Monastero dei Santi Angelo e Niccolò, olivetani (1428 - 1798)
Sede: Villanova Sillaro
Tipologia ente: ente e associazione della chiesa cattolica
Progetto: Archivio di Stato di Milano: Anagrafe degli archivi (guida on-line)
Il convento fu costruito dal Cardinale Angelo Sommariva per esaudire la volontà del fratello Niccolò. Doveva essere un convento capace di ospitare 10 monaci che celebrassero messe e uffici funebri per le anime dei Sommariva. La costruzione fu iniziata nel 1424 e tre anni dopo il monastero ancora incompiuto fu ceduto agli Olivetani in base ad un accordo del 21 dicembre 1427, con cui i monaci si impegnavano, in cambio del castello, della villa e delle relative pertinenze, a concludere i lavori, ad officiare la chiesa e ad esercitare la cura d'anime della popolazione. Il primo priore del convento fu Francesco da Piacenza, il quale completò l'edificazione della chiesa avvalendosi dell'opera di due architetti villanovesi, Ambrogio e Giovanni Fugazza, che la ultimarono nel 1480.
Nel 1426 vi fu unito l'ospedale di San Biagio ma gli olivetani vi rimasero fino al 1456 preferendo la sede di Villanova.
I lavori del convento invece si protrassero fin oltre il 1500. L'importante complesso monastico venne consacrato dal vescovo di Lodi Carlo Pallavicino il 29 aprile 1496. A Villanova gli Olivetani, a partire dalla seconda metà del XV secolo, crearono un vero centro di potere, civile e religioso. Da un lato esercitavano la cura d'anime della popolazione, dall'altro nel 1488 avevano acquistato dai fratelli Rho il feudo di Villanova e pertanto godevano anche della giurisdizione temporale.
Nel 1516 le incursioni belliche costrinsero i frati ad abbandonare Villanova e a rifugiarsi nel convento confratello di Piacenza.
Nel Seicento la popolazione del convento si era ridotta a meno di venti religiosi e sette laici. Tra il 1731 e il 1739 l'abate Pio Maria Bassi incaricò l'architetto Tomaso Bovio di Lodi di restaurare la chiesa e i fratelli Piergiorgio e Michele Sartorio di ampliare e ristrutturare il convento. Ma per scarsità di fondi il grandioso progetto rimase incompiuto: fu terminato solo il palazzo dell'abate. Il monastero fu soppresso durante la repubblica Cisalpina.
Bibliografia
- Diocesi di Lodi, 245 = Diocesi di Lodi, a cura di A. Caprioli, A. Rimoldi, L. Vaccaro, Editrice La Scuola, Brescia, 1989.
Compilatori
prima redazione: Stocchi Natalia, archivista (1999)
revisione: Santoro Carmela, archivista di Stato (2007)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB00064B/