Direzione provinciale delle poste e telegrafi di Milano (1888 - 1949)

subfondo | livello: 2

Produttore subfondoMilano, Direzione provinciale delle poste e telegrafi di Milano (1895 - 1993)

Codice: ASMI7412002

Consistenza: bb. 524

Note alla data: con antecedenti dal 1862 e seguiti al 1983

Contenuto: L'analisi della documentazione, lo studio del soggetto produttore e della storia archivistica del sub-fondo hanno permesso di stabilire che tutta la documentazione prima contenuta nelle quattro serie preesistenti era in realtà da ricondurre a due sole serie:
1. personale postale e telegrafico
2. personale delle ricevitorie
Lo stato di conservazione in generale è mediocre. I danni rilevati, soprattutto per i fascicoli provenienti dai pacchi non imbustati, sono riconducibili a strappi, a roditori ed all'esposizione alla polvere. Altri danni risultano causati da umidità pregressa e infestazioni micotiche: in quest'ultimo caso la documentazione è stata separata per evitarne la propagazione.

Storia archivistica: Il sub-fondo è costituito esclusivamente da fascicoli del personale cessato che all'inizio dell'intervento di riordino formavano quattro serie così articolate:
1) Fascicoli del personale cessato I serie: 273 buste di fascicoli del personale cessato negli anni dal 1927 al 1944, con lacuna per gli anni 1937-1940, ordinati alfabeticamente per ogni anno di cessazione, corredato da elenchi di versamento del 1954
2) Fascicoli del personale cessato II serie: 79 buste di fascicoli del personale cessato negli anni 1893-1946, ordinati alfabeticamente per ciascun anno di cessazione. Elenco di versamento 1988
3) Fascicoli del personale cessato - privati: una busta contenente alcuni fascicoli e frammenti di fascicoli del personale cessato in anni compresi tra il 1896 ed il 1915
4) Fascicoli del personale cessato non classificati: 140 pacchi non condizionati, non numerati ai quali si aggiungono alcuni fascicoli aggiunti in coda alla Serie rossa II del fondo Archivio postale lombardo.
Nel 1954 la Direzione provinciale delle Poste e Telegrafi chiese in due riprese di versare documentazione in Archivio di Stato: in data 24 luglio 1954 venne effettuato il versamento di 272 buste; in data 1 dicembre alla richiesta di poter versare altre 173 cartelle di personale cessato dal 1932 al 1944 (con lacuna per gli anni 1937-1940), viene suggerito di predisporre il relativo elenco in attesa di versare le carte nella primavera successiva.
Il confronto tra il carteggio dell'archivietto (Archivio amministrativo dell'ASMI) e gli elenchi di versamento relativi alla Serie I, ha permesso di stabilire che il 25 luglio 1954 vennero versate 272 buste di cui 99 appartenenti alla serie I (buste dalla n. 1 alla 99, anni di cessazione 1927-1931), con elenco di versamento compilato in data 24 maggio 1954; in data imprecisata, ma successiva al 1 dicembre 1954 (probabilmente nel 1955 come indicato nel carteggio) vennero versate 173 buste (buste dalla numero 100 alla n. 273, personale cessato dal 1932 al 1944), con elenco compilato il 25 novembre 1954.
Per quanto riguarda il primo dei due versamenti, oltre alle 99 carte della Serie I, ne vennero quindi versate altre 173 (per un totale di 272 dichiarate nella ricevuta di versamento): si tratta con ogni probabilità della serie denominata Fascicoli del personale cessato non classificati, della quale però non è stato rinvenuto alcun elenco di versamento. Quest'ultima serie, costituita da fascicoli del personale cessato dal 1896 al 1917, era confezionata in 140 pacchi legati da spago a cui era frammista documentazione estranea appartenente ad altri fondi conservati in Archivio di Stato: Prefettura e Archivio postale lombardo, oltre a documentazione che nel presente intervento è stata poi ricondotta all'Ufficio telegrafico centrale di Milano.
Per questa ragione, si ritiene che il confezionamento (o parziale ri-confezionamento) dei pacchi sia avvenuto in Archivio di Stato, forse in occasione di spostamenti della documentazione all'interno dei depositi, e che durante tali operazioni questa sia stata erroneamente mischiata ad altra documentazione sfusa.
La discrepanza quantitativa tra il numero dei pacchi (140) ed i quantitativi dichiarati versati nel luglio 1954 (173, oltre alle 99 buste della Serie I) potrebbe essere generata sia dal ri-confezionamento in pacchi di dimensioni maggiori, sia dalla dispersione di documentazione in altri fondi non ordinati ai quali potrebbe essere stata unita erroneamente.
Considerando complessivamente i fascicoli del personale delle due serie precedenti serie I e non classificati, la documentazione appare comunque incompleta, mancando le annualità di cessazione dal 1918 al 1926 compresi. Un'altra lacuna è presente per gli anni di cessazione 1937-1940, dichiarati distrutti dai bombardamenti nella seconda guerra mondiale prima del versamento in Archivio di Stato.
Nel 1988 la Direzione provinciale poste e telegrafi di Milano effettuò il versamento della serie denominata Fascicoli del personale cessato II serie, costituita da 79 buste di fascicoli individuali dei cessati negli anni 1893-1946.
Il fatto che la documentazione attualmente conservata in Archivio di Stato sia stata versata a partire dal 1954, lascia supporre che tutto ciò che vi era conservato precedentemente ai bombardamenti sia andato completamente distrutto.
L'elenco dei danni di guerra annovera, tra la documentazione andata perduta, carte appartenenti alla Direzione dei Telegrafi di Milano (1865-1893) e ad altri uffici telegrafici locali (1865-1884); alla Direzione Provinciale Poste e Telegrafi di Milano (1884-1921); alla Direzione dei Telegrafi di Milano Ispezione - Sezione Tecnica (1859-1876).
Per quanto riguarda il resto dell'archivio della Direzione provinciale, non si hanno notizie né della sua collocazione né della consistenza. Dalle notizie tratte dall'archivietto dell'Archivio di Stato sappiamo che anche la sede della Direzione provinciale delle Poste e telegrafi venne danneggiata dai bombardamenti, essendo la stessa Serie I dei fascicoli del personale cessato lacunosa degli anni 1937-1940 per danni di guerra.
Le uniche notizie reperite nelle carte dei fascicoli personali in merito alla tenuta dell'archivio della Direzione provinciale risalgono al 1926: in risposta ad una richiesta di accesso ad atti risalenti al 1906 avanzata dal Ministero delle comunicazioni - Azienda dei telefoni di Stato, la Direzione provinciale rispose comunicando che l'atto richiesto non si trovava collocato nel fascicolo personale, ma nelle pratiche generali, pertanto dopo essere stato conservato per 10 anni fu mandato al macero. In base a questo riferimento si può affermare che all'epoca fosse prassi procedere a scarti regolari della documentazione appartenente al carteggio generale.
Certamente dal dopoguerra in poi gli unici versamenti effettuati in Archivio di Stato furono quelli già citati dei fascicoli del personale e nulla di significativo risulta dagli scarti autorizzati dall'apposita Commissione.
Nel 1993 l'archivio della Direzione provinciale delle poste e telegrafi è passato, in seguito alla privatizzazione del servizio e alla nascita di Poste Italiane, alla nuova Società. Non è stato fino ad ora possibile accertare se, in seguito al progetto varato nel 2002 di realizzazione di un Archivio storico artistico di Poste Italiane, previsto nelle due sedi di Torino e Venezia, anche l'archivio della Direzione di Milano sia confluito a Torino (sede competente per il nord-ovest). La ricerca di notizie effettuata presso le Soprintendenze archivistiche per la Lombardia, per il Piemonte e per il Lazio non ha portato ad alcun risultato né in merito all'effettiva creazione di detto Archivio storico né sull'esistenza ed eventuale ubicazione dell'archivio dell'ex Direzione provinciale poste e telegrafi di Milano.

Criteri di ordinamento: Per entrambe le serie è stato mantenuto il criterio di ordinamento alfabetico per ciascun anno di cessazione. I fascicoli individuali del personale femminile si trovano sotto il cognome del coniuge, al quale è stato aggiunto in secondo ordine il cognome da nubile, nel rispetto del criterio utilizzato nell'ordinamento originario.

Informazioni sulla numerazione: Sia le unità archivistiche che le unità di condizionamento hanno una numerazione progressiva da 1 a n. per ciascuna serie.

Compilatori
prima redazione: Carmela Santoro, archivista di Stato 2011

espandi | riduci

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).