Legato Francesco Raschi (1866 - 1897)

Sede: Moltrasio

Tipologia ente: ente di assistenza e beneficenza

Progetto: Comune di Moltrasio

Il Legato Raschi viene istituito a Moltrasio a seguito di una disposizione contenuta nel testamento di Francesco Raschi del 6 aprile 1866, redatto ventun giorni prima della sua morte avvenuta il 27 aprile.
Nell'archivio (1) è conservato un estratto dell'atto testamentario da cui è possibile ricostruire la natura e l'organizzazione della causa pia.
In particolare si rileva che il testatore lascia "a titolo di legato al Comune di Moltrasio italiane cinquanta mila lire, i cui redditi dovranno essere convertiti in perpetuo sussidio dei poveri più bisognosi del Comune ivi domiciliati".
L'amministrazione del Legato è demandata alla Giunta comunale che, nel mese di novembre di ogni anno "farà l'elenco dei poveri più bisognosi da sussidiarsi nel corso dell'inverno con elemosina a domicilio, sentito anche il voto del Parroco e del Medico Condotto del comune, onde così promuovere la miglior distribuzione dei frutti del capitale i quali saranno annualmente distribuiti nella totalità senza riserva". Le disposizioni prevedono inoltre che l'incarico al curato pro - tempore di Moltrasio "delle mansioni di Cassiere e di distributore dell'Elemosina del legato ... disposto a favore dei poveri di quel Comune". Più precisamente "in primavera sarà obbligato il signor Curato di presentare alla Giunta Comunale l'elenco dei poveri sussidiati nel decorso dell'anno e delle elemosine distribuite per l'approvazione del Consiglio, ben inteso che nella categoria dei poveri da sussidiarsi in questo legato non son compresi quelli che tiene obbligo il Comune di sussidiare a proprio carico".
Sempre nel testamento viene posto l'obbligo alla Giunta comunale di presentare ogni anno al suo figliastro Giovanni Raschi "il conto della sua gestione coll'elenco dei poveri sussidiati e delle somme distribuite per la sua approvazione e nel caso che lo stesso venisse a morire conferisco al medesimo la facoltà di nominare un altro rappresentante del suddetto mio legato".
Francesco Raschi proibisce espressamente che siano destinati "per qualsiasi causa o titolo né in tutto, né in parte detto capitale ed i relativi frutti ad uno scopo diverso di quello da me stabilito".
Possono essere assistiti, oltre ai nullatenenti, anche "tutti i poveri del Comune che non possiedono maggior censo di quindici scudi d'estimo". Essi "saranno ammessi al beneficio del mio legato egualmente alli non possidenti, quando siano dei più bisognosi e meritevoli".
Condizione per l'accettazione del legato è "l'obbligo del Comune di Moltrasio e della detta Giunta comunale di collocare una lapide della lunghezza di oncie venti per quindici di larghezza di marmo nero colle lettere intagliate e dorate incassata a fil di muro al lato destro della porta principale d'entrata della Chiesa parrocchiale di Moltrasio, all'altezza del suolo di circa braccia tre e once nove, colla seguente iscrizione: 'A Francesco Raschi Morto il [27 Aprile 1866] d'anni 72 che legò al Comune di Moltrasio, sua patria, italiane lire 50.000, assegnandone l'annua rendita ai poveri e più degni quivi domiciliati. Il Comune in segno di gratitudine e ad imitabile esempio questa lapide pose '. Il Comune deve conservare la lapide, sostenendone le spese di manutenzione.
Nel periodo dal 1883 al 1893 il Legato risulta essere amministrato da una Commissione amministratrice composta dal sindaco, dagli assessori (presenti alle sedute in numero da due a quattro), dal parroco, che per disposizione testamentaria riveste il ruolo di cassiere del Legato, e dal medico condotto. Alle sedute della Commissione partecipa anche un segretario.
Il Legato eroga sussidi ordinari, straordinari e per il servizio sanitario a favore dei poveri. Intorno agli anni 1887 - 1889, liquida anche i conti presentati da istituti ospedalieri e di ricovero a carico di persone bisognose residenti nel comune, sostituendosi al Municipio in questo compito.
La parte attiva del bilancio è costituita essenzialmente da interessi attivi derivanti da mutui concessi al Municipio di Como, da titoli di Stato e da un libretto aperto presso la Cassa di Risparmio.
Con decreto di Umberto I, re d'Italia, dato in Monza 19 ottobre 1897, i Legati Raschi e Currie vengono eretti in ente morale e concentrati nella Congregazione di carità di Moltrasio. Per alcuni anni il nuovo ente costituito porta il nome di "Congregazione di carità e legati Raschi e Currie" o, in alternativa, quella di "Congregazione di carità e legati pii annessi". La gestione del Legato, seppure effettuata dalla Congregazione, rimane a lungo di fatto autonoma.
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Note
1.Cfr. unità 364, cart. 1, fasc. 1.

Compilatori
Quartieri Domenico, Archivista