accettazione, da un "bollettone di primitivo ingresso", che riporta i dati sul battesimo e sugli allevatori, nonché gli esiti delle visite mediche e della vaccinazione antivaiolosa. Possono essere presenti, secondo i percorsi individuali, altri "bollettoni" di reingresso, che venivano compilati ogni volta che il bambino era reso all'ospizio, e alcune pagine del "libretto di scorta", che comprovava gli affidamenti e i pagamenti alle balie e agli allevatori, nonché i ricoveri in ospedale. Se l'assistito era ricercato e poi ritirato dai parenti, veniva compilato l'atto di "consegna"; se il riconoscimento non era seguito dal ritiro del figlio, perché questi, benché minorenne, era deceduto, si compilava l'atto di "ricognizione"; se, infine, i parenti non ritiravano il figlio, benché vivente, perché era già adulto o perché non erano in grado di mantenerlo, si compilava l'atto di "riconoscimento non seguito da consegna". In genere questi documenti - tutti costituiti da moduli pre-stampati - hanno, a loro volta, degli allegati: fedi parrocchiali che comprovano la buona condotta degli allevatori o la miserabilità dei genitori, fedi di battesimo o di morte degli esposti e contro-segnali presentati dai parenti (per lo più una copia o l' altra metà del segnale lasciato addosso al bambino). Dal 1843 gli atti d'ingresso relativi ai figli legittimi accettati per l'allattamento gratuito divengono molto rari, cosicché - a differenza di quanto avviene nei mastri generali - la numerazione dei fascicoli risulta discontinua.

Cinquantotto processi d'esposizione relativi ai primi anni dell' Ottocento, incollati su supporti di, cartone in occasione di una mostra, sono stati restaurati nel 1986.

** La serie è consultabile fino al 1897.

Storia archivistica: Criteri di ordinamento
I documenti sono ordinati secondo l'anno d'ingresso nel brefotrofio e il numero di partita, sulla base della progressione numerico-cronologica che trova riscontro nei mastri generali.

Bibliografia:
- Canella, Dodi, Reggiani, 2008 = M. Canella, L. Dodi, F. Reggiani (a cura di), "Si consegna questo figlio". L'assistenza all'infanzia e alla maternità dalla Ca' Granda alla Provincia di Milano (1456-1920), Milano, Skira, 2008
- Hunecke 1989 = V. Hunecke, I trovatelli di Milano. Bambini esposti e famiglie espositrici dal XVII al XIX secolo, Bologna, Il Mulino, 1989
- Milano 1993 = A. Milano, Come riconoscere un trovatello. Uno strano uso delle carte da gioco, in "Charta", n. 2, gennaio-febbraio 1993, pp. 38-41

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