Torriani & C. spa (1902 - 2005)
Altre denominazioni:
Torriani & C., Successori a Natale Brusa (1902 - 1932)
Torriani & C. sa (1932 - 1945)
Sede: Cologno Monzese
Tipologia ente: ente economico/impresa
Progetto: Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori: archivio Legatoria Torriani
La Torriani e C. Spa è stato il maggiore stabilimento italiano di legatoria e nel corso degli oltre cento anni di attività (dal 1902 al 2005) ha curato la realizzazione di larga parte della produzione libraria del novecento italiano. Insediatosi prima a Milano e trasferitosi a Cologno Monzese nel 1960, in un impianto di nuova e moderna concezione arrivò a occupare quasi cinquecento addetti negli anni settanta.
Con atto notarile del 6 marzo 1902 si costituisce la società in nome collettivo Torriani & C., Successori a Natale Brusa, per iniziativa di Beniamino Ajelli, Pietro Macchi e Arturo Torriani. La ragione sociale e il fatto che le date di assunzione di parte del personale risalgono in alcuni casi fino al 1891, sono i soli elementi finora rinvenuti che documentano la nascita della Torriani attraverso il rilievo di un'attività già avviata.
Lo società, con sede amministrativa a Milano in via Bossi 4 e con stabilimento a Milano in via Copernico 8, ha per oggetto "l'esercizio dell'industria della legatoria di libri e lavori affini". Il capitale sociale iniziale è di L. 20.000, e l'impresa è gestita direttamente dai tre soci fondatori.
Tra i prodotti trattati in quel momento vi sono almanacchi, cartelli, réclame impresse e a rilievo. Alla metà del 1914 la società trasferisce la propria sede a Milano in via Pasquale Sottocorno 52, dove sono state riunite stabilimento e amministrazione. Nel 1919 il capitale viene portato da L. 20.000 a L. 30.000, diviso in parti uguali tra i soci.
Nel marzo del 1925 la Torriani & C. rileva la "Legatoria Sociale" di Luigi Brunelli, con sede a Milano in via Mameli 13 e attiva dal 1900. L'azienda e tutti i macchinari, accessori, impianti, mobili e attrezzi vengono acquistati per la somma di L. 120.000. Tutto il personale passa alla Torriani. Nel giugno dello stesso anno la Torriani dichiara alla Camera di commercio di disporre di ca. 120 operai e di una forza motrice di 15 H.P., nelle due sedi di via Sottocorno 52 e di via Mameli 13.
Con atto notarile del 30 dicembre 1932, la Società in nome collettivo Torriani & C. si trasforma in società anonima, la Torriani & C. SA, con sede in via Pasquale Sottocorno 52. Tale atto stabilisce contestualmente che la società assorbe le competenze in materia di commercio di oggetti di cancelleria della A. Torriani (costituita anch'essa nel 1902 dagli stessi tre soci della Torriani & C.) che a sua volta conserva l'esercizio delle rappresentanze. La Torriani & C. SA dispone inizialmente di un capitale sociale di L. 30.000. La società è amministrata da un Consiglio composto da cinque membri che nomina un presidente, un vicepresidente e un segretario. La gestione della società è controllata da un Collegio di tre sindaci effettivi e due supplementari. Le assemblee degli azionisti sono presiedute dal presidente del Consiglio o da altra persona designata dal Consiglio. In questi anni Angelo Ponti, che ha sposato Virginia Ajelli, figlia di uno dei fondatori della società, inizia la sua attività nell'impresa.
Nell'assemblea del 10 novembre 1933 il capitale sociale viene aumentato da L. 450.000 a L. 900.000, il consiglio viene portato a 6 membri e Giovanni Vaccari viene nominato consigliere.
Nel maggio 1934 Alfredo Macchi entra nel consiglio a seguito della scomparsa del padre Pietro, socio fondatore dell'impresa.
Con atto di compravendita del 2 marzo 1938 la Torriani & C. SA acquista lo stabile di via Sottocorno 50.
Nel giugno del 1943 Arturo Torriani rinuncia alla carica di consigliere delegato, ed al suo posto viene nominato il figlio Enrico.
Nell'agosto del 1943 la società sfolla trenta macchine a Varese e altre dieci a Robecco sul Naviglio, in un magazzino dello Stabilimento Gloria sito in strada per Abbiategrasso 10. Durante l'incursione aerea del 28 novembre 1944, però, il magazzino di Robecco sul Naviglio è bombardato: sono così distrutte le dieci macchine, tre motori elettrici più carte, cartoncini, filati, fogli di oro, cartoni, ingredienti diversi.
A seguito della scomparsa del presidente Arturo Torriani, in sua sostituzione viene nominato dal consiglio l'avvocato Carlo Speroni (sposato con Laura Macchi), che accetta temporaneamente, "in attesa che un miglior orientamento del consiglio consenta la designazione d'altra persona". Entra a far parte del consiglio Giuseppe Lolli.
Con scrittura privata del 4 maggio 1944 si costituisce un consorzio direttivo di controllo e di coordinamento della Torriani & C. Società Anonima e di due società in accomandita semplice, la A. Torriani di Enrico Torriani & C. e la Carteca di Giovanni Vaccari & C.
Le finalità del Consorzio, come riportato all'art. 1 dell'atto di costituzione, sono: "ovviare i pericoli di dannosi mutamenti nell'indirizzo industriale, commerciale ed amministrativo delle tre aziende, di evitarne dannose interferenze, di regolare i rapporti, anche con scambi di merci e beni, e le rispettive attività nell'ambito degli scopi loro attribuiti"; "disporre e far eseguire tutte quelle più ampie provvidenze intese a raggiungere una perfetta fusione delle attività aziendali allo scopo di unificarle quali manifestazioni di un unico organismo economico e finanziario".
A capo del Consorzio è posto un Comitato esecutivo di sette membri, dei quali sei nominati dai consorziati (due per ciascuna società). Il settimo membro, il presidente, è eletto dai sei rappresentanti delle aziende.
L'esistenza del Consorzio è attestata sino al 15 novembre 1961.
Nel giugno del 1944 Enrico Torriani rinuncia alla carica di consigliere delegato perché ha nel frattempo assunto quella di socio accomandatario nella A. Torriani di Enrico Torriani & C.
Per effetto del decreto ministeriale 13 settembre 1944 della Repubblica Sociale Italiana, la Torriani & C. SA è socializzata in quanto partecipe della Federazione Industriali Arti Grafiche. La società, pertanto, elabora un nuovo statuto, datato 28 dicembre 1944, che prevede, fra l'altro, che: il capitale sociale sia di L. 1.200.000 (art. V); all'assemblea hanno diritto a intervenire i soci e i rappresentanti dei lavoratori, quattro per gli operai, due per gli impiegati tecnici e due per gli impiegati amministrativi (art. VII); hanno diritto di voto i soci e i rappresentanti dei lavoratori (art. VIII); la società è amministrata da un Consiglio di gestione composto da sei membri nominati dall'assemblea, dei quali tre scelti tra i soci e tre scelti tra i lavoratori (un operaio, un tecnico, un amministrativo) (art. XIV); il Consiglio di gestione è presieduto dal capo dell'impresa. Il Consiglio nomina un segretario (art. XVII); la gestione della società è controllata da un Collegio composto da un presidente e due sindaci effettivi e due supplenti, dei quali, un effettivo e un supplente, eletto tra i lavoratori (art. XXI). In ogni caso nell'assemblea del febbraio del 1945 Angelo Ponti viene approvato per acclamazione capo dell'impresa.
Dopo la Liberazione, poiché il decreto legislativo luogotenenziale 5 ottobre 1944, n. 249, del Regno d'Italia dichiara privi di efficacia giuridica tutti i provvedimenti legislativi, le norme regolamentari e gli atti di governo adottati dalla Repubblica Sociale Italiana, l'assemblea della società del 20 luglio 1945 delibera di approvare il nuovo statuto per il quale, tra l'altro, si stabilisce che: la società assume la denominazione di Torriani & C. Società per Azioni (art. 1); il capitale sociale è di l. 1.200.000 (art. 5) e nell'agosto successivo Giuseppe Lolli è nominato presidente.
Nel 1947 il capitale è portato a L. 6.000.000
Tra la fine degli anni '40 e l'inizio degli anni '50, la società acquista nove macchine attraverso i finanziamenti dell'ERP (Programma di Ricostruzione Economica Europea, meglio noto come piano Marshall). Dal 1954 Alfredo Macchi diventa vicepresidente mentre consiglieri delegati sono Giuseppe Lolli e Angelo Ponti. Nel 1957 entra nel consiglio anche Antonio Mariano (sposato con Palma Macchi); Carlo Speroni sostituisce Alfredo Macchi alla Vicepresidenza.
Nel 1955 il capitale cresce da 48 a 96 milioni di lire, per salire nuovamente a 192 milioni nel 1958 ed essere poi portato a 384 milioni nel 1962. Nel 1959 viene emesso un prestito obbligazionario per 150 milioni di lire per "finanziare i lavori necessari alla costruzione del nuovo stabilimento sociale". Un secondo prestito viene emesso nel 1963 per 160 milioni.
La scelta di trasferire la sede produttiva in una nuova collocazione si inquadra con la necessita accrescere dimensioni e capacità produttiva e con le difficoltà di acquisire nuove spazi nella sede Milanese di via Sottocorno. Da qui la scelta di costruire ex novo un moderno stabilimento in un'area allora ancora periferica e relativamente poco urbanizzata quale quella di Cologno Monzese. Il nuovo impianto occupa un'area di 45.000 mq di cui oltre 20.000 coperti, e rappresenta un esempio di forte innovazione in un settore di antica tradizione quale quello della legatoria. Il numero di addetti raggiunge il suo apice attestandosi in questi anni intorno alle 500 unità, fra i diversi reparti di legatoria, cucitoria, doratura, ufficio tecnico, amministrazione e magazzino.
Il salto tecnologico e organizzativo è evidente, con un notevole ampliamento del parco macchine, con l'introduzione di nuovi meccanismi di automazione, e rappresenta un modello di legatoria industriale estremamente avanzato per il periodo. L'impresa ha raggiunto la fase di massima espansione e costituisce il fornitore di riferimento per una larghissima parte dell'editoria italiana, che a Milano ha peraltro la sua massima concentrazione. A titolo indicativo si può ricordare che solo nel periodo tra la metà degli anni Cinquanta e il 1993 le commesse (e cioè la messa in lavorazione di migliaia di copie di una singola opera pubblicata) realizzate dalla Torriani sono oltre 32.000.
Nel 1960 l'assemblea generale delibera quindi il cambiamento di sede dello stabilimento, spostandola a Cologno Monzese in via Roma 85 - 89, mentre viene ceduta la sede di via Sottocorno a Milano.
Con atto notarile del 27 settembre 1963 le società Torriani Cancelleria SpA di Milano e Legatoria Torriani SpA di Roma sono fuse, mediante incorporazione, nella Torriani & C. SpA, con effetto dal 31 marzo 1963. Il capitale della Torriani e C sale a 492 milioni di lire, con sostituzione alla pari delle azioni delle società incorporate con quelle delle società incorporate. Tutto il patrimonio attivo e passivo, diritti e obblighi passa alla Torriani e C. spa.
Le due attività di legatoria e cancelleria che fin dall'inizio avevano avuto un percorso parallelo anche se a volte formalmente affidato a società differenti, si separano in modo definitivo nel 1970. Infatti pochi anni dopo la fusione, la separazione viene sancita attraverso un accordo che la Torriani & C. nella persona del presidente Giuseppe Lolli, e la (nuova) società Torriani Cancelleria Spa (sede in Milano via Baschenis 6 e un capitale di 80 milioni) rappresentata da Angelo Ponti quale amministratore unico stipulano per concentrare il commercio di articoli di cancelleria" nella Torriani Cancelleria, allo scopo di assicurare una più economica gestione nell'ambito di una organizzazione specializzata in tale settore.
Nel 1975 Luigi Ponti (figlio di Angelo) viene nominato Presidente, mentre Amedeo Lolli e Pietro Mariano (già procuratori della società dall'ottobre 1963) sono nominati consiglieri delegati. Nel 1998 viene chiusa la sede di Roma (già Legatoria Torriani).
Nel 2005 la società cessa l'attività.
Bibliografia
- La Torriani & C. S.p.A. = La Torriani & C. S.p.A., Legatoria industrializzata tipicamente milanese che onora Cologno Monzese e l'Italia, Estratto da "Previdenza sociale e lavoro in Italia", s. l., s. d.
Compilatori
Perondi Gianluca, Archivista
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB00128D/