Congregazione di carità di Almenno San Bartolomeo (1862 - 1937)
Sede: Almenno San Bartolomeo
Tipologia ente: ente di assistenza e beneficenza
Progetto: Comune di Almenno San Bartolomeo
Alla sua istituzione, la Congregazione di Carità di Almenno S. Bartolomeo subentrò alla Direzione e Amministrazione dei Luoghi pii elemosinieri nella amministrazione delle seguenti opere pie presenti sul territorio e derivanti sia da legati antichi, preesistenti la nascita del comune, sia da legati ottocenteschi: Luogo pio dei poveri con annessi i legati Quarenghi e Curtoni, Ospedale di S. Cristoforo con annesso il legato Bedana, L'opera pia Legato Vignola, Ospedale Bettoni.
Di queste opere pie l'Ospedale S. Cristoforo, il Legato Bedana, il Legato Vignola e l'Ospedale Bettoni interessavano l'intero comune di Almenno S. Bartolomeo. Il Luogo pio dei poveri, Legato Quarenghi e Legato Curtoni interessavano la sola parrocchia di S. Bartolomeo.
L'opera pia Vignola venne amministrata congiuntamente con la Congregazione di carità di Almenno S. Salvatore fino al 1865, anno in cui avvenne la separazione del patrimonio tra le due congregazioni, come si dirà più avanti.
Secondo lo statuto organico del 1880 queste opere pie erano regolate dallo statuto della Congregazione e mantenevano distinte e separate le passività del proprio patrimonio. L'Ospedale Bettoni era invece amministrato separatamente ed era dotato di un proprio statuto organico.
In esecuzione della già ricordata Legge Crispi, la Congregazione di Carità di Almenno S. Bartolomeo procedette alla sistemazione delle opere pie amministrate, innanzitutto provvedendo alla separazione del loro patrimonio, prima di allora gestito in maniera promiscua, all'affrancazione di alcuni legati di culto e all'investimento delle rendite in titoli pubblici. Sempre in esecuzione dei tale legge, nel 1891 avvenne il concentramento del Legato Nicolò Manzoni, precedentemente amministrato dalla locale Fabbriceria parrocchiale, nella Congregazione di carità.
Agli inizi del '900 si aggiunsero diversi legati e un'altra importante opera pia: l'Asilo Infantile Pozzi, anch'esso, come l'Ospedale Bettoni, amministrato separatamente rispetto alle altre opere pie.
Nel 1916 venne approvato il nuovo statuto, secondo il quale la Congregazione di carità dirigeva ed amministrava le seguenti istituzioni mantenendo separati patrimonio e gestione:
Opera pia ospedale Vincenzo Bettoni,; Opera pia Ospedale di San Cristoforo con i legati: Giorgo Copti, Gerolamo Vignola, Luigi Gelmini Luigi; Opera pia Nicolò Manzoni e l'Opera pia Asilo infantile Pozzi.
La Congregazione di carità esplicava la sua azione con le rendite dei seguenti lasciti: legato Nicola Curtoni, legato Cristoforo Quarenghi, legato Carolina Baldi, legato Paolo Vitalba, legato Ferdinando Malliani, lascito Giuseppe Rota (1), lascito Giulia Dolci (2).
Nello statuto del 1916 non compare più il legato Bedana perché esso fu affrancato nel 1902.
Note
(1) Con testamento in data 20 ottobre 1922 l'ingegnere Rota Giuseppe nominò proprio erede universale l'Ospedale Maggiore di Bergamo. Dispose inoltre alcuni legati tra cui il lascito alla Congregazione di Carità di Almenno S. Bartolomeo delle "case coloniche con relative pertinenze e dipendenze, e i fondi rustici tenuti a mezzadria da cinque coloni delle tre cascine denominate Più Sano, La Costa e Ca' d'Agro, nonché i boschi assegnati ai coloni medesimi; lo stabilimento detto il Cascinetto affidato a Natali Battista; le case i terreni e tutto quanto costituisce la metà della proprietà detta Bertaj che possiedo indivisa con le sorelle Dolci. L'usufrutto però di detta mia metà lo lascio congiuntamente alle dette sorelle Dolci fino alla morte dell'ultima superstite di esse". Le rendite di questo patrimonio erano destinate a soccorrere i poveri inabili al lavoro nati e viventi da almeno 15 anni nel comune. Nel caso in cui l'assistenza ai poveri venisse posta a carico di altre istituzioni o venisse assunta dallo stato, il legato doveva passare all'Ospedale Bettoni. Oltre agli stabili sopra elencati il testatore lasciò alla Congregazione anche un ritratto ad olio della propria madre e la tomba di famiglia perché ne venisse curata la manutenzione e fosse utilizzata per la sepoltura di benefattori dell'ente o del comune (unità 345,fald 30.).
(2) Lascito a favore dell'Ospedale Bettoni di titoli di rendita, obbligazioni e denaro in contante disposto con testamento 23 agosto 1926 e codicilli 22 e 23 luglio 1928 (unità 346, fald. 30).
Compilatori
Citerio Lucia, Archivista
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB001483/