Touring club italiano - TCI (1856 - 1980)

fondo | livello: 1

Conservatore: Touring club italiano (Milano, MI)

Produttore fondoMilano, Touring club italiano (1894 - )

Progetto: Touring Club Italiano - TCI (2005 - 2011)

Consistenza: bb. 581

Metri lineari: 83

Contenuto: L'archivio storico del Touring Club Italiano raccoglie in 508 buste gli atti della Società dalla fondazione al 1980.

La documentazione storica del Touring, collocata nei locali del Centro di documentazione, prima del presente intervento era divisa in due parti:

Atti prima del 1980 (Archivio cosiddetto storico)

Questo segmento era il frutto di un'operazione di "congelamento" operata tra il 1980 e il 1982 sull'archivio del Touring. Vengono in quel momento infatti sospesi i riversamenti di materiale dagli uffici all'archivio centrale, ridotto drasticamente il personale e viene organizzato il trasloco dagli uffici dalla sede storica di corso Italia alla nuova sede di via Adamello.

L'archivio del Touring era organizzato secondo una schema classificatorio "Archivio centrale -Classificatorio" realizzato negli anni '40 (vedi allegato 1).

Tale schema prevedeva originariamente una partizione in 9 titoli principali e in 78 classi.

1. Ente

2. Pubblicazioni

3. Turismo in azione

4. Azione di collaborazione

5. Soci

6. Amministrative TCI

7. Organizzazioni periferiche

8. Servizi sociali

9. Varie speciali

A questo schema sono stati aggiunti successivamente due titoli trasformando due classi in titoli:

10. Turismo scolastico (369)

11. Alpe di Siusi (701)

Tale sistema di classificazione degli atti era sicuramente in vigore dal 1941 al 1980 ed è stato applicato anche alla documentazione precedente.

La classificazione veniva operata in un primo tempo dagli uffici ma successivamente tale attività passò interamente all'Ufficio Archivio generale.

Tale ufficio operava anche lo scarto secondo quanto previsto nel documento: "Sintesi del materiale esistente in archivio - suddivisione per settori e relativa durata del deposito" datato 15 ottobre 1980 (vedi allegato 2).

I titoli erano a loro volta suddivisi in classi. A titolo esemplificativo si riportano le classi del primo titolo:

1. Ente

1.0 - Statuto sociale

1.1 - Evoluzione dell'Ente

1.2 - Presidenza

1.3 - Consiglio Direttivo

1.4 - Direzione generale

1.5 - Inquadramento

1.6 - Segreteria generale

1.7 - Segreteria generale (sic)

1.8 - Personale

1.9 - Personale (sic)

All'interno delle singole classi erano collocati i fascicoli, come nell'esempio seguente:

1.0 - Statuto sociale

1.00 - Denominazione dell'Ente, ecc.

1.00/1 - Denominazione sociale, ecc.

1.00/2 - Proposte di trasferimento della sede a Roma

1.01 - Statuto sociale: raccolta statuto e successive modifiche

1.01/1 - Statuto sociale: regolamenti interni

102 - Statuto sociale: studi e note per future modifiche

ecc.

Come si può vedere la descrizione era estremamente sommaria. Inoltre l'elemento descrittivo poteva riferirsi ad un singolo fascicolo o a più fascicoli che riportavano lo stesso titolo.

Esisteva però un sistema di cartellini intestati ai corrispondenti (ed organizzati alfabeticamente in uno schedario) su cui il personale dell'archivio riportava i dati essenziali della persona e registrava gli elementi essenziali di ogni singola lettera.

Era così possibile effettuare la ricerca di un documento tramite un duplice accesso: di tipo classificatorio (grazie al titolario) e di tipo alfabetico - individuale grazie a questo sistema di registrazione.

Nel 1980, al momento del trasloco degli atti "storici" dalla sede di corso Italia alla nuova sede di via Adamello, viene redatto un "Elenco dei fascicoli dell'archivio storico" (allegato 3).

Da una rapida opera di preschedatura di questa parte dell'archivio risultavano presenti anche 98 fascicoli successivi al 1980 (con estremi cronologici tra il 1981 e il 1982) e quindi non presenti nell'elenco, ma classificati.

Al termine dei lavori di prima schedatura la consistenza di questa parte si rivelava di 1.543 fascicoli.

Atti successivi a 1980 (1981 - 2000)

Gli atti successivi al 1980, o pervenuti al Centro dopo il 1980, versavano senza alcuna sistematicità raccolti in diversi contenitori (faldoni, scatole, scatolini, ecc.). Infatti nei primi anni '80 l'Ufficio archivio generale veniva soppresso e il sistema di riversamento automatico degli atti abolito. Da allora hanno trovato ospitalità nei locali del Centro di documentazione gli atti che i singoli uffici hanno deciso di versare, in alcuni casi anche documentazione antecedente il 1980.

Alcuni uffici non hanno più versato nulla e hanno creato archivi di settore con criteri propri e modalità di conservazione in magazzini esterni.

Con il lavoro di censimento sono state individuate e descritte 1.665 unità. Di queste, ben 767 (dopo i necessari accorpamenti il numero è stato ridotto a 743) rientravano nel periodo considerato "storico", cioè entro il 31.12.1980 .

Al carteggio erano da aggiungere le seguenti serie particolari

1. verbali del Consiglio direttivo (89 registri);

2. verbali della Direzione generale (47 registri);

3. ibri soci (841 volumi);

4. ascicoli personali dei Consoli (141 faldoni);

5. bilanci dell'anno finanziario (73 faldoni);

6. fascicoli del personale cessato (76 faldoni).

Questa documentazione era organizzata separatamente dal carteggio.

Già in fase di impostazione generale dell'intervento, sentito il parere della Soprintendenza archivistica per la Lombardia, si era formulata l'ipotesi di riunire tutta la documentazione conclusa sino al 31.12.1980, sia appartenente al cosiddetto "storico" sia quella rinvenuta durante il censimento, costituendo così l'Archivio storico del Touring Club Italiano (con cesura temporale al 1980).

Nel corso del lavoro di inventariazione si era inoltre già individuata la necessità di procedere alla revisione del sistema di classificazione riformulando la struttura gerarchica dei 9 titoli principali, spostando alcune classi da un titolo all'altro e semplificando le classi. Non poche delle 78 classi risultavano vuote o contenenti pochissime unità. Inoltre la documentazione relativa ai titoli 10 e 11 era stata ricondotta virtualmente all'originale classificazione (per il titolo 10, la classe 3.6, e per la 11 la classe 7.01).

Terminata l'inventariazione di tutte le unità "storiche" in una serie di incontri svoltisi con la Soprintendenza archivistica per la Lombardia nel mese di novembre 2003 si procedeva alla riformulazione del titolario che prevede l'organizzazione degli atti in 9 titoli.

1. Ente

2. Soci

3. Patrimonio

4. Amministrazione

5. Attività istituzionali

6. Pubblicazioni

7. Turismo

8. Turismo scolastico

9. Organizzazioni periferiche

Tale formulazione organizza in modo coerente gli atti del Touring Club Italiano e snellisce la struttura classificatoria precedente (vedi allegato 4).

Si è poi proceduto al riordino generale di tutti gli atti in base al nuovo Titolario. Al termine del carteggio, che ha una consistenza di 2.276 unità, hanno trovato posto le serie particolari.

La descrizione delle unità archivistiche è stata realizzata in maniera dettagliata desumendo dagli atti tutti gli elementi necessari.

Per tutte le unità sono stati riportati i seguenti elementi:

1. il titolo (originale o attribuito);

2. la data cronica (nella forma sintetica);

3. la descrizione (sunto del contenuto);

4. la definizione archivistica e supporto;

5. la classificazione (serie di appartenenza);

6. la segnatura definitiva;

7. la segnatura precedente l'intervento;

8. la vecchia classificazione;

9. le note.

Nelle note è stato riportato sempre la presenza di eventuali seguiti dei fascicoli dopo il 1980, note esplicative e l'esistenza di tipologie documentarie particolari contenute nei fascicoli (targhette, manifesti, quaderni, ecc. ).

A questa prima parte del lavoro è seguita la descrizione del fondo e delle sue partizioni. Infatti è solo nel contesto dell'archivio e della sua articolazione interna, della sua struttura, che trovano il loro pieno significato i documenti che lo compongono. Così come un archivio è qualcosa di più della semplice somma dei documenti di cui è costituito, così la descrizione archivistica non è e non può essere la semplice somma delle descrizioni delle parti componenti l'archivio, ma deve partire dalla descrizione dell'archivio nel suo insieme e dalle relazioni di questo con il soggetto che l'ha prodotto nel corso della sua attività, per poi illustrarne le articolazioni (sezioni, serie, sottoserie e altre eventuali partizioni).

L'opera è stata completata con la redazione degli indici (nomi di persona, luoghi, istituzioni).

Per quanto riguarda la descrizione archivistica, si è fatto riferimento, nel presente lavoro:

- alle "Norme per la pubblicazione degli inventari" (circolare del Ministero dell'interno n. 39/1966, Direzione generale degli archivi di Stato, Ufficio studi e pubblicazioni);

- alle norme presenti nella "Guida operativa alla descrizione archivistica. La descrizione inventariale" a cura di Roberto Grassi, Paolo Pozzi, Maurizio Savoja, edita dalla Regione Lombardia nel 2001;

- alla più recente normativa internazionale sugli standard descrittivi, in particolare alle ISAD (G): General International Standard Archival Description e alle ISAAR (CPF): International Standard Archival Authority Record for Corporate Bodies, Persons and Families.

I dati relativi alle partizioni e alle singole unità archivistiche sono stati immessi nell'applicativo Sesamo che è il programma più diffuso in Lombardia per il riordino ed inventariazione di archivi storici. Tale software è oggi messo a disposizione a titolo gratuito dalla Regione Lombardia che lo ha realizzato.

Storia archivistica: Presentazione dell'intervento

(testo di Roberto Ruozi)

Lo sviluppo del turismo in Italia è stato scandito dalle iniziative promosse dal Touring nel corso dei suoi centodieci anni, fra cui, ad esempio, le prime pubblicazioni di guide e carte stradali turistiche (1896), la progettazione, realizzazione ed installazione di cartelli segnaletici stradali in tutta Italia (1897), le prime mostre sul turismo (1906), la campagna per il rimboschimento e la conservazione dei pascoli (1909), l'istituzione a Milano della prima scuola alberghiera (1914), la fondazione a Milano dell'Istituto Sperimentale Stradale (1920), l'inaugurazione ai piedi della Marmolada dei primi campeggi (1922), la progettazione della prima autostrada nel mondo, la Milano - Laghi (1923), e così via fino ai nostri giorni.

Iniziative di rilevanza nazionale la cui progettazione e realizzazione è testimoniata da moltissimi documenti che sono in gran parte conservati nel Centro di Documentazione del TCI.

Tali documenti spiegano le ragioni delle scelte e strategie adottate per la realizzazione di progetti di grande rilevanza ed hanno quindi importanza tale da essere stati riconosciuti "di notevole interesse storico" dalla Sovrintendenza Archivistica per la Lombardia nel giugno 1977 e, come tali, sottoposti a tutela.

Non stupisce, quindi, che la consultazione di questo Archivio Storico venga richiesta frequentemente per ogni tipo di ricerca che presupponga un approfondimento di determinati temi turistici e geografici. La consultazione dell'Archivio Storico del Touring, solo in parte inventariato e talvolta di difficile accesso e spesso impraticabile, era purtroppo fino a ieri complesso.

Oggi, dopo oltre 30 mesi dalla prima presentazione del progetto, il lavoro di sistemazione e inventariazione dei documenti è terminato e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, all'ottimo lavoro degli archivisti della Cooperativa Archivistica e Bibliotecaria di Milano (Gabriele Locatelli e Maria Cristina Doneda coordinati da Paolo Pozzi) e all'impegno del nostro staff (sotto la guida di Leonardo Devoti prima e di Giovanna Rosselli poi) abbiamo dato spazio e ordine al patrimonio documentario del Sodalizio.

La consultazione ora è facile ed immediata grazie alla realizzazione di un data base realizzato con il programma Sesamo, software per la descrizione degli archivi storici, prodotto e distribuito dalla Regione Lombardia.

Un archivio storico è uno strumento che concorre fortemente alla costruzione di una identità storica condivisa da chi lo detiene e in questo caso lo strumento è ancor più significativo perché si tratta di un'associazione che ha coinvolto nelle sue vicende decine di milioni di italiani e che viene percepita dalla società come bene culturale.

La pubblicazione di questi inventari è dunque per noi fonte di orgoglio non solo in quanto abbiamo "fatto ordine in casa" ma perché siamo consapevoli di aver reso un servigio anche alla comunità culturale più generale.

Compilatori
Paolo Pozzi, Archivista
Gabriele Locatelli, Archivista
Cristina Doneda, Archivista

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NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).