Asilo infantile di San Fedele Intelvi (1899 - [1948])
Sede: San Fedele Intelvi
Tipologia ente: ente di assistenza e beneficenza
Condizione giuridica: pubblico
Progetto: Comunità Montana del Lario intelvese: Le carte delle comunità tra il Lario ed il Ceresio
L'Asilo infantile di San Fedele Intelvi sorge nel 1899 per iniziativa dell'allora sindaco Pasquale Bernasconi, "... con un patrimonio iniziale di lire 5.000 costituito con sottoscrizioni private e col ricavo di recite e feste di beneficenza e che in seguito venne aumentato con sagge economie e con ulteriori offerte di privati". L'archivio conserva il "Libro d'oro" dei benefattori che data dal 1889.
A seguito delle richieste avanzate durante il regime fascista di erezione di un monumento alla memoria dei caduti della prima guerra mondiale, il Comitato Pro caduti in guerra, nella seduta del 12 marzo 1920, delibera di sostituire tale erezione con la "fondazione e la costruzione di un asilo infantile dedicato ai Caduti". A questo scopo il Comune nel 1923 fa erigere un fabbricato che, al piano terreno, ospita i locali "ceduti in godimento perpetuo gratuito all'amministrazione dell'asilo infantile".
Il primo statuto dell'Asilo porta la data del 30 giugno 1939. All'art. 2 viene definito lo scopo dell'opera pia che consiste "... nell'accogliere e custodire gratuitamente nei giorni feriali i bambini poveri di ambo i sessi del Comune di San Fedele, dell'età dai tre ai sei anni e di provvedere alla loro educazione fisica, morale ed intellettuale, nei limiti consentiti dalla loro tenera età. Rimanendo posti disponibili, dopo l'ammissione dei poveri, possono essere ammessi, verso il pagamento di una retta da stabilirsi dal Consiglio d'amministrazione, anche bambini non poveri".
Ai bambini dell'asilo viene somministrata, quando i mezzi economici lo consentono, anche la refezione quotidiana, ai sensi dell'articolo 5.
L'Asilo è amministrato da un Consiglio composto da cinque membri compreso il Presidente: tre membri nominati dal Podestà, uno dal locale Fascio di combattimento ed uno dall'ente comunale di assistenza. Al Prefetto spetta l'elezione del Presidente nell'ambito del Consiglio.
L'Asilo dispone anche di un'Assemblea generale costituita dai soci temporanei, che si obbligano a pagare annualmente la somma di lire 5 per un periodo di cinque anni, e dai soci perpetui rappresentati da coloro che versano, una volta tanto, una somma non inferiore a lire cento. Compito particolare dell'assemblea è deliberare sui conti consuntivi, sulle modifiche statutarie e sulla radiazione dei soci.
Poco prima della caduta del regime fascista, il 14 aprile 1945, viene approvata dal Consiglio una modifica allo statuto che viene trasmessa al "Duce della Repubblica sociale italiana" con la richiesta di erezione in ente morale dell'asilo del 19 aprile. Naturalmente senza seguito, la proposta viene riformulata subito dopo la Liberazione il 1 luglio dello stesso anno, ma anche questa non sortisce esito.
La documentazione relativa all'Asilo si interrompe a partire dal 1948 non lasciando quindi intuire le successive evoluzioni istituzionali.
Compilatori
Quartieri Domenico, Archivista
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB000F6F/