Ospedale Maggiore di Milano (1456 - 2005)

Altre denominazioni:
Ospedale Policlinico di Milano
Fondazione Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico - IRCCS - Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena di Milano

Sede: Milano

Tipologia ente: ente di assistenza e beneficenza

Progetto: Ospedale Maggiore di Milano. Archivio storico - Sezione amministrativa

L'Ospedale Maggiore di Milano fu fondato ufficialmente nel 1456 da Francesco Sforza, il quale portò a compimento l'opera di aggregazione di tutti gli ospedali esistenti nel territorio milanese, iniziata già nel 1447 dall'arcivescovo della città, Enrico Rampini.

Il nuovo Ospedale quindi assorbì compiti e patrimoni delle numerose istituzioni che, annesse a monasteri o gestite da ordini religiosi e confraternite, esistevano a Milano e nel suo territorio almeno dal IX secolo.

La costruzione della "Ca' Granda" iniziò il 12 aprile 1456, su progetto del fiorentino Antonio Averulino detto il Filarete e proseguì sotto la direzione di Guiniforte Solari e di Giovanni Antonio Amadeo. Separato dalle infermerie ospedaliere, nel 1488 venne anche costruito il Lazzaretto.

Grazie al lascito di Giovanni Pietro Carcano (+1624) si poterono costruire la chiesa dedicata all'Annunziata, le sale capitolari oggi sede dell'archivio storico (1637-1638) e il cortile grande terminato nel 1649, su progetto degli architetti Richini e Mangone. Il completamento verso via Laghetto si ebbe soltanto nel 1805, grazie all'eredità del benefattore Giuseppe Macchi (+1797).

Nel corso dei secoli l'Ospedale Maggiore fu sostenuto da generose donazioni che gli permisero di disporre di un cospicuo patrimonio: i possedimenti di Bertonico da parte di Bernabò Visconti nel 1359 (all'Ospedale del Brolo); Sesto Calende, da parte di papa Paolo III Farnese nel 1534; Morimondo e Ganna da parte di Pio IV Medici nel 1561 e 1556; l'abbazia di Mirasole assegnata da Napoleone Buonaparte nel 1797.

Divenuti insufficienti gli spazi, dal 1891 si cominciò la costruzione dei padiglioni sull'area dell'attuale Policlinico: il primo di questi fu il padiglione "Litta", inaugurato nel 1895 .

L'ospedale, secondo l'atto di fondazione (1456), doveva provvedere, con le rendite del patrimonio e con le oblazioni, ai bisogni di tutti i comuni dell'ex ducato sforzesco (garantire posti letti e giornate di degenza agli abitanti di ogni comune). Considerata l'incapacità economica dell'ospedale di fornire una tale assistenza e vista l'eccessiva spesa anche per i comuni foresi, si stabilì, con decreto legge del 21 marzo 1926, il decentramento dell'assistenza ospedaliera. Ciascun gruppo di comuni dell'ex ducato ebbe la possibilità di provvedere in modo autonomo alla cura dei suoi abitanti con l'istituzione di 31 circoli ospedalieri (19 nella provincia di Milano, 9 in quelle di Como e Varese, 2 nella provincia di Bergamo, uno in quella di Pavia). Il Circolo Ospedaliero di Milano comprese la città e 22 comuni circonvicini.

Svolta importante per la storia dell'ente fu l'istituzione, nel 1924, della regia Università di Milano che andò a sostituire l'antica Accademia scientifico - letteraria, unendo alle facoltà di filosofia e lettere gli Istituti Clinici di Perfezionamento (creati nel 1906 da Luigi Mangiagalli); venne fondata la Facoltà di Medicina e Chirurgia attraverso una convenzione tra Comitato esecutivo dell'Università e Ospedale Maggiore di Milano. L'ospedale si impegnava a "mettere a disposizione della Regia Università di Milano, senza verun corrispettivo, esclusivamente per i fini didattici e scientifici della Facoltà Medico - Chirurgica, i suoi riparti nosocomiali coi degenti ricoverati a titolo ospitaliero, nonché i gabinetti, i laboratori e gli altri annessi servizi accessori dei riparti stessi, col personale sanitario di ispezione, di sorveglianza e di assistenza immediata, assegnatovi secondo le tabelle organiche e le norme ospitaliere"(1).

In questo periodo prese forma concreta l'idea - già concepita dal 1905 - di costruire un nuovo ospedale di supporto al Policlinico sito in una zona periferica di Milano (tra Affori e il comune di Niguarda) in considerazione della sempre più preoccupante carenza di posti letto. I lavori di costruzione, dopo varie vicissitudini, iniziarono nella primavera del 1933 (delibera di approvazione del progetto e del piano finanziario 13 luglio 1932) e si conclusero nel 1939. Il nuovo istituto e il Policlinico dipesero dalla medesima Amministrazione. La Direzione Sanitaria dell'Ospedale di Niguarda rimase distinta da quella del Policlinico e venne affidata ad un sovrintendente sanitario. Con la legge regionale 19 novembre 1976, n. 50, l'istituto fu eretto ad ente ospedaliero autonomo.

Nel 1935, per sostenere il finanziamento di Niguarda e per motivi igienici, fu deliberata la cessione al comune di Milano dell'edificio filaretiano con le aree annesse della Rotonda (55.000 mq) e di alcune case, per il prezzo complessivo di 20 milioni di lire. Gli accordi sottostanti all'atto di cessione convenivano di lasciare all'ospedale, in perpetuo, il godimento di una parte dell'edificio per ospitare gli uffici amministrativi dell'Ente. Nel 1930 l'edificio filaretiano era già divenuto sede del Rettorato e della Facoltà di Medicina della neonata Università di Milano, in diretta comunicazione con i padiglioni dell'ospedale.

Agli anni Sessanta risale la costruzione di altri due ospedali. A Sesto S. Giovanni esisteva già un edificio di proprietà del Comune che avrebbe dovuto essere completato per divenire un Policlinico del Lavoro. Nel 1954 il Comune di Sesto lo cedette al Comune di Milano che a sua volta lo donò agli Istituti Ospitalieri. Questi ultimi si impegnarono a costruire e gestire a proprie spese l'ospedale Città di Sesto S. Giovanni, il quale venne inaugurato nel 1961. Anche questo istituto venne eretto ad ente autonomo con la L. R. 19 novembre 1976, n. 50.

La costruzione del secondo istituto, il San Carlo Borromeo, venne deliberata dall'Amministrazione nel 1960; i lavori cominciarono nel 1963 ed il primo malato venne ricoverato nel 1966. Lo scorporo dall'Amministrazione del Policlinico avvenne nel 1976 (L. R. n.50).

Il patrimonio storico - artistico degli Istituti scorporati rimase di proprietà del Policlinico - secondo i decreti del Presidente della Regione Lombardia n. 144, n. 145 e n. 150 del 1981 - ed è ancora oggi di competenza del Servizio beni culturali.

Dal 1981 il Policlinico, con decreto del Ministero della Sanità di concerto con il Ministero della Pubblica Istruzione, divenne un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (I.R.C.C.S.) di diritto pubblico.

Struttura amministrativa dell'ente 1864 - 2006

Nel 1863 venne istituito con regio decreto il Consiglio degli Istituti Ospitalieri di Milano con il compito di "provvedere alla migliore sistemazione e amministrazione delle più importanti opere pie di Milano"(2). Il Consiglio rappresentava l'Ospedale Maggiore di Milano e gli altri Istituti annessi (Ospedale Fatebensorelle, Causa Pia Agnesi, Luogo Pio di Santa Corona, Luogo Pio della Senavra, Causa Pia di Santa Caterina, Fondazioni Macchio, Secco Comneno e Del Sesto), era costituito da nove membri, compreso il Presidente, nominati dal Comune. Nel 1928 il numero dei consiglieri venne ridotto a cinque, compreso il Presidente, nominato dal Prefetto. Quest'ultimo era assistito dal Segretario generale ed era "coadiuvato nell'organizzazione e nel coordinamento dei servizi sanitari, anche dal Direttore sanitario delle unità ospedaliere interessate" (3).

Le finalità dell'ente, fatta eccezione per alcune riforme non sostanziali, rimasero immutate fino alla sua istituzione in I.R.C.C.S.: l'assistenza e la cura "dei poveri infermi di malattie acute o sanabili" sia residenti in Milano che abitanti nei comuni del Circolo Ospedaliero (vedi cenni storici); il provvedere alla accoglienza degli infermi bisognosi di cure specialistiche, inviati dagli altri circoli ospedalieri.

L'Ospedale Maggiore provvedeva al raggiungimento dei suoi scopi umanitari di assistenza e di cura dei poveri coi redditi del suo patrimonio, coi lasciti e le donazioni, coi redditi delle fondazioni e dei legati speciali, coi proventi e rimborsi dei malati non ammessi gratuitamente e con tutti gli altri introiti non destinati ad aumentare il patrimonio (Statuto dell'O.M. del 1929) (4).

Durante il secondo conflitto mondiale, esattamente dal 1944 al 1945, l'Ospedale venne gestito dagli Istituti Clinici di Perfezionamento: così le strutture del Policlinico e le tre cliniche (ostetrico-ginecologica, pediatrica e del lavoro) degli I.C.P. (5) vennero gestite come "un unico organismo denominato Policlinico Universitario di Milano"(6).

Nel 1971 (D.p.r. 11 marzo 1971) l'Ospedale Maggiore venne dichiarato Ente ospedaliero regionale; i membri del Consiglio di Amministrazione tornarono ad essere nove, sei eletti dal Consiglio Regionale della Lombardia, uno dal Consiglio Comunale di Milano, uno dalla Giunta e uno dal Consiglio Provinciale. Con lo Statuto del 1985, la nomina del Presidente venne effettuata dal Ministero della Sanità ed i 9 membri del Consiglio di Amministrazione furono designati dai Ministeri della Sanità, del Lavoro e della Previdenza Sociale, della Pubblica Istruzione e della Ricerca scientifica, dalla Regione Lombardia, dall'Unità Sanitaria locale, dall'Arcivescovado di Milano e dal Comune di Milano.

Momento determinante per il mutamento delle finalità dell'ente fu la sua istituzione ad I.R.C.C.S. nel 1981.

L'Istituto si assunse così il compito di "svolgere attività di ricerca scientifica, nell'ambito delle discipline biomediche, e prestazioni di ricovero e cura, assicurando a queste ultime il più elevato livello assistenziale rapportato allo stato più avanzato delle ricerche senza limitazioni in ordine all'ambito territoriale di riferimento e alla qualità dei soggetti beneficiari"(7). I mezzi mediante i quali l'Ospedale assolve ora i propri compiti sono: i redditi dei beni mobili e immobili, eventuali contributi straordinari erogati dallo Stato, eventuali contributi erogati dalla Regione Lombardia e da enti locali anche non territoriali, eventuali riconversioni del patrimonio istituzionale, contributi volontari, oblazioni, lasciti, donazioni, proventi derivanti dagli eventuali rapporti convenzionali stipulati per l'esplicazione di attività istituzionali (8).

Dal 1989 al 2004 l'Ospedale Maggiore è stato diretto da Commissari straordinari di nomina ministeriale (eccezion fatta per la presidenza di G. Abelli dal 1991 al 1994), senza un Consiglio di Amministrazione.

Il decreto del Ministero della Salute 29 dicembre 2004 ha sancito la trasformazione dell'Ospedale Maggiore in Fondazione con la denominazione di Fondazione IRCCS "Ospedale Maggiore Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena"; alla quale con decreto del Presidente della Regione Lombardia n. 1181 del 31 gennaio 2005 sono state trasferite le strutture del Presidio Commenda, già afferenti all'Azienda Ospedaliera "Istituti Clinici di Perfezionamento" (clinica Mangiagalli, clinica De Marchi, clinica Luigi Devoto, clinica Regina Elena, clinica Odontoiatrica, padiglione chirurgico Alfieri, padiglione Ettore Bergamasco e padiglione Vigliani).

Note

(1) Castelli 1941, p. 43 e ss.

(2) Spinelli 1958, p. 363 e ss.

(3) Cfr. Consiglio degli Istituti Ospitalieri di Milano, Regolamento amministrativo 1940.

(4) Non si ha notizia di altri Statuti dell'ospedale fino al 1985. Esistono solo i Regolamenti amministrativi del 1948 e del 1967.

(5) L'Università di Milano nacque nel 1923 dall'unione alla Facoltà di lettere e filosofia degli I.C.P.

Questi ultimi, che si intendeva in un primo tempo incorporare nell'università, mantennero la propria personalità giuridica "ferma restando la disposizione dell'appartenenza didattica degli istituti stessi alla Regia Università di Milano" (Castelli 1941). Non si formò però una Facoltà di Medicina e Chirurgia, a tal fine fu necessario un accordo con il Consiglio degli Istituti Ospitalieri che venne raggiunto attraverso una convenzione promossa da Luigi Mangiagalli (1924).

(6) Cfr. Amministrazione - Policlinico - Gestione Istituti Clinici dell'Ospedale Policlinico: Convenzione per la cessione in gestione agli Istituti Clinici di Perfezionamento dell'Ospedale Policlinico (pratiche 3317/1944 e 3624/1949).

(7) Statuto dell'Ospedale Maggiore di Milano del 1985, titolo I, articolo 1.

(8) Cfr. lo Statuto dell'Ospedale Maggiore di Milano del 1985.

Compilatori
Bellettati Daniela, Archivista
Bianchi Paola, Archivista
Todeschini Giulia, Archivista