Comune di Ubiale Clanezzo (sec. XV -)
Sede: Ubiale
Tipologia ente: ente pubblico territoriale
Progetto: Comune di Ubiale Clanezzo
Fino alla metà del XV secolo l'attuale territorio del comune di Ubiale Clanezzo era ricompreso nella circoscrizione di Brembilla. Nell'aprile del 1481 vengono definiti i nuovi confini di Brembilla. Con tale atto viene sancita la separazione di Ubiale, Clanezzo e delle terre della Valle Imagna (territori di Capizzone e Strozza sulla sinistra orografica del torrente Imagna) che nel loro insieme formavano un'unica comunità. Intorno alla metà del XV secolo il cronista romanese M. Andrea Cato indicava infatti come contrade della Valle Brembilla oltre a Ubialo e Clunetio (più altre appartenenti al territorio del comune in parola), anche Opolo (Cà Opolo) e Mortesina, oggi ricadenti nel comune di Capizzone
Con la denominazione di Brembilla Vecchia è menzionato come comune autonomo nella relazione del Da Lezze nel 1596. In merito alla sua estensione territoriale in questo periodo, bisogna ritenere che essa ricomprendesse, oltre tutta l'attuale circoscrizione amministrativa anche la porzione di Strozza ad est del torrente Imagna. Sempre dalla relazione del Da Lezze, apprendiamo che vi erano in quest'epoca 184 abitanti, raggruppati in 40 famiglie, che "no sono sottoposti ad alcun vicariato ma vengono a ragion a Bergomo. Raccolti di formenti, vini, miglii, at altri minuti abbondantissimi. Sono tutti massari e fittali di d. Pietro Furietto o suoi eredi et sotto ala cura di Almenno senza taglia o spesa, vi è però una chiesa detta S. Gottardo nella quale il suddetto Furietto mantiene ogni festa una messa. Non ha il comun alcuna entrata"
Durante il dominio veneto accanto all'agricoltura e alla pastorizia, si svilupparono attività di tipo artigianale ed estrattivo, come la lavorazione del ferro presso la fucina sull'Imagna, e la produzione di carbone e calce. Nel 1700 la fucina era una fabbrica di pezzi di artiglieria, trasportati a Venezia e utilizzati per la difesa di terra e per armare le navi della flotta.
L'attività estrattiva, già avviata in epoca precedente, riguardava la produzione di una pietra focaia, utilizzata nelle case e per il funzionamento degli archibugi. Accanto a questa, tra le attività artigianali vi erano la produzione di calce in fornaci rudimentali e del carbone. Maironi da Ponte scrive che all'inizio del 1800 la maggior parte della popolazione era dedita alla fabbricazione del carbone e al taglio della legna. In seguito, come testimoniato dalla documentazione in archivio, molti carbonai emigrarono per svolgere il proprio mestiere in paesi vicini.
Nel 1776 il territorio risulta diviso tra Brembilla, (a cui viene aggregato il territorio di Ubiale) e Capizzone, (che aggrega come contrada la parte rimanente). Nel Prospetto di divisione del territorio bergamasco venne inserito nel cantone di Almenno nell'aprile 1797 (Legge 17 aprile 1797). In questo momento Ubiale e Clanezzo sono elencati distintamente tra le comunità componenti il cantone di Almenno. Sotto la denominazione di Clenesso con Ubiale, nel marzo del 1798 vengono riuniti a formare un'entità territoriale corrispondete a quella odierna. Fu collocato nel distretto II di Almenno nel marzo 1798 mentre nel settembre di quello stesso anno fu posto nel distretto V dell'Imagna (Legge 26 settembre 1798). Nel maggio 1801 fu inserito nel distretto I di Bergamo (Legge 13 maggio 1801) per essere poi posto nel distretto VII dell'Imagna nel giugno 1804 (Decreto 27 giugno 1804) e in seguito nel cantone IV di Almenno San Salvatore del distretto I di Bergamo (Distrettuazione 1805). Infine venne aggregato a Almenno San Bartolomeo nel gennaio 1810 (Decreto 31 marzo 1809).
Nel 1816 viene ricostituito come comune autonomo e nel periodo Lombardo Veneto (1816-1859) Ubiale Clanezzo, sempre dipendente da Almenno, apparteneva ai comuni di seconda classe, amministrato da una Deputazione Comunale eletta dall'assemblea dei possidenti.
Nel 1923 trasferisce la sede comunale da Clanezzo a Ubiale e nel 1927 modifica la propria denominazione da Clanezzo a Ubiale Clanezzo. (1)
Note
(1) Notizie generali sul profilo istituzionale sono tratte da: Civita, Bergamo, Le istituzioni storiche del territorio lombardo. XIV - XIX secolo. Bergamo, Progetto CIVITA, Regione Lombardia, Milano, 1999, repertoriazione a cura di Fabio Luini (Archimedia s.c.), e Civita, istituzioni postunitarie, Le istituzioni storiche del territorio lombardo. 1859 - 1971, 2 voll., Progetto CIVITA, Regione Lombardia, Milano, 2001, repertoriazione a cura di Fulvio Calia, Caterina Antonioni, Simona Tarozzi.
Compilatori
Ganzerla Sergio, Archivista
Piscitello Antonino, Archivista
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB0014C8/