Domande di sussidio (1871 agosto 6 - 1997 dicembre 31)
serie | livello: 3
Produttore fondo: Milano, Fondazione Arrigo Boito (1925 - 2003)
Consistenza: fascc. 145
Contenuto: Documenti riguardanti le domande di sussidio sottoposte alla Fondazione Arrigo Boito.
L'accoglimento o il respingimento di tali richieste era disciplinato dal Regolamento della Fondazione.
Il sussidio era concesso temporaneamente "fino al raggiungimento del 65° anno di età" (art. 2) o permanentemente a "coloro che pur avendo compiuto il 65° anno di età, per ragioni di famiglia comprovate" non potevano accedere alla Casa di Riposo per Musicisti (art. 3).
Colui che desiderava usufruire del sussidio era tenuto a sottoscrivere una domanda da inviare al Consiglio di Amministrazione della Casa di Riposo per Musicisti - Fondazione Giuseppe Verdi (art. 1) e ad allegare all'istanza "certificato di nascita, certificato di cittadinanza italiana, documenti comprovanti la carriera artistica, certificato di povertà e di incapacità a procurarsi i mezzi di sussistenza, certificato medico di sana costituzione, certificato di buona condotta, certificato penale di data recente, stato di famiglia" (art. 2).
Il Consiglio avrebbe potuto dispensare dalla richiesta dei suddetti documenti "quegli aspiranti al sussidio permanente che abbiano speciale notorietà nel campo artistico musicale" (art. 4).
La domanda di sussidio era quindi valutata dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione che, relativamente a ciascun richiedente, esaminava età, carriera, condizione familiare (art. 7), eventualmente sentito "il parere di persone estranee al Consiglio stesso" (art. 10).
I sussidi erano "corrisposti mensilmente in via anticipata dietro presentazione del certificato di vita per quelli non residenti a Milano, e per quelli residenti a Milano dietro presentazione di documenti atti al riconoscimento" (art. 9).
Il Consiglio, con delibera del 20 novembre 1928, sanciva che potevano beneficiare del sussidio "Maestri Compositori; Artisti di canto propriamente detti, esclusi i comprimari; Direttori d'orchestra; Maestri di cori; Professori d'orchestra". Il medesimo provvedimento, inoltre, stabiliva che non erano ammessi i musicisti non residenti in Italia e quelli di età inferiore ai sessanta anni "salvo casi eccezionali da valutarsi di volta in volta".
Una parte di documenti sono relativi alla richiesta di sussidio. Sono per lo più presenti documenti anagrafici e documenti comprovanti gli studi artistici, la professione, la carriera.
La domanda di sussidio frequentemente contiene un breve memoriale dell'attività di lavoro del richiedente e un elenco dei documenti allegati.
Per ciò che riguarda i documenti inerenti gli studi artistici, la professione, la carriera si tratta per lo più di diplomi, tessere di iscrizione ad associazioni di categoria, contratti stipulati con agenzie o con teatri, dichiarazioni, referenze, locandine, programmi, ritagli di giornali riportanti recensioni, fotografie. Sono talora presenti lettere di raccomandazione.
Talvolta, soprattutto nei primi anni di attività della Fondazione, la domanda di ammissione e i documenti allegati sono racchiusi in un'apposita cartellina sulla quale è elencato il contenuto.
Sono talora presenti annotazioni dalle quali si desume che alcuni documenti trasmessi per l'ammissione al sussidio sono stati resi dalla Fondazione su richiesta di chi li aveva precedentemente presentati.
È possibile reperire all'interno dei fascicoli anche delle domande di ammissione nella Casa di Riposo per Musicisti.
Una parte di documenti riguarda, invece, l'invio del sussidio (in tal caso il flusso documentale non è regolare e omogeneo per tutti i fascicoli). Sono generalmente presenti comunicazioni riguardanti l'accoglimento della domanda e l'invio di un sussidio annuale (eventualmente rinnovabile), certificati di vita, ricevute relative al ritiro del sussidio.
I documenti di alcuni fascicoli riportano timbro e numero del Protocollo Generale della Casa di Riposo per Musicisti.
Le carpette dei fascicoli possono riportare all'interno annotazioni diverse (note archivistiche, estratti di delibere del Consiglio di Amministrazione relative alla domanda di sussidio, note di contabilità eccetera).
I fascicoli sono disposti secondo il numero di protocollo (numero progressivo e anno) e dal 1987 secondo la data di presentazione riportata sulla carpetta del fascicolo.
Relativamente a ogni fascicolo, laddove presenti, sono stati riportati in descrizione i seguenti dati: nominativo del richiedente, eventuale nome d'arte, professione, data e luogo di nascita, data e luogo di morte.
Documenti relativi ai sussidiati della Fondazione Arrigo Boito sono anche reperibili tra i documenti della Fondazione Giuseppe Verdi:
- nel Protocollo di Beneficenza, sia nei fascicoli personali relativi ai richiedenti l'ammissione, sia nei fascicoli personali relativi agli ospiti
- nel Protocollo Generale nei fascicoli personali dei richiedenti sussidio alla Casa di Riposo per Musicisti.
Storia archivistica: I documenti sono stati reperiti in cinque contenitori diversi riportanti le seguenti note dorsali:
- "Fondazione A. Boito. Posizioni diverse: Domande di sussidio; Sussidiati a domicilio; Sussidiati ammessi; Sussidiati decessi. Uomini dalla A alla Z"
- "Fondazione A. Boito. Posizioni diverse: Domande di sussidio; Sussidiati a domicilio; Sussidiati ammessi; Sussidiati decessi. Uomini dalla I alla Z"
- "Fondazione A. Boito. Posizioni diverse: Domande di sussidio; Sussidiati a domicilio; Sussidiati ammessi; Sussidiati decessi. Donne"
- "Domande di sussidio respinte o inevase"
- "Sussidiati. Decessi".
I fascicoli, però, non erano costantemente distribuiti secondo i criteri desumibili dalle suddette diciture.
Altri fascicoli relativi alle domande di sussidio si trovavano disposti in ordine cronologico o frammisti ad altri documenti relativi ad altre serie archivistiche.
I fascicoli sono stati pertanto riordinati secondo il criterio originario: sino al 1986, secondo il numero di protocollo (numero progressivo e anno); dal 1987, l'anno a partire dal quale i fascicoli delle domande di sussidio non erano più registrati attraverso il protocollo, secondo la data di presentazione riportata sulla carpetta del fascicolo.
Generalmente il fascicolo era intestato a un solo richiedente, come riportato sulla carpetta relativamente all'esibente.
Alcuni fascicoli originariamente erano stati classificati "Sussidiati - Decessi".
Poiché alcuni sussidiati sono successivamente divenuti ospiti della Casa di Riposo per Musicisti, i relativi documenti erano in seguito inseriti (in parte o in toto) in un nuovo apposito fascicolo del Protocollo di Beneficenza della Casa. In tali casi, le carpette dei fascicoli dei sussidiati generalmente riportano sul recto note relative al prelievo di alcuni documenti e al loro inserimento nei fascicoli della Casa: erano pertanto annotate segnature archivistiche e data di delibera di ammissione del Consiglio di Amministrazione della Casa.
I documenti di alcuni fascicoli di richiedenti sussidio alla Fondazione erano stati successivamente estratti e inseriti in un nuovo apposito fascicolo dei richiedenti sussidio alla Casa di Riposo per Musicisti (Protocollo Generale).
Compilatori
Rocco Marzulli, archivista
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/complessi-archivistici/MIBA01EF6F/