Congregazione di carità di Moltrasio (1862 - 1937)
Sede: Moltrasio
Tipologia ente: ente di assistenza e beneficenza
Progetto: Comune di Moltrasio
Per le informazioni essenziali di carattere istituzionale sulla congregazione di carità si veda il profilo generale accessibile da questa scheda (link Collegamenti).
Con l'istituzione delle congregazioni di carità, il Pio luogo elemosiniere di Moltrasio (1) viene affidato in amministrazione alla Congregazione, come si evince in particolare dal "Regolamento disciplinare" e dal "Regolamento organico" emanati dalla Congregazione per la "Causa pia dell'elemosina" (2).
Dalla lettura congiunta di questi due documenti è possibile rilevare che scopo della causa pia è "la distribuzione di un chilo di pane per ogni testa a tutte le famiglie di Moltrasio nel giorno del Venerdì Santo d'ogni anno", ed il concorso "a formar parte della congrua parrocchiale, col rilascio al Parroco di una porzione di detti stabili, e ciò a norma della consuetudine fin qui seguita". L'Ente si amministra attraverso gli organi previsti dalla legge vigente, nominando gli impiegati necessari per l'attività amministrativa. La direzione degli "affari più importanti", l'applicazione dei regolamenti, delle disposizioni e delle deliberazioni è affidata al presidente che firma, unitamente al segretario, anche i mandati di pagamento. Le mansioni di tesoriere sono svolte da un membro della Congregazione che non è tenuto a fornire alcuna cauzione. Le riunioni della Congregazione si tengono su invito del presidente e le delibere sono considerate valide se presente "la metà dei membri e se questi sono almeno in numero di tre". Per la distribuzione del pane vengono approntati specifici elenchi su indicazione dell'autorità comunale, riportanti i nomi degli iscritti nei ruoli della popolazione. La distribuzione viene fatta nel locale comunale della Congregazione, in concorso con la Giunta municipale.
Il patrimonio della Congregazione vede un nuovo forte incremento alla fine del secolo XIX grazie alle eredità di Paolo Donegana e del conte Giovanni Battista Lucini Passalacqua (3).
Con richiesta del 25 aprile 1897 e, a seguito delle nuove disposizioni contenute nella legge 17 luglio 1890 n. 6972, e nel successivo regolamento del 5 febbraio 1891 n. 99, la Congregazione di carità chiede l'erezione in ente morale ed il concentramento dei legati Raschi e Currie e della donazione Besana, sino ad allora gestiti autonomamente, che viene concessa con decreto reale di Umberto I, dato in Monza il 19 ottobre 1897 (4).
A seguito dell'accentramento del legato Raschi nella gestione unitaria della Congregazione, in forza di una specifica clausola prevista dal testatore, vengono chiamati a far parte della Congregazione, limitatamente all'amministrazione del legato, il patrono del legato stesso ed il parroco pro tempore di Moltrasio (5).
Tale particolare gestione viene prevista anche nel nuovo statuto organico che l'Ente appronta a seguito della circolare del Ministero dell'Interno, n. 25273-9 del 4 luglio 1907. L'archivio ne conserva una copia con correzioni manoscritte, ma priva degli estremi di approvazione.
Risulta invece correttamente firmato ed approvato dal Prefetto di Como il 9 dicembre 1908, il "Regolamento speciale pel segretario e pel messo della Congregazione di carità di Moltrasio", adottato dal Consiglio di amministrazione il 30 novembre dello stesso anno.
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Note
1. La dizione di Pio luogo elemosiniere permane anche dopo l'entrata in funzione della Congregazione di carità come entità amministrata dalla stessa e sino al 1884. Dal 1885, sugli atti contabili, compare invece la dizione "Resoconto morale della Congregazione di carità di Moltrasio sulla gestione finanziaria 1885 del Pio luogo elemosiniere". Dal 1892, sempre gli atti contabili, riportano una dizione ibrida di "Congregazione elemosiniera" o "Istituto elemosiniero". In alcuni casi permane la forma Pio luogo elemosiniere. Solo dopo la concentrazione dei legati Raschi e Currie, avvenuta il 19 ottobre 1897, sulla documentazione contabile e su alcuni atti ufficiali la denominazione utilizzata è quella di "Congregazione di carità e legati Raschi e Currie" o, in alternativa, quella di "Congregazione di carità e legati pii annessi".
2. Cfr. unità 3 (cart .1, fasc. 3).
3. Cfr. unità 4 (cart .1, fasc.4) e unità 6 (cart. 1, fasc.6).
5. Cfr. unità 5 (cart .1, fasc.5) e unità 8 (cart .1, fasc.8).
Bibliografia
- Antoniella 1979
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB000E7B/