Comune di Castello dell'Acqua (1858 -)
Sede: Castello dell'Acqua
Tipologia ente: ente pubblico territoriale
Progetto: Comune di Castello dell'Acqua
Il comune venne istituito nel 1858, quando si separò dal comune di Chiuro a cui era stato da sempre aggregato anche se aveva estimo separato.
Segue breve cronistoria tratta dai documenti:
- 1890 prime notizie di una scuola attiva nel comune;
- 1901 relazione sulle condizioni miserevoli dei locali ad uso della scuola, istruzioni per il materiale didattico occorrente e deliberazione relativa all'impossibilità economica di costruire un adeguato edificio scolastico;
- 1910 - 1912 progetto e documentazione relativa alle operazioni preliminari per la costruzione di un edificio ad uso della scuola e degli uffici comunali;
- 1926 nella corrispondenza con la compagnia di assicurazione si ha notizia di un incendio avvenuto nei locali degli uffici comunali (cfr. busta 24, fascicolo 20);
- 1946 nella relazione redatta dal segretario comunale Lino Luzzi sulle condizioni igieniche, economiche e sociali della popolazione del comune dopo la seconda guerra mondiale, si legge che le condizioni civiche erano tra le meno abbienti di tutti i comuni della Valtellina. Si dice che nel comune non si facevano più opere pubbliche dal 1912, tranne piccoli lavori. Nel consiglio comunale del novembre 1946 si decise di provvedere alla sistemazione delle opere giudicate urgenti quali la progettazione dell'intero acquedotto comunale, la progettazione della strada per le frazioni Tizzone e Luviera e provvedere alla ricostruzione del muro pericolante del sagrato della chiesa. Le frazioni erano sprovviste di acqua potabile e la popolazione si serviva dell'acqua dei ruscelli. Esisteva un'unica strada che portava dalla chiesa parrocchiale alla stazione. Viste le precarie condizioni economiche del comune si decise di finanziare i lavori approfittando delle agevolazioni della legge n. 517 del 10 agosto 1945 sulla disoccupazione e con i tagli dei boschi comunali.
- Nel mese di dicembre 1947 era terminata la ricostruzione del muro del sagrato della chiesa; nel maggio 1948 vennero iniziati i lavori relativi alla strada per la contrada Luviera; nel mese di novembre 1948 vennero iniziati i lavori di costruzione del primo tronco dell'acquedotto comunale; nel maggio 1949 i lavori relativi al secondo tronco; nel 1949 vennero costruite le baite sulle alpi Coai e Spanone finanziate con il sussidio dell'Ispettorato per l'agricoltura; inoltre venne costruita la strada fra le contrade Cà Gabrielli e Cà Verina a mezzo cantieri - scuola di lavoro e rimboschimento.
La popolazione viveva sparsa sul territorio in ben cinquanta agglomerati. L'insistenza dei residenti si concentra sulla richiesta di fontane con l'acqua potabile, si dice che nel 1948 ci furono fra la popolazione ben 50 casi di tifo per l'inquinamento dell'acqua. Tra il 1946 il 1950 furono costruite 38 fontane, le baite per il ricovero del bestiame sulle alpi Malgina (ad opera della società Falck) e Coai e la baita da fuoco sull'alpe Spanone, roggie in cemento per l'irrigazione del piano, il ponte sul canale anticarro costruito a spese del genio civile perché riconosciuto danno di guerra. Durante l'inverno 1950 una grossa valanga distrusse parte del baitone sull'alpe Coai e venne decisa la ricostruzione, inoltre venne deliberata la costruzione dell'acquedotto in località Spanone sull'alpe Santo Stefano.
Compilatori
Pedroni Raffaella, Archivista
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB001730/