Consorzio irriguo seriola Vecchia (sec. XIV -)
Sede: Chiari
Tipologia ente: ente funzionale territoriale
Condizione giuridica: pubblico
Progetto: Fondazione Biblioteca Morcelli - Pinacoteca Repossi: seriole di Chiari
La seriola Vecchia è il primo in ordine di tempo e per portata d'acqua tra i canali derivati in sponda sinistra dal fiume Oglio (1). Da questo derivò probabilmente il suo nome.
Poiché le pretese origini etrusche e romane del canale non sono ancora state dimostrate e i documenti anteriori al 1272 furono distrutti insieme a quelli del comune di Chiari dai guelfi vittoriosi sui ghibellini in occasione della battaglia della Marochina, la storia documentata della seriola Vecchia inizia con un atto di diffida verso gli scavatori della seriola Fusia rogato dal notaio Benvenutus de Bartolameis di Chiari il 29 aprile 1347 (2).
Nel 1422 Filippo Maria Visconti duca di Milano approvava con un suo rescritto le provvigioni dell'universitas della roggia, dando così la conferma al diritto a trarre acqua dall'Oglio che gli statuti bresciani del 1281 avevano assicurato a ogni cittadino.
L'amministrazione del canale, fino allo scorcio del Settecento fu tenuta dal Comune di Chiari sotto la direzione dei sindaci dell'università.
I rapporti tra Comune e università vennero regolati dalla "Transactio hominum Universitatis Seriolae Veteris de Claris cum communi dictae Terrae" del 26 febbraio 1461 (3).
In forza di tale transazione, per ovviare alla cattiva amministrazione a quel momento praticata, si stabiliva di assegnare gli utili dei mulini e delle ruote costruiti lungo il corso del vaso alla comunità stessa che si obbligava ad assumere le spese di manutenzione e di contenzioso, restando la proprietà e il dominio di quelli all'università. Nei capitoli contenuti nella transazione si legge che l'università eleggeva ogni quattro anni quattro sindaci (due cittadini e due anziani) incaricati di gestire la manutenzione del vaso a spese del comune (mentre in passato erano pagati dall'università); che il comune si impegnava a dare 800 lavoratori ai sindaci per le curagioni al vaso in occasione della Pasqua; che al comune spettavano le spese per la manutenzione e per il contenzioso; che il comune pagava i campari delle chiaviche di Palazzolo, Villatico e Marengo "per alzarle e bassarle secondo lo consueto".
Il dettato della transazione venne rispettato fino alla fine del 1700. Infatti nel verbale di vicinia 4 glaciale
Sopraggiunti i moti del 1797 e temendosi "lo sperpero dei beni comunali", i compartecipi o proprietari della seriola crearono una deputazione composta di membri scelti fra i compartecipi assistiti da un cancelliere (5).
L'ente nel Settecento era amministrato da una assemblea dei compartecipi o vicinia e da una reggenza di quattro sindaci, quest'ultima divenuta agli inizi dell'Ottocento consiglio speciale formato da tre sindaci e dai consiglieri.
Nel corso dell'Ottocento l'assemblea dei compartecipi e la deputazione (probabile evoluzione del consiglio speciale) si avvalevano nell'esplicazione delle proprie funzioni di un cancelliere, un cassiere, un esattore e di un certo numero di campari, custodi delle bocche ed "anziani", questi ultimi destinati in particolare alla diretta materiale sorveglianza del vaso e delle bocche.
Nella prima metà del Novecento la Seriola vecchia si trasforma in consorzio: nella seduta del 17 febbraio 1929, essa assumeva infatti la denominazione "Consorzio della Seriola vecchia di Chiari" dandosi un nuovo statuto (6).
Organi del consorzio erano l'assemblea dei consortisti, la deputazione del consorzio, il segretario cancelliere e gli altri agenti del consorzio. Il consorzio era amministrato e rappresentato da una deputazione composta di cinque membri nominati dalle assemblee e scelti fra gli utenti consortisti che nomina al suo interno presidente e vice presidente. Alla deputazione spettava la gestione generale del consorzio, l'esecuzione delle opere di manutenzione del vaso, degli espurghi e l'ispezione delle opere eseguite; la compilazione dei preventivi e consuntivi da presentare all'assemblea; la determinazione e l'applicazione delle taglie, la preparazione dei ruoli delle tasse ed oneri del Consorzio da passare all'esattore; ancora, la regolare tenuta degli atti in corso, di quelli in archivio, l'aggiornamento delle volture, la gestione del personale impiegato e salariato (segretario cancelliere, esattore, guardie e campari). L'assemblea dei consortisti, presieduta dal presidente della Deputazione, deliberava su tutto quanto riguardava gli interessi del consorzio eccedenti dalle attribuzioni della ceputazione; approvava i conti, nominava i deputati e i revisori dei conti. Le deliberazioni erano prese a maggioranza di voti assegnati a ciascun consortista in base alla quantità d'acqua goduta.
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Note
1. L'alta pianura asciutta bresciana é irrigata dalle acque discorrenti dalle rogge dette Vecchia, Nuova, Trenzana, Bajona, Fusia, Rudiana, Castellana, Vescovada, Molina, Castrina, che derivano dalla sponda sinistra dell'Oglio. La loro realizzazione (insieme con quella di altre sette che, derivate dalla sponda destra, irrigano il territorio bergamasco) si può collocare tra il XIII e il XVI secolo.
Il percorso della seriola Vecchia è relativamente breve. La bocca di presa, originariamente posta nel territorio di Paratico, attualmente si trova qualche centinaio di metri a valle della diga dell'Italcementi di Palazzolo. Dopo aver attraversato i territori di Palazzolo e di Pontoglio, al partitore di Bosco Levato il canale cede circa la metà della sua acqua per dar vita alla seriola Nuova. Dopo il Bosco Levato si staccano a destra i dugali Albarello e Gazo. Prima dei Tre Ponti si staccano a sinistra il grande dugale Lisonzo, a destra i dugali San Bernardo, Baioncello Muradello e San Fermo. Dopo la frazione di San Bernardino il vaso, un tempo, azionava una segheria, nel luogo dove ancor oggi sorge il cotonificio Niggeler e Kupfer. Al binadore degli antichissimi mulini di borgo Villatico si stacca a destra il Baioncello di Castrezzato che muoveva i mulini e un oleificio. Il ramo di mattina dava vita a due filande e a un maglio, poi si divideva in cinque dugali: Lumetti, San Gervasio, Via nuova, Via morta, Ingarzano i quali a loro volta, lungo il tragitto, si suddividono in altri tredici dugali. In Luigi Moletta, Il fiume Oglio nella storia, Fausto Sardini Editore e stampatore, Bornato, 1976, p. 38. Per un approfondimento storico si veda anche Giuliano Gritti, Sviluppo agricolo e uso delle acque. Fontanili, rogge, consorzi di irrigazione per nuove tecniche di produzione, in Atlante della bassa. 1. Uomini, vicende, paesi dall'Oglio al Mella, Grafo Edizioni, Brescia, 1984, pp. 207- 225.
2. In Archivio storico del Consorzio irriguo Seriola vecchia di Chiari (da questo momento ASSV), unità n. 3.
3. In ASSV, unità 3 "Libro A - Fondamenti della Seriola Vedra di Chiari terminano l'anno 1500", cc. 56-60.
4. In ASSV, unità 7, "Libro parti della Seriola Vecchia", vicinia del 4 glaciale
5. Sulla fine del XVIII secolo, dopo circa trecent'anni di gestione pubblica della Vetra, il governo della Repubblica Cisalpina con decreto 10 marzo 1798 emesso dalla amministrazione centrale del dipartimento del Mella decretava la restituzione all'Università della Seriola vecchia dei mulini e opifici affidata al Comune con la transazione del 26 febbraio 1461 esonerandolo dai pesi allora assunti. In L. Moletta, Il fiume Oglio nella storia..., cit., p. 53.
6. In ASSV, unità 1, "Statuto approvato nell'assemblea del 17 febbraio 1929".
Bibliografia
- Barcella, Barcella 1930 = C. Barcella, S. Barcella, Memorie per le Roggie Vecchia e Nuova di Chiari, Brescia, La Poligrafica, 1930. pp. 1-36
- Gritti 1984 = G. Gritti, Sviluppo agricolo e uso delle acque. Fontanili, rogge, consorzi di irrigazione per nuove tecniche di produzione, in Atlante della bassa 1. Uomini, vicende, paesi dall'Oglio al Mella, Grafo Edizioni, Brescia, 1984, pp. 207- 225
- Moletta 1976 = L. Moletta, Il fiume Oglio nella storia, Bornato, Fausto Sardini Editore e stampatore, 1976
- Note riguardanti l'Archivio
- Rivetti 1995 = L. Rivetti, Briciole di storia patria, 2 voll., Chiari, L'Angelo, 1995
- Rota 1893 = G.B. Rota, Storia di Chiari, Bornato, Sardini Editrice, 1893 (1° edizione 1872)
Compilatori
Cazzoli Sara, Archivista
Piroli Debora, Archivista
Gallotti Roberta, Archivista
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB000FF6/